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“Forme e colori dall’Italia preromana. Canosa di Puglia” A Roma la mostra della diplomazia culturale

da | 22 Nov 2024 | Arte e Cultura, Istituzioni, Mostre ed Eventi, Soft Power italico

 

E’ stata inaugurata lunedì 18 novembre a Castel Sant’Angelo a Roma, e resterà aperta fino al 2 febbraio 2025, la mostra “Forme e colori dell’Italia preromana. Canosa di Puglia”, a cura di Massimo Osanna e Luca Mercuri.

La mostra è realizzata nell’ambito del progetto Il racconto della bellezza, un programma di mostre e iniziative negli Istituti Italiani di Cultura all’estero nato con l’accordo sottoscritto nel gennaio 2023 tra la Direzione generale Musei del Ministero della cultura e la Direzione generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Il programma ha come obiettivo la valorizzazione e la promozione all’estero del patrimonio culturale italiano, conservato nei depositi dei musei e dei parchi archeologici statali.

A luglio 2023 il Presidente della Repubblica Mattarella ha inaugurato la prima esposizione nell’Istituto Italiano di Cultura di Santiago del Cile, poi la mostra è stata esposta negli Istituti Italiani di Buenos Aires in Argentina, di San Paolo in Brasile e al Museo Nacional de Antropologìa di Città del Messico; ora il racconto prosegue a Castel Sant’Angelo, uno dei musei più famosi e visitati d’Italia, per confermare l’importanza e la rilevanza culturale di questo progetto.
All’inaugurazione sono intervenuti il Presidente della VII Commissione (Cultura, Scienze e Istruzione) alla Camera dei Deputati, on. Federico Mollicone, il Direttore generale Musei e curatore della mostra, Massimo Osanna, il Vice Direttore generale per la diplomazia pubblica e culturale MAECI e Direttore centrale per la promozione della lingua e della cultura italiana all’estero, Filippo La Rosa, il Direttore delegato di Castel Sant’Angelo e curatore della mostra, Luca Mercuri, la Direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, Stella Falzone e il sindaco di Canosa di Puglia, Vito Malcangio.

Il percorso espositivo

L’esposizione illustra un momento significativo della storia dell’Italia antica, precedente all’unificazione portata a termine da Roma e si concentra sui Dauni, una popolazione che abitava l’area settentrionale dell’attuale Puglia e parte della Basilicata, mettendo al centro dell’attenzione un popolo dell’Italia preromana e un’epoca della storia del nostro Paese meno nota.
I reperti esposti – armature, ceramiche, gioielli e ornamenti – raccontano Canosa, uno dei centri più importanti dell’area dove, tra il IV e il II secolo a.C., i cosiddetti Principi, personalità di spicco dell’élite locale, furono sepolti in ipogei (tombe a camera familiari, scavate nel tufo locale) con un ricco corredo funerario che esibiva lo status sociale del defunto alla comunità.
Tra tutti spiccano i vasi policromi e plastici – dal peculiare colore rosa intenso – arricchiti da figurine applicate, che rappresentano una produzione originale delle botteghe canosine dell’epoca, ma anche due oggetti straordinari come il diadema in oro e pietre preziose, decorato da fiori, bacche e foglie mobili, e uno scettro in lamina aurea, custoditi nel Museo Archeologico Nazionale di Taranto, appartenuti in origine a una donna canosina, sicuramente di rango regale.
I materiali esposti provengono dai depositi e dalle collezioni di alcuni dei principali musei della Puglia, il Museo Archeologico Nazionale di Canosa di Puglia, il Museo Archeologico Nazionale di Taranto, il Museo Archeologico di Santa Scolastica di Bari, nonché della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Barletta-Andria-Trani e Foggia e della Soprintendenza Nazionale per il patrimonio culturale subacqueo.
In mostra sono presenti anche reperti recuperati durante le operazioni di contrasto al commercio clandestino di beni culturali condotte dal Comando Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale.
Il prof. Osanna, Direttore generale Musei dichiara: “La mostra racconta la storia di un’Italia ancora poco nota al grande pubblico, che parla di incontri, contaminazioni e dialoghi tra culture diverse. Questi temi, che animavano il Mediterraneo antico, continuano a essere di straordinaria attualità, ricordando l’importanza del confronto e dell’apertura verso l’altro per costruire una società più consapevole e inclusiva”.
“Questo progetto costuisce un esempio virtuoso di diplomazia culturale e di come il racconto del nostro
patrimonio unito alla promozione dei territori che hanno prodotto e oggi conservano questa ricchezza, sia
uno dei nostri maggiori asset, capace di rafforzare la nostra influenza sui principali tavoli geopolitici globali”
afferma Filippo La Rosa, Vice Direttore Generale per la diplomazia pubblica e culturale MAECI e Direttore
centrale per la promozione della lingua e della cultura italiana all’estero.

 Info: castelsantangelo.beniculturali.it

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