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Pompei, emerge una necropoli preromana durante i lavori per la Circumvesuviana

da | 5 Ago 2024 | Archeologia, Arte e Cultura, Conservazione e Tutela, Istituzioni

Analisi in corso anche su campi arati perfettamente conservati

Pompei, durante i lavori di ammodernamento della Circumvesuviana e degli Interventi di compatibilizzazione urbana della linea ferroviaria emergono una necropoli preromana con trentacinque sepolture e campi arati. Il soprintendente archeologico per l’area metropolitana di Napoli, Mariano Nuzzo: “Si stanno raggiungendo risultati importanti nell’ambito della tutela e valorizzazione di un territorio di rilevanza cruciale dal punto di vista storico e archeologico”.

Emerge una necropoli preromana con 35 sepolture

Pompei non smette mai di stupire con i suoi tesori. Infatti, nell’ambito dei lavori della Circumvesuviana e della realizzazione di un parcheggio interrato in via Fucci, è emersa una necropoli preromana, databile tra il III e il I secolo a.C. Nella necropoli sono già state rinvenute al momento 35 sepolture. Sono inumazioni in fossa terragna, a semicappuccina o con copertura di anfore, di importazione nord-africana – alcune con bolli in lingua punica – e posizionate in alternanza collo/puntale, in numero ricorrente di sette.

Monete e unguentari nel corredo

Pochi gli oggetti di corredo rinvenuti, in particolare monete e unguentari. Le sepolture immerse nell’acqua di falda hanno permesso di conservare in modo ottimale i reperti osteologici. Questo ha permesso di avviare una campagna di indagine pale-antropologica sui resti.

Emersi campi arati perfettamente conservati

Scavi effettuati a partire dalla primavera del 2023, sotto la direzione della Soprintendenza per l’Area Metropolitana di Napoli, hanno evidenziato anche la presenza di estesi campi arati perfettamente conservati sotto la spessa coltre di pomici della grande eruzione vesuviana del 79 d.C.: un sistema di solchi e porche antiche orientati in senso N-S e impostati direttamente sui livelli protostorici. La coltivazione prevalente era a ortaggi, utilizzati per rifornire quotidianamente i mercati di Pompei, prossimi al percorso dell’antico Fiume Sarno, all’epoca molto vicino alla città. Sono in corso le analisi dei microresti per delineare con precisione il tipo di ortaggio coltivato. Tuttavia, le dimensioni dei resti superficiali, la tipologia di distribuzione e le dimensioni degli apparati radicali lascino già ipotizzare campi coltivati a piante pluriennali di carciofi.

Individuato un canale con materiale di varia natura

Attraverso l’utilizzo di pompe idrovore, sono state effettuate le opere di contenimento ed eseguiti saggi di controllo a circa -7.50 m dal piano di campagna, in corrispondenza dei sottoservizi funzionali all’autorimessa. Qui è stato individuato un canale paleoalveo di origine antropica con andamento N/S, all’interno del quale si è raccolto materiale di varia natura pertinente a contesti funerari probabilmente devastati: centinaia di frammenti di tegole, un grosso quantitativo di frammenti di dolia e anfore, una ventina di columelle in pietra lavica locale – divelte in antico e accumulate nel canale già in fase antecedente all’imposta dei campi arati romani – tegole con bolli in lingua osca, reperti lignei di notevoli dimensioni.

Trovata una testa femminile in tufo grigio campano

È stata anche ritrovata una testa femminile in tufo grigio campano con tracce di colore rosso nell’acconciatura dei capelli. È probabile che il canale, caratterizzato per lo più da materiali pertinenti a contesti funerari devastati, sia da riferire al riassetto territoriale di età sillana, avvenuto dopo la deduzione coloniaria di Pompei nell’89 a.C. Le indagini sono tuttora in corso, così come le analisi archeobotaniche e paleoantropologiche, in un’ottica di documentazione multidisciplinare del ricco contesto archeologico.

Conferenza stampa dopo un sopralluogo congiunto

Lo scorso 22 luglio è stato effettuato un sopralluogo congiunto tra la Soprintendenza ABAP per l’area Metropolitana di Napoli, nella persona del Soprintendente architetto Mariano Nuzzo e del Funzionario Archeologo dottoressa Simona Formola, insieme al Direttore Generale EAV (Ente Autonomo Volturno srl) dottor Umberto De Gregorio, al Coordinatore delle opere civili del Consorzio Ferroviario Vesuviano dott. Ing. Mario Barbati e al Sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio. Successivamente, gli importanti ritrovamenti sono stati presentati venerdì 2 agosto 2024 in conferenza stampa.

Mariano Nuzzo: “Risultati importanti nell’ambito della tutela e valorizzazione di un territorio di rilevanza cruciale”

Il soprintendente archeologico per l’area metropolitana di Napoli, Mariano Nuzzo, ha commentato: “La necessità è di proseguire e ampliare ulteriormente l’area di indagine per completare il quadro conoscitivo della necropoli e delineare la fisionomia del paesaggio antico che caratterizzava il suburbio orientale di Pompei, di cui ancora poco si conosce. Grazie all’archeologia preventiva e all’azione sinergica tra Soprintendenza, Comune ed EAV, che ha consentito di condividere procedure e obiettivi, si stanno raggiungendo risultati importanti nell’ambito della tutela e valorizzazione di un territorio di rilevanza cruciale dal punto di vista storico e archeologico. Contiamo di condividere a breve nuovi dati dal prosieguo degli scavi”.

33 milioni di euro per Pompei

Oltre al ritrovamento della necropoli, è notizia sempre dello scorso 2 agosto della deliberazione dei fondi Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) per Pompei su proposta del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Il valore è pari a ben 33 milioni di euro. Il direttore di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, ha dichiarato: “I fondi Cipess deliberati su proposta del Ministro Sangiuliano per Pompei, per un valore complessivo di 33milioni di Euro che si aggiungono ad altri investimenti già in corso, rappresentano un traguardo per il Parco archeologico. Si punta su due assi fondamentali: monitoraggio, manutenzione programmata e ampliamento dei percorsi di visita nella città antica di Pompei, nuovi scavi e creazione di nuovi poli nel territorio, ovvero nella ‘Grande Pompei’, un grande parco diffuso  con tantissime potenzialità da sviluppare. È una fase storica per il sito – con scavi così estesi come mai negli ultimi 70 anni – e una politica di investimenti basata, per la prima volta, su un approccio sistemico che comprende tutto il territorio: i nuovi fondi sono un passo importante verso la ‘Grande Pompei’, siamo già al lavoro per attuare i progetti”.

La suddivisione dei fondi

I fondi Cipess sono così suddivisi: 12 milioni di euro per Pompei per Interventi di manutenzione (intervento cofinanziato con altri 1,073 mln su altre programmazioni del MiC); 10 milioni per Civita Giuliana (intervento cofinanziato con altri 140.000 euro su altre programmazioni del MiC); 8 milioni Real Fabbrica d’armi – Spolettificio di Torre Annunziata (intervento cofinanziato con altri 8 mln su altre programmazioni del MiC); 3 milioni per il Parco archeologico naturalistico di Longola.

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