Siae: Mogol e la battaglia per il diritto d’autore

da | 26 Gen 2020 | Arte e Cultura, Leggi e regolamenti

Giulio Rapetti (in arte Mogol), presidente della Società Italiana degli Autori e Editori (Siae), è tornato a parlare della tutela al diritto d’autore sui dispositivi online, dichiarando che le sue norme non sono una privazione alla libertà, ma un sostegno alla creatività degli artisti.

Nonostante il tentativo del Consiglio Europeo di riordinare il settore del diritto d’autore nell’arte e gli impegni del Governo italiano, nel nostro Paese le nuove regole sul copyright non arrivano a compimento. Così Mogol torna a parlare dell’importanza di questo diritto “Senza il diritto d’autore, muore l’identità del Paese” aveva dichiarato, nei mesi scorsi, aprendo una riflessione sull’impoverimento culturale.

Grazie all’avvento di nuove tecnologie e piattaforme di condivisione, come Facebook e YouTube, la musica è costantemente a portata di mano attraverso dispositivi digitali – come lo smartphone – che ne permettono la fruizione quotidiana. Gliutenti online diventano così consumatori attivi, “sono in condizione di decidere la visibilità e il successo di una canzone grazie all’uso degli algoritmi”, sostiene Mogol. Il presidente della Siae promette battaglia nei prossimi mesi per la definizione delle norme sul copyright “per assicurarci che la direttiva venga recepita in Italia nel rispetto dei tempi, ma soprattutto nel modo il più possibile corretto, per poter garantire ai creatori la massima tutela”.

Secondo Mogol, il diritto d’autore sarebbe una tutela al lavoro delle persone, di autori e editori, che solo in Italia sono oltre 90mila, tra cui tantissimi giovani under 30. Il mancato rispetto delle sue norme perciò danneggerebbe non solo l’economia del Paese, ma l’impegno degli artisti. Stabilire delle norme sulla condivisione di contenuti online, “non significa soffocare la libertà – dichiara – perché il diritto d’autore non è una barriera al progresso ma un sostegno alla creatività”.

Il presidente si domanda come sia possibile che “ci siano ancora delle resistenze, che qualcuno sia ancora reticente”, riferendosi alla campagna di disinformazione diffusa nei mesi scorsi e organizzata dai giganti del web, per veicolare “un concetto distorsivo di libertà” “Io sono libero di ordinare ciò che voglio al ristorante, ma sono anche libero di pranzare e poi uscire senza aver pagato il conto?” commenta.

L’unico modo per valorizzare il lavoro degli artisti sarebbe quello di proteggerlo e remunerarlo attraverso il rispetto delle norme sul copyright “senza il rispetto dei diritti di chi crea, scomparirebbero gli autori del presente e non ci sarebbero autori nel futuro. E senza autori nel futuro, non ci sarà più nessuna bellezza a poterci salvare” conclude incisivamente il presidente Siae.

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