Colosseo. Biglietti d’ingresso introvabili per gli operatori turistici. Gestione poco trasparente?

da | 1 Giu 2023 | Arte e Cultura, Leggi e regolamenti

 

Nel 2022 il Parco archeologico del Colosseo (Anfiteatro Flavio, Foro Romano, il Palatino e la Domus Aurea), ha registrato 9.812.113 di visitatori per un incasso di 62.871.209 euro. Dopo ripetuti bandi di gara, gestiti da Invitalia per conto del MIC, annullati e ripresentati, con l’ultima gara, il servizio di biglietteria è stato affidato al Consorzio nazionale dei Servizi, mettendo fine alla gestione ventennale di Coopculture.
Rimane, accentuata dal picco di crescita della stagione turistica, la forte protesta da parte degli operatori turistici, relativamente alla indisponibilità dei biglietti d’ingresso, introvabili, se non a caro prezzo.

Interviene la Fiavet-Confcommercio. “Coopculture non è più il gestore della biglietteria del Parco Archeologico del Colosseo da gennaio 2023, almeno a quanto attestano i media, perché nessun operatore turistico che lavora giornalmente con questo fornitore ha ricevuto comunicazione in merito all’assegnazione del bando ad altro gestore. Chi lavora quotidianamente nel turismo per l’acquisto di biglietteria Coopculture, operante per conto del Ministero della Cultura, apprende solo verbalmente che la gestione Coopculture continuerà in proroga fino a luglio, ma altre voci, e sempre mai per vie ufficiali, sostengono che l’avvicendamento avverrà a novembre. Siamo in una situazione a dir poco incredibile e decisamente non trasparente per uno dei monumenti più importanti del mondo”, afferma il presidente di Fiavet-Confcommercio, Giuseppe Ciminnisi. “Lo scorso 15 maggio è stato inoltre sospeso il rilascio in vendita online e call center della quota giornaliera di biglietti, che è disponibile il giorno stesso presso la cassa della biglietteria ‘Tempio di Venere e Roma’, sulla piazza del Colosseo, destinata esclusivamente ai visitatori singoli non intermediati, fino ad esaurimento delle disponibilità. In altre parole il mondo del tour operating e dell’intermediazione è escluso dalla vendita di una delle più grandi attrazioni culturali del mondo- afferma Ciminnisi- non siamo assolutamente d’accordo sul fatto che sia negata la possibilità di prenotare il giorno stesso la visita, considerando che rimaneva l’ultima possibilità per riuscire a trovare qualche posto libero”.
“Ci si trova quindi in una situazione decisamente discriminatoria al punto che online, all’atto della prenotazione, questa viene prima accettata e poi stornata, ed è quindi impossibile per un’agenzia di viaggi o un tour operator ottenere un codice prenotazione”, prosegue la nota.
Fiavet Lazio è intervenuta a questo proposito presso il Ministero della Cultura e presso Coopculture osservando, in una lettera ancora in attesa di risposta, come “la poca disponibilità di biglietteria muti in continuazione, ma vengono finalizzati i pagamenti (con l’autorizzazione o addirittura con l’addebito) per poi non ricevere il numero di conferma e, dopo un paio di giorni, lo storno dell’importo”, scrive nella missiva del presidente di Fiavet Lazio, Stefano Corbari. “Rimane inoltre inspiegabile la disponibilità di biglietti su varie piattaforme online, si deve suppore, dunque, che a queste sia consentito operare con sistemi di accaparramento digitale, agendo in concorrenza sleale ai danni di operatori italiani più piccoli che rispettano le regole, producendo reddito nel Paese”, aggiunge Corbari.
Verbalmente è stato replicato che il Colosseo in questo momento è prenotato da migliaia di persone “ma- osserva il presidente di Fiavet Lazio- questo avveniva anche nel 2019 e non ci si trovava in questa situazione”.
Interviene anche la politica nella protesta in corso.
“Lo scandalo dei biglietti del Colosseo, comprati da tour operator senza scrupoli e rivenduti a prezzi triplicati, prosegue come se nulla fosse”. Così in un comunicato Dario Nanni, consigliere capitolino e Presidente della Commissione Giubileo 2025 e membro della commissione Cultura. “Oltre ad essere pratica assolutamente non condivisibile, danneggia l’immagine della nostra Città, che sembra rassegnata a subire i sistemi speculativi di alcune organizzazioni. Già in passato mi feci promotore di una mozione con la quale chiedevo di attivare il servizio di vendita dei biglietti attraverso l’identificazione di chi lo acquistava, evitando quindi le attuali speculazioni. Il ministro Sangiuliano intervenga immediatamente- conclude Nanni- affinché non si verifichino più simili pratiche, che oggi interessano il monumento simbolo di Roma e danneggiano gravemente l’immagine della nostra Città”.
“Lo scandalo della biglietteria del Colosseo non può proseguire in questo modo come nulla fosse cambiato. Dopo oltre due decenni di monopolio di fatto, CoopCulture ha concluso la sua gestione anche grazie alle nostre costanti e imperterrite denunce. La perdurante indisponibilità dei biglietti a causa dell’accaparramento dei tour operator stranieri, che spesso rivendono gli ingressi a prezzi stellari, è un inaccettabile distorsione del mercato e di sfruttamento di un patrimonio che appartiene al mondo prima ancora che a Roma. Ho chiesto al ministro Sangiuliano di fare un’indagine e di attivarsi per la riapertura di più punti vendita fisici”. È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia. (Dire)

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