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Italia, la cultura trascina il turismo

da | 16 Lug 2024 | Arte e Cultura, Promozione e valorizzazione, Soft Power italico, Turismo

L’Italia è la seconda destinazione per presenze in Europa

 

Secondo il Report ‘Il business del turismo in Italia’ della Rome Business School, nel 2023 la spesa delle imprese italiane nel business travel ha superato i 21 miliardi di euro mentre si stima che l’interesse per la cultura genererà un fatturato di circa 11 miliardi di euro entro il 2028. L’Italia è la seconda destinazione per presenze in Europa e i viaggi culturali trascinano il settore.

Nel 2023 la spesa delle imprese italiane per il business travel supera i 21 miliardi di euro

Nel 2023 la spesa delle imprese italiane nel business travel supera i 21 miliardi di euro, ritornando ai livelli pre-pandemia. Il report riporta i dati ISTAT relativi al 2022, secondo i quali il settore ha 1,4 milioni di addetti, 33.000 esercizi alberghieri e 183.000 esercizi extra alberghieri. Secondo le stime, l’interesse culturale in Italia genererà un fatturato di circa 11 miliardi di euro entro il 2028.

Trend positivo dopo la pandemia

Prima della pandemia, l’Italia risultava essere il quinto Paese più visitato dagli stranieri, in particolare dai turisti provenienti dalla Germania. Nel 2020, a causa della pandemia, il numero dei turisti è sceso da 131 milioni nel 2019 a 55,7 milioni, dei quali 16,5 milioni di turisti stranieri (65 milioni nel 2019). Già nel 2021 la situazione è migliorata. Nel 2022 il trend torna a essere positivo. Nel 2022 la spesa dei turisti stranieri in Italia è più che raddoppiata. Gli stranieri spendono in media 68 euro al giorno a persona, mentre gli italiani circa 62 euro; il saldo è positivo di quasi il 3 per cento. Secondo la Banca d’Italia il turismo rappresenta il 5 per cento del Prodotto interno lordo e il 6 per cento dell’occupazione.

Italia seconda destinazione per presenze in Europa

Il report evidenzia i dati Eurostat del marzo 2024, secondo i quali nel 2023 l’Italia è la seconda destinazione per presenze in Europa. Per quanto riguarda i pernottamenti, l’Italia è in crescita del 15 per cento, dopo la Germania (+19 per cento, in prevalenza grazie al mercato interno). Lombardia, Lazio, Veneto e Toscana sono le principali mete del turismo internazionale, in termini di arrivi, di pernottamenti e di spesa turistica dall’estero, che nel 2023 raggiunge in Italia i 51,6 miliardi di euro. Degli 85,7 milioni di viaggiatori internazionali del 2023 circa 15 milioni sono venuti per lavoro, quasi 35 milioni per vacanze e oltre 11 milioni in visita a parenti e amici.

I viaggi di vacanza in Italia: spesi 32 miliardi di euro

Gli stranieri per i viaggi di vacanza in Italia nel 2023 hanno speso 32 miliardi di euro (il 62,2 per cento del totale), registrando un aumento del 21 per cento rispetto al 2022. Le entrate che derivano dai viaggi di lavoro hanno superato i 7,3 miliardi di euro, (il 14,2 per cento del totale), con un aumento del 14 per cento rispetto al 2022.

Nel 2023 i pernottamenti in Italia sono 427.056.147 (+3,53 per cento rispetto al 2022). Fra i visitatori stranieri, sono registrati 61 milioni di tedeschi mentre al secondo posto sono presenti gli americani, con 15 milioni. Il 63,7 per cento dei turisti sceglie l’Italia per le vacanze, ben il 46,8 per cento per le città d’arte, il 17,3 per cento per le città di mare e il 12,3 per cento per le zone di montagna (Report 2024 – Il turismo del futuro di ‘Visit Italy’). Fra i luoghi più visitati, ci sono il Palazzo Ducale di Venezia, il Parco Archeologico di Pompei e il Parco Nazionale del Vesuvio, con Roma al primo posto tra le destinazioni preferite su Visit Italy, seguita da Genova e Firenze. Nel 2024, si stima un lieve calo degli arrivi tedeschi (-1,7 per cento) e un aumento degli arrivi americani (+5,3 per cento), britannici (+7,5 per cento) e francesi (+6,9 per cento).

