Comune di Firenze. Presentato un piano in dieci punti per un turismo più sostenibile
Firenze metterà al bando le key box in centro storico. Via da palazzi, portoni o rastrelliere. Anche quelle già installate o appese introducendo, una volta approvata la misura, un effetto retroattivo. Sulle microcassette di sicurezza con combinazione- uno dei simboli della proliferazione degli affitti turistici brevi su cui nei giorni scorsi si è concentrato il blitz con le X rosse adesive del comitato Salviamo Firenze- scatterà il divieto, annuncia la sindaca Sara Funaro.
Lo fa presentando un piano declinato in dieci punti inserito in una delibera di indirizzo che “promuove un modello di turismo più sostenibile, vuol gestire i flussi e migliorare la qualità della vita dei residenti”. La via per portare a casa il risultato, spiegano la prima cittadina e l’assessore al turismo, Jacopo Vicini, passa da una doppia strategia. Quella già lastricata e più ‘comoda’ sta nell’inserire lo stop nel regolamento Unesco, lo ‘scudo’ normativo che tutela il decoro del centro; l’altra, sicuramente meno agevole e con diversi interrogativi in più (in primis per Palazzo Vecchio), si rifà alla normativa sulla sicurezza visto che sta agli host comunicare alla questura, tramite un documento valido, le presenze turistiche in arrivo in città.
Un passaggio rinforzato “dalla circolare del Viminale che specifica come l’identificazione sia a carico” del proprietario o di chi gestisce l’appartamento, segnala Funaro. Strategie e campi di intervento diversi, come i tempi, mette in conto il Comune. Così nel primo caso, sfruttando la delibera di indirizzo approvata il 12 novembre in giunta e fatti i dovuti passaggi con la Regione e la sovrintendenza, si tratta di modificare il regolamento Unesco passando, infine, dalle commissioni e dal Consiglio comunale.
Pochi strumenti per intervenire
Agire sulla leva della sicurezza, invece, prevede un “approfondimento giuridico e normativo al temine del quale decideremo come muoverci”, ammette Funaro. La partita, prendendola da questo versante, è complessa. In ballo c’è l’estensione del divieto delle key box anche fuori dal centro, ad esempio. Ma, altro fattore non banale, la procedura sul check-in a distanza. Sul punto interviene Vicini e osserva: “A Venezia chi fa affitti brevi oltre i 120 giorni l’anno ha l’obbligo di risiedere in città e fare il check-in di persona. Però lì hanno una legge speciale”, apre il fronte su un tema su cui, da settimane, batte i pugni anche Funaro. Che infatti evidenzia: “Se avessimo una norma speciale, visto che anche Firenze è una città ad alto impatto turistico, sarebbe tutto più semplice. Invece noi ci dobbiamo rifare agli strumenti urbanistici o al regolamento Unesco. Altre volte, addirittura, non abbiamo proprio strumenti per intervenire”, si lamenta la sindaca alla vigilia del G7 del turismo.
Il piano, in un altro punto, introduce una serie di “limiti ai veicoli atipici”, ovvero i risciò con il conducente o le cosiddette golf car. Anche in questo caso il Comune si rifarà al regolamento urbanistico. E, pure qui, la materia dovrà essere affrontata con la Regione e la sovrintendenza. L’idea, in un primo momento, è limitarne la circolazione in alcune aree e strade del centro (da definire nel confronto con gli enti in questione). Poi, in un secondo tempo, “vorremmo limitarne il numero”, si spinge oltre la sindaca Funaro. Le due misure- lo stop alle key box e la stretta sulle golf car- saranno inserite nel regolamento Unesco “con un unico provvedimento. L’idea è questa”, spiega Vicini che immagina per i primi mesi del 2025 le novità approvate e operative. (Dire.it)