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G7, cultura come bene comune dell’umanità

da | 24 Set 2024 | Arte e Cultura, Istituzioni, Mostre ed Eventi

Importanti conclusioni nella dichiarazione ministeriale del G7 Cultura

 

La cultura come bene comune dell’umanità e responsabilità comune. Sono queste le conclusioni contenute nella dichiarazione ministeriale del G7 Cultura, terminato da qualche giorno. In occasione dell’incontro a Napoli il 20 e il 21 settembre dei Ministri della Cultura, la dichiarazione concordata vede la cultura come elemento centrale.

La cultura per promuovere le identità culturali

Il primo punto riguarda la tutela e la promozione delle identità culturali. Nella dichiarazione si nota il “ruolo centrale delle cultura” per le comunità. Si sottolinea che “la cultura incarna i valori e i principi fondamentali che modellano le nostre identità, inclusa la libertà di espressione, la democrazia e il rispetto del pluralismo”. La cultura viene dunque considerata come una “potente risorsa” per l’inclusione, l’emancipazione sociale e per sconfiggere la violenza. Cultura espressa in tutte le sue forme: paesaggi, edifici storici, istituzioni culturali come musei, teatri, luoghi di musica, archivi e biblioteche.

L’importanza di salvaguardare la cultura

Non solo. Viene ribadito che “la cultura gioca un ruolo nel trasformare le sfide globali in opportunità, ancorando le nostre scelte ai nostri valori fondamentali e guidando l’innovazione, tecnologica e non tecnologica, verso il bene di tutta l’umanità”. Inoltre, si sottolinea “l’importanza di salvaguardare le risorse culturali dalla distruzione o dal danneggiamento deliberati, dalla violazione dei diritti di proprietà intellettuale, compresi diritti d’autore e brevetti, dalla censura e dalle limitazioni alla libertà artistica”.

Cultura come facilitatore di dialogo interculturale

La cultura è anche vista come “facilitatore del dialogo interculturale e intergenerazionale e come generatore di attività economica e di posti di lavoro”. Per questo motivo essa “svolge un ruolo nella costruzione di partenariati reciprocamente vantaggiosi con le economie emergenti e le nazioni in via di sviluppo, in particolare con gli Stati africani”.

Un approccio inclusivo

Le azioni predisposte dai Ministri della Cultura del G7 sono dunque volte a “proteggere e promuovere la pluralità delle identità culturali e delle espressioni culturali, delle tradizioni e delle lingue delle nostre nazioni, persone e comunità, comprese le popolazioni indigene”. Si sottolinea che si intende adottare “un approccio inclusivo alla protezione e alla promozione delle espressioni culturali e garantiremo che le diverse voci delle nostre comunità e dei nostri popoli, in particolare quelli emarginati, siano coinvolti nei processi di decisione sulle politiche”.

Accesso universale alla cultura

L’impegno è anche di “garantire l’accesso universale alla cultura e alle attività culturali, con particolare attenzione ai giovani”. Inoltre, di “preservare e rigenerare i nostri paesaggi e l’ambiente costruito in secoli di storia come bene comune, coinvolgendo le persone e le comunità, a beneficio delle generazioni future. Condanniamo fermamente la distruzione e l’appropriazione indebita del patrimonio culturale in situazioni di conflitti e crisi”.

Condanna dell’aggressione contro l’Ucraina

Nella dichiarazione è espressa la condanna dell’aggressione da parte della Russia contro l’Ucraina e la distruzione di istituzioni culturali e siti storici, con l’impegno di “promuovere la resilienza e la rigenerazione della cultura e del patrimonio culturale ucraino”.

Tra promozione della creatività e libertà di espressione

C’è anche l’impegno di promuovere l’innovazione, la creazione dei posti di lavoro e il turismo sostenibile, ma anche la libertà di espressione in nome della democrazia. Le intenzioni sono anche quelle di migliorare le condizioni di vita ed economiche dei professionisti della cultura e di garantire un’istruzione di qualità. Nel testo si legge anche l’impegno al sostegno dei Paesi in via di sviluppo, in particolare quelli africani.