Le dieci mete da non perdere

Riferendosi sempre a ‘Visit Italy’, il report  individua le dieci mete da non perdere nel 2024, luoghi che offrono un’alternativa al turismo di massa, dove è presente una comunità locale forte e una presenza digitale importante. Al primo posto compare Tropea (Calabria), seguita da Mantova (Lombardia), Sorano (Toscana), Maranello (Emilia-Romagna), Courmayeur (Val d’Aosta), Rocca di Mezzo e il Parco Naturale Sirente Velino (Abruzzo), Bari (Puglia), Gaeta (Lazio), l’Isola di Sant’Antioco (Sardegna) e Messina (Sicilia).

La cultura trascina il turismo

I viaggi culturali e le visite alle città d’arte trascinano la spesa per i viaggi di vacanza. Per quanto riguarda il turismo culturale, la vacanza culturale nel 2022 è pari a 15,5 miliardi di euro, con un aumento del +11,4 per cento rispetto al 2021 (ISTAT 2023). Le regioni maggiormente interessate dalla spesa culturale internazionale sono: Lazio (circa 5 miliardi di euro), Veneto (2,9 miliardi di euro), Toscana (2,7 miliardi di euro), Lombardia (1,2 miliardi di euro) e Campania (890 milioni di euro). Queste regioni insieme hanno rappresentato l’81,3 per cento della spesa totale per vacanza culturale degli stranieri.

L’andamento turistico nelle regioni

Gli aumenti relativi più consistenti in termini di presenze si sono registrati in Sicilia (+7,3 per cento rispetto al 2020), Basilicata (+6,5 per cento), Piemonte (+6,3 per cento) ed Emilia-Romagna (+6,0 per cento). Le regioni che hanno subito la flessione più rilevante sono state Umbria (-8,4 per cento), Marche (-8,0 per cento) e Molise (-5,3 per cento).

Turismo culturale come pilastro del turismo

Secondo i dati del report Il turismo culturale in Italia nel 2024 di Officina Turistica, citato anche esso nel report, il turismo culturale “si configura come un pilastro fondamentale dell’offerta turistica, attraendo visitatori da tutto il mondo, alla ricerca di un’immersione autentica nella ricca offerta storica, artistica e paesaggistica del paese”.

Perché si viaggia in Italia?

Ma cosa spinge i turisti a viaggiare in Italia? Il 44,8 per cento visita città, borghi e paesi; il 43 per cento è attratto dal patrimonio naturale; il 27 per cento è focalizzato su siti storici e archeologici; il 17 per cento esplora mercati tipici locali, mentre il 16,5 per cento è attirato dal patrimonio museale; il 15 per cento partecipa a spettacoli, manifestazioni culturali, folkloristiche o religiose; infine, l’11 per cento si concentra su tour gastronomici o itinerari che consentano di degustare prodotti tipici (ISTAT, ‘Il turismo culturale in Italia: analisi territoriale integrata dei dati’ – 2023). Inoltre, “secondo i dati del report di Officina Turistica, nel 2024, l’Italia continua a distinguersi come destinazione privilegiata per il turismo culturale, nonostante le sfide poste dalle dinamiche economiche globali e le variazioni nei comportamenti dei viaggiatori”.

Le attrazioni più visitate

Il Colosseo, le Gallerie degli Uffizi e Pompei sono stati i luoghi più visitati. A seguire la Galleria dell’Accademia di Firenze, il Castel Sant’Angelo a Roma, il Museo Egizio di Torino, la Venaria Reale, in provincia di Torino, la Reggia di Caserta, Villa Adriana e Villa d’Este (a Tivoli, in provincia di Roma) e il Museo Archeologico di Napoli.

