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Pompei è protagonista al Museo Nazionale dell’Australia a Canberra

da | 7 Gen 2025 | Archeologia, Arte e Cultura, Istituzioni, Mostre ed Eventi, Persone e Carriere, Soft Power italico

La direttrice del Museo Nazionale dell’Australia, Katherine McMahon: “Collaborazione internazionale straordinaria”

 

Il fascino di Pompei è protagonista al Museo Nazionale dell’Australia a Canberra, nella mostra ‘La città perduta’, dal 13 dicembre 2024 al 4 maggio 2025. L’eruzione del vulcano Vesuvio nel 79 d.C. è al centro di una mostra multisensoriale unica, che combina paesaggi sonori evocativi e proiezioni digitali su larga scala, con oltre 90 oggetti affascinanti, ricreando la vita nella famosa città antica e presentando i suoi abitanti alla vigilia della sua fatidica distruzione nel 79 d.C. La realizzazione del percorso espositivo è un esempio di collaborazione tra istituzioni e diplomazia culturale.

L’inaugurazione

All’inaugurazione di giovedì 12 dicembre 2024 a Canberra erano presenti la Governatrice Generale del Commonwealth australiano – On. Sam Mostyn – e alcuni tra i principali esponenti della comunità diplomatica locale, nonché delle varie espressioni della società civile di Canberra. Hanno, inoltre, raggiunto la Capitale australiana dall’Italia tre funzionarie che sovrintendono ai progetti educativi e di promozione internazionale del Parco Archeologico di Pompei. Su invito della Direttrice del Museo Nazionale, Katherine McMahon, l’Ambasciatore d’Italia in Australia, Paolo Crudele, ha rivolto il benvenuto agli ospiti e ufficialmente inaugurato l’esposizione.

Novanta oggetti per raccontare Pompei

Sono ben novanta gli oggetti provenienti dal Parco Archeologico di Pompei e dal Grand Palais Immersif di Parigi, con il supporto dell’Ambasciata d’Italia. La mostra narra frammenti di vita quotidiana, rituali e norme sociali dell’epoca in cui Pompei era crocevia per la circolazione di merci, persone e conoscenza nel Mediterraneo. I visitatori vedranno splendidi affreschi, gioielli, sculture, ceramiche e altri oggetti intriganti che rappresentano la vita di tutti i giorni. Fra i 90 reperti provenienti dal Parco archeologico di Pompei in Italia sono presenti una situla, una statuetta di Venere e una lampada a olio. I visitatori possono ammirare anche dadi e un anello di C. Iulius Philippus, un tempo utilizzato dal proprietario per sigillare documenti riservati. In mostra anche una piccola pagnotta di pane carbonizzata. L’esposizione comprende anche copie dei calchi di alcune delle vittime dell’eruzione del 79 d.C. Un percorso immersivo, con luci e suoni che ripropongono ai visitatori a intervalli regolari l’energia distruttrice del Vesuvio, completa il percorso. I visitatori possono però portare le cuffie. Molti fra i manufatti in mostra sono visti per la prima volta in Australia.

Un viale lungo 35 metri

Gli oggetti di uso quotidiano sono esposti in quattro antiche domus (case) romane: gioielli, vasi di pittura, articoli cosmetici, pentole, statuette di dei e dee e oggetti funerari collegano i visitatori direttamente con la gente di Pompei e la loro vita quotidiana. Una ricostruzione del viale principale esteso per più di 35 metri e una ricostruzione del Vesuvio alta 6 metri, dal pavimento al soffitto, trasportano i visitatori nell’atmosfera dell’antica Pompei.

Istituzioni in rete

Realizzata in collaborazione con il Parco Archeologico di Pompei, il Grand Palais di Parigi e Gedeon Experiences in Francia, oltre al Museo Nazionale dell’Australia, la mostra simboleggia un ottimo esempio di cooperazione e di diplomazia culturale tra le varie istituzioni per divulgare nel mondo il patrimonio culturale italiano.

L’Ambasciatore Paolo Crudele: “Celebriamo un vivere all’italiana che affonda le sue radici umanistiche nel nostro grande passato”

Ha dichiarato l’Ambasciatore Paolo Crudele durante l’inaugurazione: “È per me un onore e un immenso piacere inaugurare la mostra del Museo Nazionale, supportata dall’Ambasciata d’Italia: un’occasione unica per cogliere l’essenza di Pompei nella sua grandezza, eternità e fragilità. Gli affreschi, le statue e i mosaici di Pompei ci restituiscono un’originalità e una ricchezza artistica che molto devono all’influenza greco-romana. Ma Pompei è anche un modello architettonico e sociale che trascende le epoche e che ha impresso una forte impronta nella concezione urbanistica di molte città contemporanee. Attraverso questa straordinaria occasione di promozione culturale del nostro Paese in Australia, celebriamo un vivere all’italiana che affonda le sue radici umanistiche nel nostro grande passato e che si fa oggi interprete della costruzione di un futuro globale e condiviso”. L’Ambasciata di Italia ha anche contribuito alla produzione del ciclo di eventi che accompagnano la mostra e ospiterà prossimamente in Residenza un panel a carattere scientifico-divulgativo dedicato a Pompei.

