Ingressi ai Musei, il Mic si riprende la gestione delle biglietterie: nasce la piattaforma ‘Ad Arte’

da | 12 Mag 2023 | Arte e Cultura, Leggi e regolamenti

Il Ministero della Cultura ha deciso di rivendicare la gestione della biglietteria dei musei italiani con il lancio di una nuova piattaforma sia in versione app che web.
Collegata al nodo di pagamento pagoPA, la piattaforma ‘Ad Arte’ consentirà ai musei autonomi di gestire direttamente la prenotazione e la vendita dei biglietti d’ingresso, facendo a meno dei concessionari dei servizi aggiuntivi, cioè delle imprese che operano per la valorizzazione, gestione dei beni e delle attività culturali.

LA CIRCOLARE
La circolare del 9 maggio della Direzione Generale Musei, guidata da Massimo Osanna, si inquadra nella “Missione 1. Digitalizzazione, Innovazione, Competitività e Cultura” e fornisce le direttive sul nuovo servizio di bigliettazione, specificando che “il prolungato affidamento in gestione di servizi aggiuntivi e/o servizi di biglietteria non è coerente con i principi del diritto euro-unitari in materia di contratti pubblici”.
In effetti, la gestione delle biglietterie dei musei più frequentati è il piatto ricco del business dei luoghi della cultura. Ne è un esempio la situazione del Colosseo dove la concessione, con tante, proroghe è durata oltre 20 anni e solo pochi mesi fa è stata aggiudicata la gara a CNS. Ma il discorso vale, ovviamente per altri poli culturali di primissimo piano in Italia, dal Parco Archeologico di Pompei, agli Uffizi.
La decisione di portare in seno al MiC i servizi di biglietteria dei musei, ha fatto sì che limitatamente agli istituti con concessioni in regime di proroga o rinnovo la Dg Musei in vista dell’attivazione della piattaforma Ad Arte abbia espunto dalla programmazione delle gare del 2023 tutti i servizi legati alla biglietteria, fatta eccezione per i soli casi in cui sono state condivise con Consip le analisi di fattibilità economico-finanziaria.
La circolare invita, dunque, le direzioni dei musei a inviare “entro e non oltre il 19 maggio maggiori informazione circa la natura del rapporto contrattuale in essere e la procedura posta in essere con la quale è stata individuata l’impresa aggiudicataria”.
Per evitare disservizi la Dg Musei chiede venga inviata al concessionario una comunicazione nella quale verrà indicata la data di cessazione del rapporto concessorio, sottolineando che dalla data della comunicazione alla conclusione della concessione non debbano intercorrere più di 120 giorni al fine di avviare senza soluzione di continuità il servizio di biglietteria e i servizi di valorizzazione ex art. 117 del Dlgs n. 42/2004. Con un’eccezione, nei casi di affidamento diretto dei servizi di biglietteria alla società ad Ales Spa (società in house del MiC) è prevista la stabilità occupazionale del personale impiegato.
La Direzione Generale Musei, vi è scritto, fornirà supporto agli istituti per l’adesione alla piattaforma che, se ben gestita, potrà semplificare il processo di acquisto degli ingressi ai musei italiani, consentendo ai visitatori di accedere alle diverse prenotazioni tramite un unico portale.

L’ADESIONE ALLA PIATTAFORMA E I PRINCIPALI QUESITI
Come riportato dal Sole24Ore che ha dato la notizia, l’introduzione di questa nuova piattaforma porterà non poco scompiglio sulle scrivanie delle direzioni di tutti i 43 istituti autonomi.
Ci si domanda, innanzitutto, se la piattaforma sarà in grado di gestire le necessità dei singoli musei e reggere il flusso di richieste.
Inoltre, questo cambio di passo sul ticketing potrebbe essere poco agevole per i direttori dei musei, se il trasferimento sul nuovo portale di qualsiasi decisione interna su orari e giorni di apertura, prezzi e scontistiche dovrebbe rivelarsi più complicato del dovuto.
E ancora: il rapporto concessorio permette al concedente di recedere unilateralmente dal contratto?
Quanto costerà al MiC questa rescissione dei contratti ad horam? Come sarà possibile trasferire al museo tutto il know how del servizio di biglietteria prestata dal concessionario in quattro mesi al massimo?
Riusciranno le direzioni dei musei autonomi a farcela in 120 giorni? E quale sarà la mossa dei concessionari attualmente operativi nei musei?
Finora, a quanto risulta, nessuno al ministero ha pensato di sedere al tavolo con le associazioni di categoria per individuare una strada comune di collaborazione. La circolare annuncia, tuttavia, successive comunicazioni sulle attività di adesione alla piattaforma che, evidentemente, non è un’opzione volontaria dei musei.

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