Sarà pubblicato nei prossimi giorni il primo bando europeo del nuovo ministro Bonisoli, per la scelta del nuovo direttore della Reggia di Caserta che sostituirà Mauro Felicori nominato con il primo gruppo di 20 direttore dei musei ai quali la riorganizzazione voluta dal ministro Franceschini, ha dato autonomia operativa.
Mauro Felicori, in carica dal 2015 andrà in pensione dal prossimo 31 ottobre per raggiunti limiti di età; un anno prima dei 4 previsti dal contratto per i direttori dei musei autonomi. Nato a Bologna 66 anni fa (laureato in Filosofia ma si è poi specializzato in Economia della cultura e politiche culturali), è stato forse tra i direttori dei musei, quello più in vista per i cambiamenti che è riuscito a stabilizzare nellorganizzazione della struttura di gestione dello straordinario complesso Vanvitelliano che molti visitatori hanno scoperto grazie alle azioni di promozione e valorizzazione messe in atto.
Il nuovo bando parte dalla base di quelli varati dal precedente ministro Franceschini, ma è all’esame dell’ufficio legislativo del ministero retto ora da Alberto Bonisoli, che lo sta limando anche per evitare i possibili ricorsi. Nel bando, trapela, verrà indicata espressamente la necessità per i nuovi direttori, che possono essere stranieri, di parlare correttamente l’italiano.
Il bando potrebbe restare aperto per 15 giorni o un mese, al termine dei quali ci sarà il vaglio delle candidature e la nomina. I tempi, riferiscono dal Mibac, dipendono ovviamente dalla quantità delle candidature che arriveranno. Intanto dal primo novembre alla Reggia di Caserta sarà nominato un direttore ad interim che dovrebbe essere un dirigente interno.
«In ragione della legge sulla quiescenza obbligatoria per limiti di età dei dipendenti pubblici, il mio contratto con lo Stato come direttore della Reggia di Caserta cesserà con il prossimo ottobre, in anticipo di un anno rispetto alla scadenza indicata», come ha indicato lui stesso su Facebook. Concludendo il suo messaggio con un «Peccato». “Dal 1 novembre non ho progetti, sono in pensione, tornerò nella mia Bologna e vediamo se ricevo proposte interessanti – dice Felicori – Non nascondo che mi piacerebbe rimanere in Campania e al Sud, perché penso che i beni culturali qui costituiscano un motore di sviluppo importante”.