Subiaco è la Capitale Italiana del Libro 2025

da | 16 Dic 2024 | Arte e Cultura, Promozione e valorizzazione

Il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha proclamato Subiaco come Capitale Italiana del Libro 2025. Tra le località finaliste Grottaferrata (Rm), Ischia (Na) e Sorrento (Na).

Nel corso della cerimonia di proclamazione, il ministro della Cultura Alessandro Giuli, nella Sala Spadolini del MiC, ha proclamato Subiaco come Capitale Italiana del Libro 2025, tra le finaliste che concorrevano, ovvero Grottaferrata (Rm), Ischia (Na), Macchiagodena (Is), Mistretta (Me), Sorrento (Na). In totale le città che hanno inviato la candidatura per concorrere al titolo di Capitale italiana del Libro 2025 erano 20: Benevento, Butera (CL), Casalnuovo di Napoli (NA), Castel Bolognese (RA), Chioggia (VE), Cuneo, Gallipoli (LE), Grottaferrata (RM), Ischia (NA), Latina, Macchiagodena (IS), Mantova, Mercogliano (AV), Mistretta (ME), Palombara Sabina (RM), Sant’Andrea di Conza (AV), Sorrento (NA), Subiaco (RM), Terni e Velletri (RM). Il premio finalmente conferito è indubbiamente un illustre riconoscimento culturale per la città ma anche un sostegno concreto visto che è di 500mila euro il montepremi per l’attuazione del programma. Il premio di durata annuale è stato istituito con la legge numero 15 del 13 febbraio 2020. La prima Capitale italiana del Libro è stata Chiari (Bs), nel 2020, alla quale il riconoscimento è stato attribuito per legge dal Consiglio dei ministri per le attività di promozione della lettura quale strumento per sostenere la comunità attraverso i canali social dell’amministrazione comunale durante il lockdown. Nel 2021 Vibo Valentia, nel 2022 Ivrea, nel 2023 Genova, nel 2024 Taurianova.

Le parole del ministro Giuli

Queste le parole del ministro della Cultura, Alessandro Giuli, nel corso della cerimonia di proclamazione: “Alla città vincitrice vanno i nostri complimenti, alle altre città concorrenti va comunque il nostro plauso, con l’invito a perseverare nella promozione della lettura, antidoto alla povertà educativa e culturale e sicuro viatico per il progresso civile ed economico di ogni comunità. Anche il titolo di Capitale Italiana del Libro vuole celebrare le città d’Italia come centro propulsore della nostra civiltà. Prima e più che nel resto d’Europa, le città hanno infatti contribuito a disegnare la geografia politica e culturale della nostra nazione, i suoi territori, le sue popolazioni, nella sua peculiare sinfonia di memorie, di costumi e di tradizioni. Il titolo di capitale italiana del Libro 2025 risponde al richiamo costituzionale degli articoli 2, 3 e 9, alla rimozione degli ostacoli, al pieno sviluppo della persona umana e alla promozione della cultura e della ricerca, individuando nella lettura un mezzo per lo sviluppo della conoscenza, per la diffusione della cultura, per la promozione del progresso civile, sociale ed economico della nazione. Il titolo è conferito al termine di un’apposita selezione” ma “tutte le proposte presentate, dalle 20 candidature iniziali alle 6 città finaliste, sono state ambiziose e di alto livello. La città vincitrice sarà all’altezza del titolo riconosciutole, con un programma di eventi e iniziative capaci di valorizzare il patrimonio locale e nazionale del libro, la sua filiera, le sue infrastrutture, esaltando il valore sociale della lettura e il suo rapporto vitale con il territorio. Il progetto vincitore sarà sicuramente in sintonia con quel piano Olivetti per la cultura per il quale abbiamo previsto un investimento di 30 milioni di euro a beneficio delle biblioteche e delle aree periferiche, e meno sviluppate del nostro Paese. Le biblioteche sono, del resto, l’infrastruttura culturale più diffusa in Italia” ha sottolineato Giuli. Ma non è solo questo il focus del progetto, unendo passato e presente si potrà assistere alla realizzazione del primo libro stampato in Italia, proprio a Subiaco nel 1465, di cui si è perduto l’originale. Permettendo di ricostruire materialmente la prima tipografia a caratteri mobili italiana”.

Clicca sul Banner per leggere Territori della Cultura n° 59