Al Consiglio dei Ministri della Cultura UE, Giuli ha anche annunciato la creazione della Biblioteca digitale italiana
Alessandro Giuli al Consiglio dei Ministri della Cultura UE, a Bruxelles: Piano Olivetti per la Cultura, 30 milioni di euro per le biblioteche. Ha dichiarato il Ministro: “Le biblioteche sono l’infrastruttura culturale più diffusa della nazione e rappresentano uno straordinario capitale sociale per la loro capacità di inclusione e di educazione civica”
30 milioni di euro per le biblioteche
Alessandro Giuli ha annunciato al Consiglio dei Ministri della Cultura UE lo stanziamento di 30 milioni di euro per le biblioteche, soprattutto nelle zone italiane meno sviluppate. Inoltre, ha annunciato la creazione della Biblioteca digitale italiana, una piattaforma che raccoglierà anche il patrimonio culturale delle biblioteche. La discussione del Consiglio si è concentrata sull’importanza delle biblioteche nel promuovere l’alfabetizzazione mediatica e le capacità di lettura critica, sulle risorse necessarie per fornire servizi di alta qualità e sulle competenze richieste ai bibliotecari.
Giuli: “Le biblioteche sono l’infrastruttura culturale più diffusa della Nazione”
Dichiara il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli: “Il governo italiano sta lavorando a un ‘Piano Olivetti per la Cultura’ che prevede un investimento straordinario di 30 milioni di Euro a beneficio delle biblioteche, in particolare nelle aree periferiche e meno sviluppate d’Italia. Le biblioteche sono l’infrastruttura culturale più diffusa della Nazione. E rappresentano uno straordinario capitale sociale per la loro capacità di inclusione e di educazione civica a beneficio di tutti e, in particolare dei giovani e dei meno abbienti. In un’epoca in cui gran parte della nostra vita sociale, politica ed economica si svolge online, le biblioteche promuovono anche la cittadinanza digitale. Anche per questo il governo, grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza finanziato dal ‘Next Generation EU’, sta creando la Biblioteca digitale italiana, che raccoglie su una piattaforma integrata le risorse digitali della cultura incluso il patrimonio culturale delle biblioteche, per permettere ai cittadini di accedere a banche dati integrate”.
Alfabetizzazione mediatica nelle biblioteche
Prosegue Giuli: “II Ministero della Cultura, poi, promuove l’alfabetizzazione mediatica nelle biblioteche, favorendo la inclusione digitale, consentendo a chi non ne ha i mezzi di accedere all’informazione. E, in questo ambito, le biblioteche giocano un ruolo attivo nell’insegnare come interpretare tali informazioni, aiutando a distinguere tra contenuti sponsorizzati, disinformazione e notizie attendibili per formare opinioni informate e consapevoli. L’Encyclopédie di Diderot e d’Alembert ha ormai lasciato il posto a Wikipedia. I giovani rischiano di formare la loro coscienza civile su fonti di scarsa qualità scientifica, che non esprimono la profondità delle culture europee, sono omologate alle derive del ‘politicamente corretto’ o, peggio ancora, vengono pilotate dalla propaganda di regimi autoritari. Dobbiamo lavorare affinché le biblioteche rinnovino ogni giorno, a fronte delle evoluzioni tecnologiche, la loro funzione civica di presidio dei valori politici e culturali dell’Europa”.
Veronika Varga-Bajusz: “Tre principali sfide da affrontare”
Veronika Varga-Bajusz, sottosegretaria di Stato ungherese per l’Istruzione superiore, la formazione professionale e degli adulti e la gioventù, ha dichiarato: “Le biblioteche rappresentano un apporto considerevole allo sviluppo dell’alfabetizzazione mediatica, che è diventata una necessità urgente in un mondo sempre più digitale e saturo di informazioni. Tuttavia, è necessario affrontare diverse sfide fondamentali affinché le biblioteche possano realizzare appieno questo potenziale. A nostro avviso, le tre principali sfide da affrontare sono: il ruolo delle biblioteche nel colmare le lacune nell’alfabetizzazione mediatica, le infrastrutture e i finanziamenti delle biblioteche e lo sviluppo delle competenze bibliotecarie”.
Il resoconto All’UE del G7 Cultura
Il Ministro Giuli ha poi riportato agli altri ministri dell’Unione Europea i risultati del G7 Cultura a presidenza italiana tenutosi a Napoli, soffermandosi in particolare sul sostegno all’Ucraina, sulla tutela della creatività umana dalle sfide poste dall’Intelligenza Artificiale e sul dialogo con i governi africani per la promozione del loro patrimonio culturale nel quadro del Piano Mattei. La Commissione Europea ha espresso soddisfazione e apprezzamento per i risultati del G7 Cultura. Ha sottolineato Giuli: “Ringrazio la Slovenia per l’impegno che profonde nel promuovere Nova Gorica e Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025. Anche il governo italiano attribuisce grandissimo valore politico e culturale a questo progetto”.
Incontro tra Giuli e Rachida Dati
Il Ministro, a margine del Consiglio, ha avuto un incontro bilaterale la sua omologa francese Rachida Dati con la quale ha concordato di lavorare insieme, nella nuova legislatura europea, per rafforzare l’impegno della UE a sostegno della cultura. I due ministri hanno prefigurato la possibilità di discutere nelle sedi europee di strumenti di finanziamento condivisi per investimenti nella cultura correlati alla crescita delle spese militari.
Alcuni punti affrontati al Consiglio UE
Sono stati affrontati molteplici punti, fra i quali: il sostegno a favore della collaborazione e dell’impegno nei settori culturali e creativi a livello dell’UE, la conferenza MED9 sui diritti culturali in tempi di crisi e dichiarazione MED9 sui diritti culturali, Lublino come Capitale europea della cultura 2029, le politiche degli Stati membri che promuovono la diversità culturale nel mercato unico digitale, le capitali europee della cultura 2025: Chemnitz e Nova Gorica, il sostegno strutturale a offerte e piattaforme di media europei indipendenti e loro rafforzamento, i risultati della riunione ministeriale del G7 dedicata alla cultura, a Napoli, dal 19 al 21 settembre 2024 e la riapertura della cattedrale di Notre-Dame.
Le conclusioni del Consiglio sull’accesso libero alla cultura
Il Consiglio ha approvato conclusioni sul miglioramento e la promozione dell’accesso alla cultura, in cui riconosce l’importanza della partecipazione culturale per la salute personale, il benessere, la coesione territoriale e sociale e per il rafforzamento della democrazia. Invita gli Stati membri a salvaguardare e promuovere un accesso libero e paritario alla cultura a tutti i livelli, anche sviluppando piani per i diritti culturali. Invita inoltre la Commissione a incorporare la cultura nei suoi obiettivi strategici generali.