Aperti gli scenari sul possibile successore
Centro Sperimentale di Cinematografia, Sergio Castellitto si dimette dalla carica di presidente. Aperti gli scenari sul possibile successore, da Gianni Amelio a Luca Barbareschi. Il punto sulla situazione.
La lettera di Sergio Castellito
“Caro Centro Sperimentale di Cinematografia, cari tutti. Lascio la presidenza della Fondazione”. Inizia così la lettera con la quale il noto attore, regista e sceneggiatore italiano annuncia le dimissioni dalla carica di presidente del centro Sperimentale di Cinematografia. Il testo è stato pubblicato sul sito del Centro in data 13 novembre. Prosegue Castellitto: “È una decisione che meditavo da tempo. Non sono gli attacchi ad avermi spinto a lasciare, mi hanno ferito ma mai impaurito. Semplicemente voglio tornare a fare il mio vero mestiere, che ho trascurato per più di un anno”. Attacchi che riguardavano un presunto allontanamento di diciassette lavoratori e che hanno tirato in ballo anche la moglie dell’attore. Continua Castellitto: “Avrò certamente nostalgia, ma non rimpianti, perché insieme abbiamo realizzato cose di cui essere fieri. Ho visto negli occhi di molti di voi scintille di entusiasmo per esservi sentiti apprezzati e riconosciuti nelle vostre singole competenze. E questo è sia un premio che un bel ricordo. Vi ringrazio per tutto il tempo speso insieme e per i consigli che mi avete dato. So che continuerete a lavorare sulla stessa traiettoria con identica onestà. Il Centro Sperimentale è un luogo dove si studia, si promuove e si protegge l’arte cinematografica. Non consentite mai che diventi territorio di conquista per altri scopi. Vi voglio bene”.
Giuli: “Accolgo con rammarico le dimissioni di Sergio Castellitto”
Il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha comunicato di aver ricevuto le dimissioni irrevocabili di Sergio Castellitto e dichiara: “Accolgo con rammarico le dimissioni di Sergio Castellitto dalla Presidenza della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, esprimendo gratitudine e stima al presidente uscente. L’attività del CSC proseguirà in continuità col lavoro intrapreso dal Consiglio di amministrazione già presieduto da Sergio Castellitto”.
Le associazioni degli autori candidano Gianni Amelio
Sulla nuova presidenza iniziano a circolare ipotesi e nomi. L’ANAC – Associazione Nazionale Autori cinematografici – e altre tre associazioni hanno scritto e inviato una lettera al Ministro Giuli per candidare Gianni Amelio alla Presidenza del Centro sperimentale di cinematografia dopo le dimissioni di Sergio Castellitto. Così recita la lettera: “Egregio Ministro, dopo le improvvise dimissioni dal ruolo di Presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia del nostro collega Sergio Castellitto, che ringraziamo per il lavoro svolto, consideriamo che la nomina del suo successore possa avvenire sulla base di un dialogo costruttivo tra le Istituzioni e il settore e in primo luogo con gli autori. Il Centro Sperimentale è da sempre un pilastro per chi desidera iniziare a fare questo mestiere, come dimostra la quantità di professioniste/i di successo – molti dei quali nostri associati – che in quella scuola si sono formati. È un luogo di trasmissione di saperi e di conservazione della memoria del cinema. Per questo pensiamo di poter contribuire alla scelta di una presidenza che sostenga al meglio le aspirazioni delle nuove generazioni del settore e che custodisca e mantenga vivo il patrimonio cinematografico di cui è depositario e lo innervi il più possibile nel territorio cittadino in un dialogo e uno scambio sempre vivo e popolare. In tal senso le associazioni degli autori Anac, 100 autori, Wgi e Aidac si sono consultate e unanimemente concordano nel candidare Gianni Amelio alla Presidenza del Centro sperimentale di cinematografia”. Una richiesta fatta all’unanimità.
La risposta di Gianni Amelio
Gianni Amelio però sembra che abbia declinato l’offerta. In un’intervista a ‘Repubblica’ a cura di Arianna Finos e pubblicata lunedì 18 novembre, Amelio dichiara: “Ho letto il mio nome fatto da Pupi Avati nell’intervista a ‘Repubblica’. Mi ha fatto piacere: essere considerato qualcuno che conosce il proprio mestiere è importante”. Spiega Amelio: “Io sono stato al Centro per quarant’anni come docente. Ne conosco tutti i problemi, legati non solo all’insegnamento, ma anche al funzionamento di una macchina che è complessa e difficile da governare”. Alla domanda sul motivo per il quale non intende fare il presidente, Amelio risponde: “Semplice, voglio continuare a fare il regista, a dirigere film”. E ancora: “Secondo me il presidente è più un manager che un regista. Ma la persona va scelta nell’ambito del cinema, non al di fuori. Più che registi o attori penso piuttosto a un direttore o ex di un Festival: figure che hanno la competenza per riconoscere la qualità di una iniziativa, ma anche quella per poter navigare dentro un mondo che ha molto a che fare con la politica. Un dialogo necessario di cui non si può fare a meno, perché ci sono iniziative che costano, bilanci, richieste”. I criteri per scegliere la figura di presidente? “Io credo che la competenza a largo raggio debba essere messa al primo posto dal ministro”. Sembra, dunque, che il regista non abbia intenzione di assumere la carica di Presidente del Centro.
Barbareschi: “Sarei ben lieto di questo incarico”
Altro nome che è circolato in questi giorni è quello di Luca Barbareschi. Il noto attore, regista e conduttore televisivo dichiara all’Ansa il suo parere favorevole a un’eventuale nomina alla presidenza del Centro Sperimentale di Cinematografia: “La guida del Centro Sperimentale? Me l’hanno proposta ufficiosamente, ma se la cosa divenisse ufficiale sarei ben lieto di questo incarico. Insegnare ai ragazzi è una cosa che mi manca nella vita. Ringrazio chi ha fatto il mio nome, so che sono stati più di uno anche tra i critici interpellati: ma il mio nome era stato fatto anche per altri incarichi, come alla Biennale, vediamo. Ho prodotto centinaia di film, fiction, ho diretto teatri, la pressione mediatica non esiste per me. E poi al Centro Sperimentale di Cinematografia mi dovrei occupare della formazione di giovani: spero di poter lavorare con lo staff che è lì, non ho bisogno di portarmi portaborse o altri”.
La storia in pillole
Castellitto era stato nominato presidente del Centro nell’ottobre 2023. La nomina era arrivata dopo un periodo di contestazione da parte degli studenti. Il motivo riguardava l’emendamento, poi accantonato, al decreto Giubileo. L’emendamento puntava ad affidare la nomina dei membri del Comitato scientifico ai ministeri della Cultura, dell’Istruzione e del Mef. A marzo 2024 sono state condivise le principali linee del suo programma, fra le quali la ristrutturazione di alcuni spazi, rassegne estive e l’obiettivo di puntare sulla formazione. All’epoca Castellitto aveva dichiarato: “Il Centro Sperimentale di Cinematografia è composto da due patrimoni: uno è il capitale umano rappresentato dagli allievi del CSC – Scuola Nazionale di Cinema: la mia prima iniziativa è stata infatti un’assemblea con gli allievi; il secondo sono gli ottantamila film posseduti dal CSC – Cineteca Nazionale. La natura profonda di questo luogo è il lavoro sul campo in tutti gli aspetti del cinema”. Ora bisognerà attendere per capire chi sarà il nuovo presidente.