Antonello da Messina è il Pittore siciliano per eccellenza. Se si vuole promuovere larte e la cultura in Sicilia, viene naturale il collegamento con il pittore. E se la promozione è prevista a Palermo, in occasione dellevento Palermo capitale della cultura, è anche spontaneo il trasferimento delle sue opere nella città. Conforme a questo ragionamento, il Palazzo Abatellis di Palermo ospiterà una mostra incentrata su Antonello da Messina con le sue opere, dal 14 dicembre al 10 febbraio.
Ma le polemiche, forse fondate (sarà il lettore a sceglierlo), non mancano ad arrivare. Il problema in questione è il trasferimento delle opere del pittore. Tra queste, infatti, ci saranno il Politicco di San Gregorio, dal Museo Regionale di Messina e LAnnunciazione, dal Museo di Palazzo Bellomo (Siracusa). Siracusa e Messina sono insorte contro questo trasferimento: la prima con un presidio di protesta davanti al museo, laltra tramite il deputato regionale Franco De Domenico.
I motivi di questo trambusto sono correlati alle condizioni delle opere e a un eccessivo impoverimento delle città a favore di Palermo.
Paolo Giansiracusa, docente di Storia dellarte presso la facoltà di Architettura e preside dellAccademia delle Belle Arti di Siracusa, è convinto che lAnnunciazione non sia nelle condizioni di poter essere trasferita: «LAnnunciazione di Antonello da Messina come riporta lasicilia.it – è un dipinto del 1474 traumaticamente trasferito dalla tavola alla tela a causa dellassoluta inconsistenza strutturale del supporto ligneo. Corroso dallumidità, sottoposto a continui interventi di manutenzione e restauro, è in precarie condizioni a causa dei danni subiti nel tempo. Per difenderlo è stato inserito in una teca di vetro. La stessa Regione ha emanato nel 2013 un decreto di inamovibilità che oltre al capolavoro di Antonello comprende altre opere di pregio. E poi, il ruolo di Palermo capitale della cultura non doveva servire a dislocare iniziative nel territorio regionale? Comè che dislocare è diventato accentrare e traslocare?».
Stesso concetto, diversa opera: «In queste settimane, esperti darte e di restauro ha spiegato De Domenico in una nota – hanno espresso forti riserve sullopportunità di sottoporre, in particolare il Polittico, ad un trasferimento, in considerazione del suo stato attuale di conservazione». Per il deputato quello che si sta facendo a favore di Palermo è uno scippo. È vero, lAssessorato dei Beni Culturali e dellIdentità Siciliana ha predisposto una compensazione per lo scippo: il Trittico Malvagna, attualmente al Museo Nazionale di Palermo, per il Polittico. Ma il Trittico «denota un valore assolutamente incomparabile in termini di notorietà e di identificazione con il territorio», riducendo in questo modo lattrattività del MU.ME: una sorta di furto alla valorizzazione di Messina.
Proprio De Domenico ha presentato una mozione per far sì che il governo Musumeci acquisisca delle valutazioni «riconosciute di carattere tecnico che certifichino la possibilità di trasferire le opere in oggetto, escludendo con certezza leventualità di possibili danni alle stesse».
Sul trasferimento ha espresso la sua opinione Sebastiano Tusa, assessore ai Beni Culturali per la Regione Sicilia: «La grande esposizione delle opere del pittore siciliano con dipinti provenienti dalle più prestigiose collezioni e musei italiani e internazionali, sarà per la Sicilia uno dei maggiori eventi culturali degli ultimi anni. In un percorso già messo a punto da un team di caratura mondiale, non è ipotizzabile lassenza di opere importanti quali quelle esposte a Siracusa e a Messina». Non ci sono rischi per Tusa poiché il Centro regionale del restauro ne ha constatato lassenza.
Nel frattempo, LAnnunciazione non è arrivata a Palermo, perché la direzione del Museo Bellomo si è opposta. Il furgone preposto al trasferimento ha consegnato solamente il Polittico. Come si evolverà la situazione?