Rigettate la riduzione della carreggiata, la realizzazione di piazze di affaccio sulle rovine romane, l’uso dei materiali, come il legno, e l’utilizzo degli arredi scelti
‘Via dei Fori Imperiali deve rimanere una strada’: con queste parole la Soprintendenza di Stato (MiC) ha bocciato il progetto dello studio Labics, primo classificato del bando internazionale di progettazione della ‘Nuova Passeggiata Archeologica’, per la realizzazione di interventi nell’Area dei Fori Imperiali, indetto da Roma Capitale.
Cosa prevedeva il progetto dello studio Labics
Il progetto vincitore del concorso prevedeva la realizzazione di una Nuova Passeggiata Archeologica in grado di collegare l’intera area archeologica centrale della città – dai Fori, al Colosseo, al Celio, al Palatino, alle Terme di Caracalla, al Circo Massimo, fino al Campidoglio – mettendola al contempo in connessione con la città moderna e con la vita quotidiana delle aree circostanti.
La passeggiata avrebbe dovuto coniugare via dei Fori Imperiali con gli altri percorsi intorno al Colle Palatino, intercettando l’itinerario ciclo-pedonale di via di San Gregorio, via dei Cerchi, e via di San Teodoro.
L’impianto sostanziale del progetto dello studio Labics consisteva nella riduzione della carreggiata con un incremento della larghezza dei marciapiedi sia dal lato dei Fori imperiali che da quello del Foro romano e la realizzazione di aree pedonali e piazze d’affaccio sui resti archeologici, per permettere ai visitatori di godere di aree verdi e balconate.
Le incongruità riscontrate dalla Soprintendenza
Tanti i pareri negativi al progetto giunti alla Soprintendenza, che la direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo ha condiviso e firmato, bocciando di fatto elementi cruciali quali: la riduzione della carreggiata, la realizzazione di piazze di affaccio sulle rovine romane, l’uso dei materiali, come il legno, e l’utilizzo degli arredi scelti dai progettisti.
“L’asse viario di via dei Fori Imperiali nel progetto è stato ridotto a una fettuccia pavimentata in sampietrini: non si evince poi in che cosa consista la riqualificazione dei marciapiedi che risultano coperti da nuove balconate, il tutto progettato con materiali completamente estranei al contesto monumentale”, ha dichiarato la Soprintendenza, elencando tutte le presunte incongruità.
Particolarmente controversa è risultata la riduzione dell’ampiezza della strada da 20 metri a soli 7-8. La Soprintendenza ha evidenziato che una simile scelta riduce drasticamente la percezione dell’asse viario storico e rischia di far perdere l’idea originaria del rettifilo.
Anche le piazze di affaccio sono state oggetto di critica, accusate di alterare il profilo lineare e monumentale della via e di coprire i marciapiedi preesistenti. Queste strutture sporgenti, concepite per consentire una sosta panoramica, sono state giudicate invasive e inadatte per un contesto archeologico di questa portata. Inoltre, le balconate nasconderebbero in parte la visuale sulle rovine.
Anche l’uso dei materiali ha suscitato critiche: il progetto prevedeva l’alternanza di travertino e basalto nel primo lotto, quello prospiciente al Colosseo. La Soprintendenza ha espresso un parere negativo, definendo questa scelta “non filologica” rispetto all’impiego esclusivo di sampietrini, considerati più rispettosi del contesto.
La ricerca di un compromesso
Nonostante l’accumulo di prescrizioni vincolanti e le numerose incongruità riscontrate che alterano di fatto l’impianto sostanziale del progetto dello studio Labics, la Soprintendenza ha giudicato positivamente alcuni elementi, come il nuovo centro servizi e le passerelle, per i quali è stato dato il via libera. Questo ha spinto il team di architetti a rimettersi al lavoro per rendere finalmente accettabile l’idea progettuale.
Tra settembre e ottobre si sono svolti numerosi tavoli di confronto tra il Comune di Roma, la Soprintendenza e i progettisti per cercare una soluzione e, proprio in questi giorni, è stato presentato un nuovo progetto ‘di compromesso’ che sembrerebbe rispettare i paletti imposti dal Ministero. Non resta che attendere l’esito finale di questa complessa trattativa per capire se e come la nuova passeggiata nel cuore della Città Eterna verrà realizzata.