Si al prestito dell’Uomo Vitruviano al Louvre. Il TAR del Veneto boccia il ricorso di Italia Nostra

da | 17 Ott 2019 | Arte e Cultura, Leggi e regolamenti

L’Uomo Vitruviano andrà a Parigi. Il TAR del Veneto, dopo la discussione in camera di consiglio, ha infatti accordato il prestito dell’opera al Louvre respingendo il ricorso presentato da Italia Nostra. “Ora può partire le grande operazione culturale italo-francese delle due mostre su Leonardo a Parigi e Raffaello a Roma”, ha scritto su Twitter il ministro per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo Dario Franceschini.

Tre erano le ragioni che avevano spinto Italia Nostra ad appellarsi al TAR per bloccare il prestito del capolavoro di Leonardo: la presunta illegittimità del Memorandum d’Intesa siglato il 24 settembre dal ministro Franceschini e dal suo corrispettivo francese Franck Riester che concedeva temporaneamente al Louvre l’Uomo Vitruviano in cambio del “Ritratto di Baldassarre Castiglione” e “l’Autoritratto con un amico” di Raffaello; la constatazione che l’Uomo Vitruviano facesse parte del fondo identitario delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, in cui è attualmente custodito, e che quindi, come prevede l’articolo 66 del Codice dei Beni culturali, non potesse essere spostato all’estero; l’estrema fragilità del disegno ed il conseguente rischio di deterioramento durante il trasporto.

Riguardo alla prima ragione, secondo l’ordinanza del TAR, “non appare sussistere il dedotto vizio di incompetenza del Ministro nella sua sottoscrizione”, in quanto “sembra essere intervenuto nell’esercizio delle proprie funzioni di rappresentanza del Ministero nella stipula dell’accordo di collaborazione interministeriale”. Rispetto invece alla seconda rimostranza, l’Uomo Vitruviano in verità, essendo stato acquistato nel 1822 dal collezionista milanese Giuseppe Bossi e non essendo esposto in maniera continuativa, non ha carattere identitario rispetto alla città di Venezia, ma pertinenziale e, seppur sia stato inserito dalle Gallerie dell’Accademia nell’elenco di opere “generalmente escluse dal prestito”, il TAR ritiene che tale disposizione non abbia un carattere stringente, ma lasci la possibilità di decidere caso per caso. Infine, circa i pericoli che potrebbe correre l’opera di Leonardo durante le operazioni di trasporto, il Tribunale amministrativo sottolinea che “gli approfondimenti tecnici che sono stati svolti” dall’Opificio delle Pietre Dure e dall’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, “discostandosi motivatamente dai rilievi maggiormente cautelativi precedentemente formulati dal responsabile del Gabinetto Disegni e Stampe delle Gallerie dell’Accademia e dal Funzionario restauratore conservatore, sono giunti alla conclusione che le criticità rappresentate possono considerarsi risolvibili con precise cautele sulla movimentazione, sulla riduzione del numero di giorni di esposizione e con condizioni di illuminamento limitate a 25 lux”; insomma l’Uomo Vitruviano può muoversi, basta prendere le giuste precauzioni.

Italia Nostra, attraverso la sua referente nel VenetoLidia Fersuoch, ha comunicato di essere “veramente delusa” dalla decisione del TAR, mentre diversa è stata la reazione del Mibact, che, attraverso una nota, ha manifestato soddisfazione per il riconoscimento della “piena legittimità dell’operato dell’amministrazione dei Beni culturali”.

Si conclude così la querelle sul prestito dell’Uomo Vitruviano che nell’ultimo mese è stata al centro del dibattito pubblico. Grazie al capolavoro di Leonardo si rinsalda il dialogo con la Francia per uno scambio reciproco di opere, iniziato nel 2017 proprio dall’attuale ministro Dario Franceschini ma che nel corso dell’ultimo anno e mezzo, dopo il cambio di governo, sembrava destinato a interrompersi in modo definitivo.

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