Paestum, nuovi ritrovamenti. D’Angelo: “Uno scavo che cambierà la storia di Poseidonia”

da | 17 Apr 2023 | Arte e Cultura, Conservazione e tutela, Promozione e Valorizzazione

Centinaia di ex voto, statuette in terracotta con i volti degli offerenti o quelli delle divinità, templi e altari in miniatura, sono venuti alla luce nel corso dei lavori di scavo nel Santuario, scoperto nel 2019, lungo le mura dell’antica città della Magna Grecia chiamata dai Greci Poseidonia in onore del dio del mare. Tra i ritrovamenti anche il basamento in pietra, con i gradini d’accesso e la delimitazione della cella che ospitava la divinità, e le decorazioni in terracotta colorata del tetto; tra gli ex voto, le immagini di un eros a cavallo del delfino che potrebbero rimandare al mitico Poseidone.
Avviati nel 2020 e subito bloccati dalla pandemia, gli scavi sono ripresi da qualche mese. Quello che oggi ci troviamo davanti “è il momento in cui il santuario, per motivi ancora tutti da chiarire, viene abbandonato, tra la fine del II e l’inizio del I sec. a C”, ha dichiarato all’Ansa la direttrice del parco archeologico Tiziana D’Angelo.
Il tempietto misura 15,60 metri per 7,50 – con 4 colonne sul fronte e 7 sui fianchi, è come gli altri in stile dorico, ma si distingue per la purezza delle forme. “E’ il più piccolo tempio periptero dorico che conosciamo prima dell’età ellenistica, il primo edificio che a Paestum esprime pienamente il canone dorico”, spiega all’Ansa Gabriel Zuchtriegel, l’ex direttore di Paestum oggi alla guida di Pompei.
“Il ritrovamento di centinaia di ex voto, statue e altari nel tempietto di Paestum conferma lo straordinario valore di questo sito e le sue grandi potenzialità sulle quali stiamo lavorando. Poco più di un mese fa mi sono recato a Paestum proprio per verificare lo stato del Parco archeologico e capire tutto quello che si può fare, anche in termini di finanziamenti, per rafforzare le attività di conservazione e di sviluppo dell’area. Ogni scavo che riporta alla luce le testimonianze storiche del passato dimostra l’immensa ricchezza del patrimonio archeologico della nostra nazione di cui c’è ancora molto da scoprire”, dichiara il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano.