Nuovi impieghi nel settore dei beni culturali per imputati e immigrati

da | 10 Nov 2021 | Arte e Cultura, Leggi e regolamenti

Recentemente l’accordo tra la ministra della Giustizia Marta Cartabia e il ministro della Cultura Dario Franceschini, ha aperto una collaborazione storica tra l’amministrazione penitenziaria e la tutela dei beni culturali. Il progetto di cooperazione verrà messo in atto tramite l’istituto della “messa alla prova”, introdotto nel processo penale nel 2014 dopo la condanna nei confronti dell’Italia da parte della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per il sovraffollamento delle carceri.

Oggi, l’istituto in questione, introdotto già nel 1988 per i minorenni autori di reato, ha sempre più spazio anche nel settore degli adulti che vede 23.700 persone in messa alla prova.

Le 102 persone beneficiarie del progetto, imputate per reati minori (punibili fino a quattro anni di pena edittale), tramite l’istituto precedentemente richiamato chiederanno di sospendere il procedimento penale nei loro confronti venendo messi alla prova per un periodo di tempo. Se la prova avrà buon esito, il reato sarà estinto. I futuri impiegatiquindi verranno affidati ai servizi sociali per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità volti alla tutela di 52 siti culturali, riparando il danno commesso.

Sono 1140 invece gli immigrati che saranno coinvolti in un progetto simile, promosso dalla Regione Campania, volto all’integrazione culturale dei cittadini stranieri giunti in Italia che, come i 102 imputati, saranno selezionati per svolgere lavori inerenti ai beni culturali.L’iniziativa campana, rinominata “Prima-vera” in collaborazione con il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, di cui si occuperà la Scabec – la società campana per i beni culturali, sceglierà i nuovi impiegati tra stranieri originari di paesi al di fuori dell’Unione Europea come: Nigeria, Pakistan, Marocco, Ucraina, India, Albania, Bangladesh, Somalia ecc, di cui il 30% saranno donne, ha assicurato l’assessore regionale all’Immigrazione Mario Morcone.

Le critiche e il disappunto da parte dei cittadini campani, circa il suddetto progetto non hanno tardato ad arrivare, dato il tasso di disoccupazione elevato presente nella Regione, con il supporto di Gianpiero Zinzi, capogruppo Lega in Consiglio regionale della Campania, che ha commentato il progetto definendolo un “capolavoro di coerenza”.

Ma l’amministrazione regionale ha risposto, tramite un comunicato, specificando come questa sia un’iniziativa esclusiva per i cittadini stranieri: “Si tratta – è scritto nel comunicato – di un bando innovativo che apre all’integrazione culturale, dando un’occasione lavorativa a chi ha strumenti e conoscenze nel proprio Paese utili per un sistema articolato e in sviluppo come quello della filiera dell’arte, della cultura e dei beni culturali. Mediatori linguistici, giardinieri, artigiani, esperti in sartoria o falegnameria, operai, cuochi: sono solo alcune delle tantissime le figure che ruotano intorno al mondo della cultura e dello spettacolo e che potrebbero avvalersi di figure di stranieri extra Ue che ne abbiano le competenze o l’attitudine”.

Clicca sul Banner per leggere Territori della Cultura n° 58