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MiC, al via nuovo decreto ministeriale sulla concessione dell’uso di immagini

da | 28 Mar 2024 | Arte e Cultura, Leggi e regolamenti

Al via il decreto ministeriale 21 marzo 2024 n. 108, che esenta dal pagamento del canone di concessione dell’uso di immagini di documenti d’archivio che abbiano contenuti con tiratura fino a 4.000 copie

Dopo tante sollecitazioni, la notizia è arrivata: un nuovo decreto modifica nettamente il tanto contestato decreto emesso dal ministro Sangiuliano l’11 aprile del 2023. Questo decreto n. 108 del 21 marzo 2024 esenta dal pagamento del canone di concessione dell’uso di immagini di documenti d’archivio che abbiano contenuti di carattere scientifico e accademico, divulgativo e didattico, cataloghi d’arte, mostre e manifestazioni con tiratura fino a 4.000 copie, per riviste scientifiche, pubblicazioni a titolo gratuito.
Per l’esattezza, sono arrivate le modifiche del Ministero della Cultura alle “Linee guida per la determinazione degli importi minimi dei canoni e dei corrispettivi per la concessione d’uso dei beni in consegna agli istituti e luoghi della cultura statali” adottate in prima istanza ad aprile 2023 (e poi oggetto di una prima correzione a maggio dello stesso anno).

La riproduzione delle immagini
Il decreto modifica e semplifica l’impianto complessivo a cominciare dalla suddivisione in sottocategorie, ma, più di ogni altro aspetto, rende espliciti tutti i casi in cui le riproduzioni sono sempre gratuite. I casi sono i seguenti: riproduzioni destinate alle pubblicazioni scientifiche e accademiche, riviste divulgative, cataloghi delle mostre (fino a 4.000 copie), diritto di cronaca, pubblicazioni open access ad uso personale e in generale le operazioni senza scopo di lucro (precisando che il biglietto di ingresso non è di per sé sufficiente a caratterizzare una iniziativa di valorizzazione come a fine di lucro). Nel caso in cui le riproduzioni di beni culturali e/o il riuso delle relative copie o immagini siano effettuate a scopo di lucro, il richiedente è tenuto al pagamento di un corrispettivo, che viene determinato moltiplicando una tariffa unitaria per dei coefficienti differenziati in funzione dell’uso/destinazione delle riproduzioni, della quantità delle riproduzioni o della tiratura (numero minimo e massimo di copie delle pubblicazioni per le quali si intende utilizzare le riproduzioni).

La concessione in uso di spazi
Anche la sezione relativa alla concessione in uso di spazi delle strutture degli istituti concedenti è stata oggetto di revisione nel decreto. Quando si pone in essere una concessione d’uso di spazi a scopi istituzionali, non si considera dovuto alcun corrispettivo in tali casi: se l’evento nello spazio è organizzato in partnership con il Ministero; se il progetto tecnico-scientifico è definito unitamente ad un organo del Ministero o di un rappresentante del Ministero; se l’evento è organizzato nell’ambito di collaborazioni istituzionali con enti pubblici e privati per finalità di valorizzazione del patrimonio culturale.
Anche quando la concessione degli spazi avviene a titolo gratuito, l’autorità che ha in consegna il bene può comunque richiedere un contributo forfettario per l’utilizzo degli spazi in ragione dei costi sostenuti per la messa disposizione degli spazi (pulizie, consumi, ecc.). Per quanto riguarda gli eventi culturali e musicali, nei luoghi della cultura potranno essere promossi eventi. In caso di eventi musicali e/o di spettacolo realizzati da enti vigilati dal Ministero e, più in generale, di eventi musicali e/o di spettacolo di particolare qualità artistica o adeguata rilevanza, anche con pubblico pagante, l’autorità che ha in consegna il bene, potrà valutare una riduzione o un azzeramento del canone; invece nei casi di iniziative sociali, l’autorità che ha in consegna il bene può valutare una riduzione o un azzeramento del canone.
Previste anche novità in campo di uso individuale: a seguito della mappatura, l’autorità che ha in consegna il bene individua la tariffa applicabile ai fini della concessione, secondo i seguenti parametri: quantificazione dei metri quadrati, individuazione del livello di pregio, finalità della richiesta di concessione in uso (lucrative o non lucrative, anche connesse alla riproduzione), natura dell’evento, stagionalità, valutazione comparativa delle tariffe di mercato. A seguito di questo decreto, comunque, è prevista per il futuro anche un’attività di monitoraggio per eventuali ulteriori revisioni.

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