Fra i musei più belli del mondo 2025 c’è anche un po’ dell’Italia

da | 8 Mag 2025 | Architettura, Arte e Cultura, Istituzioni, Promozione e valorizzazione

Nella lista del Prix Versailles compare il Diriyah Art Futures, progettato da un importante studio di architettura romano

Lo scorso 5 maggio 2025, il prestigioso premio di architettura Prix Versailles ha inaugurato ufficialmente la sua undicesima edizione con l’annuncio dei sette progetti che compongono la Lista dei Musei più belli del mondo 2025. In tale occasione, questo riconoscimento viene conferito a sette strutture di recente creazione o ristrutturazione. Di questi sette musei, tre riceveranno anche l’ulteriore riconoscimento di un titolo mondiale: Prix Versailles, Interior o Exterior, che verrà assegnato a dicembre. A Riyadh, in Arabia Saudita, grazie al Diriyah Art Futures c’è un po’ dell’Italia. Il museo è stato infatti progettato dallo studio di architettura romano Schiattarella Associati.

A Riyadh, in Arabia Saudita, c’è un po’ dell’Italia

A Riyadh, in Arabia Saudita, grazie al Diriyah Art Futures c’è un po’ dell’Italia. Specifica la nota: “Progettato dallo studio di architettura romano Schiattarella Associati, Diriyah Art Futures – il primo museo della Penisola Arabica dedicato esclusivamente all’arte digitale – sembra letteralmente essere emerso dalla terra. Il connubio tra architettura tradizionale e nuove tecnologie offre ai visitatori un senso di vertigine nabatea, in cui non si riesce più a distinguere cosa sia più importante, il contenitore o il contenuto, l’edificio o le collezioni. Per realizzare il suo ambizioso programma di gallerie espositive, laboratori di ricerca, residenze artistiche, un auditorium, un centro di formazione e altro ancora, Diriyah Art Futures è in realtà una serie di spazi separati e razionali, progettati per fondere perfettamente gli elementi urbani e agricoli di Wadi Hanifah. Il concept, contemporaneo e al tempo stesso tipico della regione, stabilisce un piacevole equilibrio tra costruzione e natura, tradizione e futuro. In altre parole, si tratta di una struttura di confine ma con bastioni aperti: aree fresche e ombreggiate create da passaggi stretti e profondi direttamente ispirati allo spirito del luogo”.

Il Grand Palais di Parigi

Fra i musei più belli compare il Grand Palais di Parigi, icona del 1900 restituita al futuro da Chatillon Architectes, si distingue come uno dei gioielli di Parigi. Fu costruito nell’arco di soli tre anni, grazie all’instancabile lavoro di centinaia di operai e una quarantina di artisti. Presenta sculture, mosaici e affreschi che gli conferiscono un’atmosfera speciale. La sua enorme copertura in vetro di 17.500 m² continua a inondare lo spazio di luce naturale ancora oggi. Ma dietro le sue facciate dai colori polverosi e la sua struttura metallica verde reseda, il Grand Palais si è trasformato in un luogo di scoperta e condivisione, dove arte, innovazione ed esperienze immersive si fondono. All’interno, la galleria superiore che corre lungo tutto l’edificio è stata conservata e valorizzata. Questa passerella funge da vera e propria passeggiata che stabilisce un legame suggestivo tra il passato, il presente e il futuro dell’edificio, semplicemente attraverso la sua architettura, che può essere ammirata fin nei minimi dettagli, offrendo ai visitatori una visione della storia di Parigi.

Il Saka Museum, a Bali, in Indonesia

Nell’elenco non manca il Saka Museum, a Bali, in Indonesia. Si legge nel comunicato: “Progettato da Mitsubishi Jisho Design, il museo incarna la filosofia balinese del Giri Segara, il sacro equilibrio tra montagna e mare, che simboleggia le forze interconnesse del potere spirituale e la continua trasformazione della vita. Questo principio si riflette nel tetto spiovente, che collega visivamente le montagne e l’oceano, mentre la piscina che circonda il museo riflette il chiaro di luna, metafora di introspezione e rinnovamento. Il Museo Saka ospita documenti d’archivio e oggetti storici, mentre le sue mostre mettono in mostra le tradizioni viventi dell’isola, tra cui la filosofia contemplativa del Nyepi, il Giorno del Silenzio balinese. Qui, sia il contenuto che il contenitore sono tutt’uno con l’ambiente. Una meraviglia architettonica al servizio di una cultura senza tempo”.

La Corea è presente con l’Audeum

Audeum, Seoul, in Corea è un altro museo protagonista. Si legge nella nota pubblica: “Con Audeum, Kengo Kuma ha superato l’obiettivo del semplice suono creando uno strumento architettonico che permette ai visitatori di riconnettersi con la natura, coinvolgendo tutti e cinque i sensi. La facciata presenta una fitta disposizione verticale di tubi di alluminio lucido, che catturano la coesistenza di ordine e disordine presenti in natura, nonché la bellezza effimera della luce naturale. Mentre i visitatori attraversano la foresta di tubi di alluminio e scendono lungo la valle di gradini in pietra, la rigida facciata esterna lascia gradualmente spazio a un ingresso in profumato cipresso. L’aroma e il calore del legno stimolano i sensi, evocando al contempo una sensazione di intimità con la natura. Offrendo un’esperienza multisensoriale unica, Audeum combina immagini, suoni, vento e profumi in un insieme coerente: un’opera d’arte totale che funge da luogo di riposo e contemplazione”.