La direttrice del Museo Nazionale dell’Australia, Katherine McMahon: “Collaborazione internazionale straordinaria”

La direttrice del Museo Nazionale dell’Australia, Katherine McMahon ha affermato che il Museo è orgoglioso di portare Pompei in Australia e nell’emisfero australe per la prima volta: “Questa mostra esclusiva metterà in contatto il pubblico con l’antica Pompei, la sua gente e la loro vita in modi completamente nuovi. Permetterà alle persone di vivere Pompei, sia come antica città romana che come luogo di incredibile scoperta, come mai prima d’ora. I suggestivi paesaggi sonori e le proiezioni di Pompei non solo mostrano la città prima che fosse consumata dall’eruzione del Vesuvio, ma anche come luogo di scoperta che continua a connettere il nostro mondo con il mondo antico. È un vero privilegio ospitare per la prima volta questa spettacolare esperienza del mondo antico in Australia e nell’emisfero australe. Siamo onorati di lavorare con i nostri meravigliosi partner per mettere in scena uno spettacolo così innovativo per tutti gli australiani. Si tratta di una collaborazione internazionale straordinaria”.

Gabriel Zuchtriegel: “Opportunità di entrare in un uno spazio antico eccezionalmente ben conservato”

Il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, ha affermato che la mostra promuoverà la conoscenza del patrimonio culturale dell’antica città romana e coinvolgerà il pubblico oltre i confini italiani ed europei: “Grazie alla proficua collaborazione istituzionale tra il Parco Archeologico di Pompei e il Museo Nazionale dell’Australia, speriamo di offrire ai visitatori un’esperienza didattica unica, simile a quella che si potrebbe incontrare oggi visitando gli scavi di Pompei: l’opportunità di entrare in un uno spazio antico eccezionalmente ben conservato, passeggiare per le sue strade, osservare i suoi edifici, esplorare le aree pubbliche ed entrare nelle case private e nella vita di coloro che abitavano questi spazi”.

Andrew Barr: “La mostra di Pompei sarà un’esperienza meravigliosa”

Il Primo Ministro Andrew Barr ha dichiarato: “Il Major Event Fund dell’ACT Government ha un’eccellente esperienza nel sostenere grandi eventi e mostre che generano vantaggi significativi per la nostra economia dei visitatori. La mostra di Pompei del Museo Nazionale d’Australia sarà senza dubbio un grande biglietto da visita per i turisti nella regione di Canberra, nonché un’esperienza meravigliosa per la gente del posto. La recente mostra Discovering Ancient Egypt si è rivelata un successo incredibile e sono sicuro che Pompei porterà anche forti visite e risultati economici”.

Laurent Dondey: “Esperienza unica”

Il responsabile dello sviluppo aziendale del Grand Palais, Laurent Dondey, ha affermato che Pompei è un libro aperto al quale continuiamo ad aggiungere pagine: “Oggi, al National Museum of Australia, si scrive un nuovo capitolo, offrendo ai visitatori un’esperienza unica attraverso l’emozione, la sorpresa, la bellezza e la conoscenza che si collegano a Pompei in un modo senza precedenti. Al Grand Palais siamo orgogliosi di vedere la presentazione di Pompei prodotta con la massima cura e pertinenza”.

Tra realtà e tecnologie digitali

La curatrice coordinatrice del Museo Nazionale, Lily Withycombe, ha affermato che la storia di Pompei è stata una delle più avvincenti della storia umana: “Questa mostra è davvero innovativa. La storia di Pompei è drammatica e questa mostra cattura quel dramma. Ma offre anche uno sguardo intimo su come era la vita nell’antica città e su come ha continuato ad affascinare la nostra immaginazione sin dalla sua riscoperta. Le proiezioni digitali e i paesaggi sonori combinati con oggetti ordinari e straordinari offrono ai visitatori uno sguardo senza precedenti sulla vita quotidiana delle persone nell’antica Pompei. Non stiamo solo ricreando la città antica, ma stiamo trasportando direttamente il pubblico lì. E stiamo giustapponendo oggetti a tecnologie digitali innovative e all’avanguardia per raccontare la storia di Pompei in modi nuovi e coinvolgenti. I visitatori ritroveranno un legame più profondo e più forte con gli abitanti di Pompei, con le loro vite e con la città che chiamavano casa, nonostante più di 2.000 anni di separazione nel tempo”.

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