La cultura nell’era dell’Intelligenza Artificiale

Centrali anche le considerazioni che riguardano la cultura e la creatività nell’era dell’Intelligenza Artificiale. Si evidenzia il ruolo centrale della cultura nello sviluppo dell’Intelligenza Artificiale “incentrata sull’uomo”, rispettando i diritti umani e le diversità culturali. Importante è il discorso sulle nuove opportunità che l’Intelligenza Artificiale apporta ai settori culturali, come il sostegno alla ricerca sulla cultura, il superamento delle barriere linguistiche o la gestione delle sfide fra le quali “il cambiamento climatici e il traffico illecito di beni culturali”. Sono evidenziati anche i rischi legati all’Intelligenza Artificiale, che ha un sempre maggiore impatto sulle condizioni di lavoro dei professionisti.

Obiettivo: trasformazione digitale inclusiva

L’impegno è di perseguire “in campo culturale una trasformazione digitale inclusiva, incentrata sull’uomo, che sostenga la crescita economica e lo sviluppo sostenibile, massimizzi i benefici e gestisca i rischi, in linea con i nostri valori democratici condivisi e il rispetto dei diritti umani”. Gli obiettivi sono di utilizzare le opportunità offerte dall’Intelligenza Artificiale per l’espressione artistica, per la salvaguardia del patrimonio culturale, per migliorare l’accesso e la partecipazione alla cultura, ma anche di cooperare per affrontare le implicazioni etiche, economiche, legali e sociali legate proprio all’Intelligenza Artificiale. Inoltre, l’impegno è di migliorare le “competenze, la riqualificazione e lo sviluppo di capacità per garantire che i settori e le industrie culturali e creative e i professionisti siano dotati delle capacità e delle competenze necessarie per progettare, adottare e lavorare con un’Intelligenza Artificiale incentrata sull’uomo, sicura e affidabile”: competenze nella gestione dei dati, nella modellazione algoritmica, nei metodi di apprendimento automatico e nei big data, solo per citare qualche esempio.

Lotta al traffico illecito di beni culturali

Il G7 si impegna anche nella lotta globale al traffico illecito di beni culturali. I Ministri dichiarano di rafforzare la cooperazione “per migliorare l’attuale sistema di prevenzione e individuazione dei crimini legati al traffico illecito di beni culturali e combattere meglio i reati legati al patrimonio culturale, in stretta collaborazione con le pertinenti organizzazioni, agenzie e organismi internazionali”. L’intenzione è di “promuovere l’innovazione tecnologica, l’accessibilità e l’interoperabilità tra gli strumenti esistenti e i database nazionali sui beni culturali rubati, compreso il database INTERPOL sulle opere d’arte rubate e il database UNESCO sulle leggi nazionali sul patrimonio culturale, per consentire una risposta rapida e dati e informazioni rapidi e volontari scambio, nonché di competenze, per sostenere la lotta quotidiana contro il traffico illecito di beni culturali, accelerare le indagini e facilitare la cooperazione tra le forze dell’ordine”. Si cita l’uso di strumenti basati sull’Intelligenza Artificiale per monitorare il mercato dell’arte e il rafforzamento “delle capacità dei professionisti culturali specializzati, delle autorità giudiziarie e delle forze dell’ordine e degli attori del mercato dell’arte nazionale e globale”.

Cultura e cambiamento climatico

Altro nodo è il rafforzamento della resilienza del patrimonio culturale di fronte ai cambiamenti climatici e ai disastri naturali, che possono avere conseguenze sul patrimonio culturale. L’impegno è di “favorire la transizione ecologica dei settori culturali e creativi, delle industrie e delle istituzioni culturali, fornendo una guida strategica e incoraggiando lo sviluppo di strumenti, modelli e pratiche che aumentino la loro capacità di affrontare le questioni ambientali così come la loro capacità di aumentare la consapevolezza, sensibilizzare e promuovere azioni concrete e cambiamenti comportamentali, contribuendo all’azione per il clima”. Centrale è il coinvolgimento delle comunità e il sostegno alla ricerca, ma anche la “formazione e lo sviluppo di capacità per sostenere lo sviluppo di piani di preparazione e risposta alle catastrofi, ricordando l’importanza di documentare il patrimonio prima che sia perduto”.

Chiesto il pieno riconoscimento della cultura nelle politiche di sviluppo

Citando gli obiettivi di sviluppo sostenibile stabiliti nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, viene chiesto “il pieno riconoscimento e l’integrazione della cultura e dell’economia creativa nei processi e politiche di sviluppo”. Inoltre, è sottolineata l’importanza di promuovere “l’inclusione della cultura come obiettivo autonomo nelle future discussioni su come avanzare nello sviluppo sostenibile dopo il 2030”.

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