La sperimentazione prenderà il via dal 25 aprile 2024, per 29 giornate prestabilite
Biglietto d’ingresso per entrare alla Città antica di Venezia nel 2024: 5,00 euro giornalieri per 29 giornate. Il calendario è stato presentato giovedì 23 novembre a Ca’ Farsetti da Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, insieme agli assessori al bilancio Michele Zuin e al Turismo, Simone Venturini.
L’importo del contributo
L’importo per il 2024 sarà di 5,00 euro giornalieri, senza riduzioni ma neppure senza l’individuazione di una soglia di presenze oltre la quale applicare una maggiorazione del contributo di accesso. Il contributo sarà applicato solo alla Città antica e non alle isole minori tra cui il Lido di Venezia (compreso Alberoni e Malamocco), Pellestrina, Murano, Burano, Torcello, Sant’Erasmo, Mazzorbo, Mazzorbetto, Vignole, S. Andrea, la Certosa, San Servolo, S. Clemente e Poveglia. Il contributo non è dovuto per chi transita a Piazzale Roma, Tronchetto o Stazione Marittima, senza accedere alla Città antica. Una novità che ha l’intento di regolare i flussi turistici giornalieri della bella Venezia ma che sta facendo discutere.
Le date
Le date previste per il 2024 sono 29 giornate. È previsto un blocco unico dal 25 aprile al 5 maggio 2024, per poi proseguire l’11, il 12, il 18, il 19, il 25 e il 26 di maggio; l’8, il 9, il 15, il 16, il 22, il 23, il 29 e il 30 giugno; infine il 6, 7, 13 e 14 luglio. Il contributo sarà dovuto per i visitatori che entreranno nella Città antica dalle ore 8:30 alle 16:00.
Chi deve pagare il contributo e chi no, ma serve la registrazione
Il contributo di accesso dovrà essere corrisposto da ogni persona di età superiore ai 14 anni che acceda alla Città antica del Comune di Venezia che non soggiorni nelle strutture turistiche di Venezia. A essere esclusi dal pagamento sono i residenti nel Comune di Venezia, i lavoratori (dipendenti o autonomi) anche pendolari, gli studenti di qualsiasi grado e ordine di scuole e università che hanno sede in Città antica o nelle Isole minori, i soggetti e i componenti dei nuclei familiari di chi risulta aver pagato l’IMU nel Comune di Venezia.
Sono esentati dal pagamento i visitatori che scelgono di soggiornare nelle strutture ricettive sul territorio di Venezia, i bambini fino ai 14 anni, le persone che hanno necessità di cure o con disabilità, chi partecipa alle competizioni sportive, le Forze dell’Ordine in servizio, gli studenti in viaggio d’istruzione, il coniuge, il convivente, i parenti fino al 3° grado di residenti nelle aree in cui vige il contributo d’accesso e altre esenzioni previste nel Regolamento. Tuttavia, per avere l’esenzione le persone dovranno essere registrate sul portale https://cda.ve.it in modo da prenotare la loro visita in città se questa dovesse cadere in una delle giornate da bollino.
La riscossione
La riscossione avverrà direttamente dal Comune di Venezia, soprattutto attraverso una Web-App raggiungibile all’indirizzo https://cda.ve.it, accedendo alla quale si potrà ottenere il QR Code da esibire in caso di controlli, che attesta il pagamento del contributo o la condizione di esclusione o esenzione.
Le sanzioni previste
Le sanzioni previste per il mancato contributo d’accesso alla Città antica variano dai 5 euro ai 300 euro, più 10 euro del contributo. Inoltre, c’è la possibilità di denuncia ai sensi del Codice penale per coloro che rilascino dichiarazioni false.
La storia in pillole, tra regolamenti e polemiche
Il provvedimento prende origine dalla legge di Bilancio del 2019, poi aggiornata nel 2021, che prevede la possibilità per il Comune di Venezia di applicare il contributo d’accesso. Il primo Regolamento è stato approvato dal Consiglio comunale nel 2019, ma solo recentemente, il 12 settembre 2023, è stato approvato dal Consiglio comunale il nuovo Regolamento, con l’intento di porre un freno al turismo ‘mordi e fuggi’ che da anni è presente a Venezia. L’iter però non è stato esente nel corso degli anni da accesi confronti e rinvii del provvedimento.
Le discussioni accese non sono terminate neppure nella seduta del Consiglio comunale del 12 settembre 2023, durante la quale i gruppi di minoranza hanno espresso le loro criticità nei confronti di questo contributo d’ingresso, sottolineando l’impatto per la città e il fatto della necessità di considerare maggiormente – a loro avviso – altre problematiche rilevanti per Venezia. Resta comunque da sottolineare che il contributo d’accesso sia una sperimentazione e che bisognerà attendere la messa in pratica per capire quali saranno nel concreto gli effetti.