A Kristiansand, in Norvegia, il Kunstsilo incanta

A Kristiansand, in Norvegia, Mestres Wåge Arquitectes ha trasformato un immenso granaio portuale industriale, composto da 30 silos per cereali, in un luogo culturale di fama internazionale. Kunstsilo è un vero e proprio polo artistico. Si legge nel comunicato: “Situato sul lungomare, questo ampio edificio di tre piani di 3.300 m², risalente al 1935, è il museo più grande della Norvegia meridionale dal maggio 2024. Ospitando la più grande collezione privata al mondo di arte nordica, il Kunstsilo offre viste panoramiche sulla spettacolare costa della regione dal tetto. Ma la parte più spettacolare dell’edificio sono i suoi giganteschi silos, che attraggono la luce naturale, sottolineando la scala monumentale della struttura. Come una cattedrale di cemento, questo luogo ispira un senso di grandiosità e poesia, amplificato dall’imponente scalinata, che offre un’ascesa che si presta meravigliosamente alla meditazione”.

Il Museo di Storia naturale di Cleveland

Anche il Cleveland Museum of Natural history – a Cleveland, negli Stati Uniti – è fra i musei più belli dell’anno. Si legge: “La nuova architettura del Museo di Storia naturale di Cleveland intende riflettere la ricca storia geologica del nord-est dell’Ohio. La sfida per il DLR Group, che ha gestito la ristrutturazione e l’ampliamento di questo museo ultracentenario, è stata quella di riorganizzare un complesso eterogeneo in una struttura contemporanea e coerente. Ispirandosi ai ghiacciai che hanno scolpito i Grandi Laghi, l’architetto ha stilizzato forme alluvionali bianche e fluide in un unico concetto continuo per unificare le varie parti della struttura. Immerso in uno straordinario parco paesaggistico, il museo racconta la storia della vita sulla Terra, con la sala visitatori al centro che ne espone gli esemplari più iconici. Quando l’architettura diventa espressione del mondo naturale, stimola un senso di meraviglia e scoperta. Questa missione primaria di qualsiasi museo è magnificamente realizzata qui a Cleveland”.

Il Joslyn Art Museum di Omaha, in Nebraska

“Il Joslyn Art Museum di Omaha, in Nebraska, abbraccia il paradosso”, esplicita la nota dedicata al premio. “Situato nelle Pianure Centrali del Midwest, nella parte orientale delle Grandi Pianure, il museo fu fondato nel 1931 grazie alla donazione di Sarah Joslyn alla città per finanziare l’accesso gratuito del pubblico alle arti, con l’intento di documentare 5.000 anni di creatività umana e la diversità delle culture del mondo. Il campus ospita tre strutture straordinarie: il Joslyn Building del 1931, un capolavoro Art Déco creato dal team padre-figlio composto da John e Alan McDonald; il Walter & Suzanne Scott Pavilion del 1994, la prima commissione americana per Norman Foster; e ora il Rhonda & Howard Hawks Pavilion del 2024, progettato da Snøhetta. Il paradosso nasce dal fatto che, in contrasto con l’ambiente circostante, l’aggiunta contemporanea dello studio di architettura norvegese sembra sfidare il tempo. E il risultato è spettacolare. Il Joslyn offre ora una panoramica di tutti i colpi di scena della storia degli Stati Uniti e di tutte le speranze dell’umanità per i prossimi 5.000 anni”.

Gouadain: “Questi luoghi offrono ai visitatori esperienze uniche”

A proposito di questa selezione, Jérôme Gouadain, Segretario Generale del Prix Versailles, ha commentato: “La Lista dei Musei più belli del mondo per il 2025 offre una panoramica straordinaria e particolarmente significativa delle più recenti costruzioni museali, rappresentando sia l’esuberanza della creatività giovanile sia la maturità delle competenze che ispirano e rendono possibili queste realizzazioni. Promuovendo la propria atmosfera speciale, adattata alla missione specifica di ciascun sito, questi luoghi offrono ai visitatori esperienze uniche, incoraggiandoli ad aprire la mente sia verso l’esterno che verso l’interno”.

Le prossime edizioni del premio

I premi di architettura assegnati dal Prix Versailles mirano a promuovere una sostenibilità intelligente, in cui la cultura sia al servizio e trascenda la nozione di ambiente. Le prossime selezioni mondiali per il 2025 saranno annunciate il 2 giugno per la categoria Hotel, il 16 giugno per la categoria Ristoranti, il 23 giugno per i Campus, il 30 giugno per gli Aeroporti, il 1° settembre per gli Empori, il 3 novembre per le Stazioni passeggeri e il 10 novembre per gli Sport.

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