Convenzione di Faro, arriva la ratifica da parte del Senato

da | 11 Ott 2019 | Arte e Cultura, Leggi e regolamenti

La Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale per la società, o più semplicemente la Convenzione di Faro, dal nome della città portoghese in cui è stata presentata il 27 ottobre 2005, è stata ieri ratificata dal Senato, a distanza di 6 anni dalla sottoscrizione da parte dell’Italia. Ora passa alla Camera. Il documento in questione dà particolare rilevanza, per l’appunto, al concetto di “eredità culturale”, inteso, secondo il testo, come “un insieme di risorse ereditate dal passato che le popolazioni identificano, indipendentemente da chi ne detenga la proprietà, come riflesso ed espressione dei loro valori, credenze, conoscenze e tradizioni, in continua evoluzione”. Nell’ottica dell’importanza attribuita a tale concetto, la Convenzione sancisce il diritto, individuale e collettivo, “a trarre beneficio dal patrimonio culturale e a contribuire al suo arricchimento”, incentivando di fatto un maggiore protagonismo dei cittadini in materia di sfruttamento e tutela del patrimonio culturale, e prevede l’istituzione di un “comitato di monitoraggio” in grado di stabilire, se necessario, le procedure attraverso cui perpetrare in modo corretto le attività di sfruttamento e tutela.

Il ministro per i Beni e per le Attività culturali e per il Turismo Dario Franceschini ha espresso soddisfazione per l’approvazione della Convenzione da parte del Senato, poiché è un atto che “riconosce nel patrimonio culturale un fattore cruciale per la crescita sostenibile del territorio”. Entusiasmo è giunto anche dagli esponenti del Movimento Cinque Stelle, in particolare la senatrice pentastellata Michela Montevecchi ha rintracciato nel documento la promozione di una “responsabilità condivisa” e non la concessione a una “minoranza organizzata” di intervenire in modo illegittimo “nella definizione del patrimonio culturale”, come invece ha sostenuto da Massimo Candura, senatore della Lega, la fazione politica che si è opposta alla ratifica della Convenzione. Alcune perplessità sono state sollevate anche dagli esponenti dell’UDC e di Forza Italia, che si sono astenuti durante la votazione della ratifica; Paola Binetti, senatrice dell’UDC, ha dichiarato, in particolare, che nelle disposizioni della Convenzione si annida il pericolo di “mortificare specifici profili professionali” e di “cedere a terzi il controllo sul nostro immenso e unico patrimonio artistico e culturale”.

Ad oggi sono 18 i Paesi che, all’interno del Consiglio d’Europa, hanno ratificato la Convenzione di Faro; in Italia, fino alla giornata di ieri, più volte, dopo la sottoscrizione avvenuta nel 2013, era stato tentato di avviare il processo di ratifica, ma le operazioni non sono mai state portate a termine poiché è sempre sorta la necessità di approfondire ulteriormente il testo del documento.

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