Il sindaco: “Percorso che regolamenta l’accesso dei visitatori giornalieri”
Spiega il sindaco Brugnaro: “Non è una rivoluzione, ma il primo passo di un percorso che regolamenta l’accesso dei visitatori giornalieri. Una sperimentazione che ha l’obiettivo di migliorare la vivibilità della città, di chi ci abita e di chi ci lavora. La porteremo avanti con grande umiltà e con la consapevolezza che ci potranno essere dei problemi. I margini di errore sono ampi, ma siamo pronti, con umiltà e coraggio, ad apportare tutte le modifiche che serviranno per migliorare la procedura. Venezia è la prima città al mondo ad attuare questo percorso, che potrà essere d’esempio per altre città fragili e delicate che vanno salvaguardate”.
Da gennaio partirà una campagna di comunicazione
Il primo cittadino prosegue: “Dagli anni Cinquanta si continua a dire che Venezia è una città che sta morendo. Noi oggi ribadiamo che Venezia è una città viva, che continuerà a essere aperta ai turisti che arrivano da tutto il mondo per visitarla, con rispetto. Ci approcciamo a iniziare un percorso reso possibile grazie all’azione amministrativa che da otto anni, grazie anche all’efficientamento del Bilancio, ci ha consentito di investire importanti risorse per risolvere un problema, quello dei flussi turistici, di cui tutti hanno sempre parlato, ma mai fatto nulla. Già dal prossimo mese di gennaio partirà una campagna di comunicazione a livello internazionale e ai cittadini per far conoscere i contenuti della sperimentazione”.
Monitorare gli effetti, la promessa
L’assessore al Bilancio, Michele Zuin, commenta: “Si tratta di una svolta rilevante nella gestione dei flussi turistici di Venezia. Un provvedimento sperimentale che porterà a un confronto continuo e diretto con tutte le categorie economiche e sociali per monitorare assieme gli effetti a breve e medio termine. Le esenzioni rispondono a norme di buon senso per garantire l’accesso a Venezia a chi lavora, studia, ha i propri affetti, ha esigenze sanitarie o deve recarsi per necessità nel capoluogo della Regione, che ospita tantissime funzioni amministrative. Venezia è una città accessibile, aperta, ma i visitatori, sia nazionali che internazionali, devono comprendere che serve una giusta programmazione per gestire al meglio il delicato equilibrio tra residenzialità e turismo”.
L’assessore al Turismo: “Disincentivare il mordi e fuggi”
Sul tema interviene anche l’assessore al Turismo, Simone Venturini: “Il nostro obiettivo non è di fare cassa ma di mettere a punto, primi al mondo, uno strumento in grado di individuare un nuovo equilibrio tra le esigenze di chi a Venezia ci abita, ci lavora o ci studia e chi Venezia la intende visitare e conoscere. Ci saranno aggiustamenti in corso d’opera e, una volta che la sperimentazione sarà attiva, lavoreremo con spirito inclusivo per individuare le migliori soluzioni alle problematiche che dovessero emergere. Il nostro è un approccio umile e propositivo per disincentivare il turismo giornaliero, perché il ‘mordi e fuggi’ complica in determinate giornate la gestione dei flussi, a favore di tutti i visitatori che intendono conoscere in modo più approfondito la nostra città prendendosi il giusto tempo (almeno una notte) per entrarci in sintonia e per scoprire il suo patrimonio artistico, alle sue tradizioni, al suo artigianato”.
Cittadini divisi
Ma alla diffusione della notizia come hanno reagito le persone? Facendo una micro ricerca sui social, si nota che la discussione fra i cittadini è più aperta che mai. Qualcuno chiama in causa la libertà degli spostamenti prevista dalla Costituzione, altri non gradiscono che si debba ‘prenotare’ la visita di amici e parenti anche se esentati dal contributo. Sono però presenti anche persone favorevoli, che puntano sulla riduzione del sovraffollamento e sulla necessità di regolamentare i flussi giornalieri.
I dati
La certezza è che i visitatori a Venezia, dopo la pandemia, sono tornati a essere presenti. Secondo il portale dedicato alla statistica della Regione Veneto, tra gennaio e agosto 2023 si sono registrati 3.830.507 arrivi e 8.541.442 presenze, con visitatori provenienti da ogni parte del mondo; in particolare, Francia, Germania, Gran Bretagna e U.S.A. Focalizzandosi sul centro storico, nel medesimo periodo ci sono stati 2.559.611 arrivi e 6.106.296 presenze.
Difficile fare una stima al momento del flusso giornaliero separando i visitatori che non soggiornano da coloro che restano a Venezia almeno una notte. Tuttavia, il sindaco Brugnaro assicura: “Il monitoraggio del flusso dei visitatori sarà costante, grazie al prezioso supporto della Smart Control Room dove riceviamo le informazioni dalle telecamere, dai sensori conta persone, dalle celle telefoniche, dall’emissione dei biglietti dei musei e dalle timbrature presso pontili ed imbarcaderi. Grazie a queste informazioni già oggi possiamo avere un quadro previsionale che ci ha consentito di individuare le giornate da bollino nero che consentiranno di frenare il fenomeno del sovraffollamento”.