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Richieste della CNA per un disegno di legge sul turismo: urgente l’intervento sulle guide

da | 29 Mag 2019 | Leggi e regolamenti, Turismo

Il riconoscimento dell’imprenditore turistico esperienziale. La revisione della classificazione delle strutture ricettive. Creazione di un codice identificativo nazionale del turismo. Una legge organica sulla professione di guida turistica. Queste le principali richieste al Parlamento che Cna Turismo e Commercio ha illustrato ieri in audizione davanti alla commissione Attività produttive della Camera, come si legge in una nota pubblicata sul sito della Confederazione Nazionale dell’Artigianato, parlando del ddl delega in materia di turismo.

Per Cna “c’è una specializzazione turistica che sta guadagnando sempre nuovi spazi: è il turismo esperienziale. Viene incontro alla crescente esigenza di quanti, in giro per l’Italia per diporto (e anche nel mondo), sono intenzionati a trasformarsi da spettatori passivi a soggetti attivi della vacanza.” A questa domanda dalle importanti ricadute socio-economiche non corrisponde finora la giusta attenzione del legislatore. Cna “ritiene necessario, perciò, introdurre e disciplinare nel nostro ordinamento la figura professionale dell’imprenditore operante nel settore del turismo esperienziale. Un riconoscimento che permetterà all’industria del tempo libero di captare la crescente domanda di un’offerta turistica qualificata che mette in relazione, la promozione e la valorizzazione della cultura, così come la tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico con la volontà di vivere esperienze personali legate al territorio e ai prodotti identitari, soprattutto artigianali.”

Per Cna è inoltre “necessario rivedere nel più breve tempo possibile la classificazione delle strutture alberghiere. Diversi criteri di classificazione, regionali ed europei, confliggono e creano confusione e problemi agli imprenditori”. Cna “propone di codificare tutte le tipologie di attività turistiche e che operano nel campo della ricettività che hanno un peso economico nel settore dell’incoming: stiamo parlando di una spesa complessiva, includendo tutto, dagli alberghi fino ai bed & breakfast, che oscilla intorno ai 25 miliardi di euro tra turisti stranieri e domestici. A fronte di oltre 33 mila imprese e 2,3 mln di posti letto del settore alberghiero, il settore extra alberghiero (B&B, campeggi, case vacanza, ostelli, villaggi, agriturismi, rifugi di montagna) oramai supera le 146 mila imprese con circa 2,7 mln di posti letto.”

Secondo Cna “va realizzato un codice identificativo nazionale, attraverso la Conferenza Stato-Regioni e il confronto/condivisione con le associazioni di rappresentanza del settore, che permetta il monitoraggio costante dei dati rilevanti del settore. È un’operazione che serve agli imprenditori per cogliere con precisione flussi e tendenze e agli investitori per programmare gli investimenti.” Cna chiede di “approvare in tempi brevi una legge organica sulla professione di guida turistica che fornisca alle Regioni criteri uniformi. Il patrimonio culturale italiano è il più vasto e complesso del mondo, possiede una capacità di attrazione notevolissima e, quindi, va raccontato correttamente. Da questa peculiarità discende la necessità di tutelare la professione di guida turistica nel nostro Paese e, dove necessario, anche nelle sedi comunitarie.”

Alleanza delle cooperative italiane afferma che sia “urgente porre rimedio alla situazione di stallo generata a seguito dell’inquadramento della professione di guida turistica nell’ambito della sfera di applicazione della direttiva Bolkestein, che ha indotto molte Regioni, a torto o a ragione, a bloccare i concorsi di abilitazione all’esercizio di guida turistica, lasciando interi territori privi di copertura. Se infatti nelle grandi città le guide sono quasi sempre in grado di soddisfare la domanda, nei territori minori, che stanno vivendo negli ultimi anni uno sviluppo turistico, le guide abilitate spesso non ci sono, il che vuol dire porre un grave limite allo sviluppo locale, particolarmente grave in tutte quelle località dove occorre creare posti di lavoro per evitare lo spopolamento”.

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