Ha debuttato alla Galleria Nazionale D’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, ‘INS…ieme per l’Arte’, la mostra che ha riportato al loro originale splendore 18 capolavori del periodo futurista esposti nella Sala della Guerra. Il restauro ha riguardato opere di Balla, Bacci, Boccioni, Bruschetti, Di Bosso, Farfa, Fillia, Menin, Molinari e Prampolini.
L’iniziativa è il primo evento di mecenatismo organizzato dal Consorzio Italia Net Services Spa. “‘L’Arte è per noi inseparabile dalla vita’, diceva Tommaso Marinetti, ed è per questo che Italia Net Services Spa, Consorzio italiano di dodici aziende nel settore delle Tlc, ha deciso di investire in Arte perché insieme alla cultura sono le fondamenta della nostra identità italiana. Il nostro obiettivo è preservare il patrimonio culturale italiano rendendolo fruibile alle persone. La cultura ci salverà, la bellezza ci salverà”, ha sottolineato Luisa Pagot, presidente del Consorzio. “INS- così ancora Pagot- composto da dodici aziende specializzate nell’ambito delle telecomunicazioni dislocate sul territorio italiano, ha a cuore la tutela e la promozione delle bellezze artistiche del nostro Paese. Pertanto abbiamo deciso di sostenere e investire in questo settore e l’evento organizzato è il risultato tangibile di questo nostro impegno. Un progetto realizzato grazie alla preziosa collaborazione della Galleria Nazionale D’Arte Moderna e Contemporanea di Roma”. Il progetto di restauro delle 18 opere del periodo futurista è stato realizzato sotto la guida della direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Cristiana Collu, e della presidente di Italia Net Services, la dottoressa Luisa Pagot. “Il futurismo è velocità, è potenza e dinamismo- ha detto il sottosegretario alla cultura, Vittorio Sgarbi, intervenuto all’inaugurazione- È rottura con il passato, e fa impressione pensare che oggi il futurismo sia un vecchietto centenario che ha bisogno di un restauro. Queste opere tornano giovani, ad essere quello che sono sempre state, tornando a far parte dell’eterno presente. Sono opere di rottura che hanno cento anni ma vorrebbero provocare ancora”.
Le opere restaurate ed esposte
Le opere in mostra: ‘Riposo di cavatori su Monte Ciceri’, olio su tela Maria Bacci Baccio del 1913; cinque quadri del celebre autore Giacomo Balla, e uno dei principali esponenti della corrente futurista, ‘Forze nuove’ opera del 1919, ‘Scienza contro oscurantismo’, tempera su tavola del 1920, ‘Il ponte della velocità’, realizzata tra il 1913 ed il 1915, ‘Linee forza di paesaggio + Sensazioni di ametista’ del 1918, ‘Sorge l’idea’, olio su tela del 1920, ‘Ritratto d’uomo (Ritratto di Giuseppe Tallarico)’ del 1903-04 ad opera di Umberto Boccioni, artista tra i più noti rappresentanti del Futurismo, ‘Ritratto di Guglielmo Marconi’ di Alessandro Bruschetti del 1939, ‘Visioni sintetiche di un paesaggio (Lago di Garda)’ di Renato Di Rosso realizzato nel 1933; ‘Ritratto geografico di Marinetti’, opera di Farfa, pseudonimo di Vittorio Osvaldo Tommasini, del 1923; in mostra inoltre tre opere realizzate da Luigi Fillia, ‘Paesaggio magico (La vela)’, del 1932; ‘Idolo meccanico’ dipinto realizzato tra 1925- 1926; ‘Paesaggio meccanico’, 1926- 1927; due opere di Mario Mennin, ‘Autocarretta nel Tembien’, olio su tela del 1936 e ‘Il navigatore’ del 1928; infine, ‘Dinamismo fisionomico (Ritratto di Sanminiatelli)’ di Enrico Prampolini realizzata nel 1917. (Dire)