fbpx

Al Mic di Faenza riapre sala della ceramica di Art Nouveau e Déco

da | 9 Dic 2024 | Arte e Cultura, Promozione e valorizzazione

Al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza è stata riallestita la sala dedicata alla ceramica europea dall’Art Nouveau e Déco fino agli anni Quaranta.

Il Museo Internazionale delle Ceramiche (Mic) di Faenza (Ravenna) ha inaugurato sabato 7 dicembre il nuovo riallestimento della sala delle ceramiche europee. Il processo attraverso cui si è arrivati alla realizzazione di questa esposizione è il seguente. Innanzitutto si ha cominciato con la storia del Museo faentino, attraverso le sue acquisizioni, gli allestimenti del 1926 già completi e pensati in chiave moderna, e le relazioni internazionali che l’allora direttore Ballardini aveva intessuto e fortificato negli anni del suo mandato. Si è proceduto poi all’analisi dei materiali esistenti, integrandone in parte con una campagna di restauro che ha riportato alla luce manufatti danneggiati durante il bombardamento del maggio 1944 e recuperati. Sono esposte ceramiche mancanti dal percorso museale da oltre ottant’anni, a testimoniare la straordinaria ricchezza del patrimonio e dei depositi. La sala è ricca di spunti e artistici e culturali interessanti, e accoglie l’allestimento di approfondimenti dedicati ai principali temi del periodo, ovvero la figura femminile, la natura, il gusto animalier, il Cenacolo Baccarini, le grandi esposizioni, le Biennali di Monza, le manifatture europee, la scultura, la linea moderna déco, il futurismo.

Cenni storici del Mic

Il Museo Internazionale delle Ceramiche (Mic) di Faenza è la raccolta di arte ceramica più grande al mondo. Tutto ebbe origine con l’Esposizione Internazionale di Faenza del 1908, dedicata al terzo centenario della nascita di Evangelista Torricelli. Nella mostra vennero esposte le tendenze del momento, un omaggio a Domenico Baccarini prematuramente scomparso e grandi nomi dell’epoca come Galileo Chini, Marcello Dudovich. Alcuni degli invitati presenti in mostra donarono il primo nucleo di ceramiche per il futuro Museo: tra questi pezzi straordinari di Art Nouveau che si trovano nel nuovo allestimento come la manifattura Villeroy&Boch di Dresda, la manifattura di Sèvres, Zslonay di Pècs, le olandesi Distel, Browers, Plateelbakkerij, Faiencerie Delft; Fabbrica Reale, Alumina e Bing&Grondahl di Copenhagen; la Manifattura Imperiale di San Pietroburgo. Durante la seconda guerra mondiale il Museo fu pesantemente bombardato e particolarmente disastroso fu il bombardamento del 13 maggio 1944 che provocò gravissimi danni alle strutture. Tuttavia, l’amore per la ceramica di grandi artisti come Picasso, Leger, Matisse e Chagall li portò a donare importanti opere al museo. Oggi, il nuovo allestimento espone le ceramiche mancanti dal percorso museale da oltre ottanta anni, a testimoniare la straordinaria ricchezza del patrimonio conservato nei depositi del Museo. Sono oltre 160 le opere recuperate dai nostri depositi, di cui sei sono state restaurate per l’occasione.

Come è strutturato l’allestimento

Il nuovo allestimento è a cura di Claudia Casali e presenta un percorso diviso in quattordici importanti aeree tematiche. Le aree, come anticipato, vanno dalla riscoperta delle linee sinuose della natura e della figura femminile dell’Art Nouveau, al gusto per la linea stilizzata e l’esotismo del Déco, alla nascita delle Grandi Esposizioni e delle Biennali di Monza, alternando grandi manifatture e scultori europei a quelli italiani e faentini. L’obiettivo di questo itinerario artistico è restituire la storia europea della ceramica e delle arti decorative della prima metà del Novecento in chiave “moderna”, premessa imprescindibile per gli sviluppi contemporanei propri della stagione del secondo dopoguerra. Nel percorso sono esposti 600 pezzi, che analizzano le tematiche e i protagonisti dell’epoca e affrontano il ruolo delle grandi esposizioni e delle principali manifatture europee a confronto, in un dialogo tematico, formale e tecnico. Non manca un tocco di tecnologia e multimedialità: la novità del percorso è l’inaugurazio del primo touch screen multimediale di 12 postazioni di supporto didattico alle sezioni del Museo che ricostruiscono il contesto artistico, storico e sociale del periodo con approfondimenti e curiosità.

Il progetto è realizzato grazie al programma regionale Fondo europeo di sviluppo regionale – Fesr e grazie all’operato di Claudia Casali, la quale così si è espressa: “Per questo nuovo allestimento tematico, si è partiti dalla storia del Museo faentino, attraverso le sue acquisizioni, gli allestimenti del 1926 già completi e pensati in chiave moderna, le relazioni internazionali che l’allora direttore Ballardini aveva intessuto e fortificato negli anni del suo mandato. Poi si è proceduto all’analisi dei materiali esistenti integrandone in parte con una campagna di restauro eccezionale che ha riportato alla luce manufatti danneggiati durante il bombardamento del maggio 1944”.

Clicca sul banner per leggere Territori della Cultura