Roma al primo posto tra le città più culturali d’Italia

Citando Lenstore (2022), Roma si classifica prima tra le città più culturali d’Italia, con 6.732 guide turistiche, 240 musei, 317 luoghi storici, 236 monumenti artistici e ben 460 chiese. Seconda è Firenze, con 2.623 guide turistiche, 148 musei, 84 luoghi storici, 71 monumenti artistici e 152 chiese. Al terzo posto compare Milano, con 677 guide, 212 musei, 104 luoghi storici, 423 monumenti artistici e 153 chiese. A seguire, Napoli, Trieste, Venezia, Padova, Palermo, Bologna e Torino.

Le città Smart

Nel report si parla anche di Smart destination. Nel citato report del Forum PA, l’IcityRate 2023, Bergamo, Firenze, Milano e Modena sono le città Smart, leader dell’innovazione. Il quartetto rientra nelle prime dieci posizioni nelle tre graduatorie in cui è strutturata l’IcityRate, basate sulla digitalizzazione dell’attività amministrativa, sull’utilizzo dei social media e la fruibilità delle App e infine sullo sviluppo di reti di connessione, sistemi di sensori e device a essi collegabili e strumenti per l’elaborazione dei flussi informativi e analisi dei dati. Seguono Bologna, Genova, Torino, Trento, Venezia, Cagliari, Cremona, Padova, Roma Capitale, Monza, Parma e Vicenza che, insieme alle altre, costituiscono le città altamente digitali, con punteggi superiori ai 65/100 nei tre rating.

Altre 17 città sono a livello intermedio per quanto riguarda la digitalizzazione: Bari, Cesena, Perugia, Reggio-Emilia, Brescia, Livorno, Lodi, Napoli, Palermo, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Ravenna, Rimini, Siena, Verona. Altre 26 città mostrano un livello digitale base: Alessandria, Andria, Aosta, Arezzo, Asti, Bolzano, Catania, Cuneo, Ferrara, Imperia, La Spezia, Lecce, Mantova, Massa, Messina, Novara, Nuoro, Pavia, Piacenza, Reggio Calabria, Rovigo, Taranto, Treviso, Trieste, Udine e Verbania. Altri 29 Comuni sono ancora in una fase di alfabetizzazione digitale, mentre 20 sono addirittura in ritardo digitale, per esempio Agrigento, Enna e Isernia.

Il turismo in Europa

Nell’Unione Europea, secondo la stima della Commissione Europea, il settore dei viaggi e del turismo contribuisce a circa l’11 per cento dell’occupazione dell’UE. Riprendendo i dati Eurostat di gennaio 2024, il report sottolinea che nel 2023 il numero stimato di pernottamenti nelle strutture ricettive turistiche ha raggiunto i 2,92 miliardi, superando dell’1,6% il livello pre-pandemia del 2019 (pari a 2,87 miliardi) e stabilendo un anno record per il settore ricettivo dell’UE.

Le destinazioni europee

In termini assoluti, l’aumento maggiore dei pernottamenti è osservato in Germania (+32,8 milioni di pernottamenti) e Spagna (+32,3 milioni di pernottamenti). Le mete più gettonate sulle principali piattaforme di hospitality nel periodo estivo sono Jadranska Hrvatska, in Croazia (23,7 milioni di notti), Andalusia, in Spagna (14,0 milioni di notti) e la Provenza francese-Alpi-Costa Azzurra (12,2 milioni di notti). Francia, Spagna e Italia, Grecia e Portogallo sono tra le prime venti destinazioni estive.

In Europa, fatturato di 446 miliardi di euro

Nel 2023 gli stranieri rappresentano il 46 per cento dei 2,87 miliardi di pernottamenti. Nel settore turistico in UE sono impiegate 10 milioni di persone, registrando un fatturato di circa 446 miliardi di euro (Eurostat 2023). Al primo posto in questi termini c’è la Grecia, seguita da Cipro e Croazia. In Italia il 13 per cento dei lavoratori è impegnato nel settore con una ricaduta sul Pil di circa il 3 pct.

Le stime per il 2024

Il Report fa riferimento alla decima edizione dell’Osservatorio Travel Innovation della School of Management del Politecnico di Milano, secondo il quale nel 2023 il comparto ricettivo ha raggiunto i 36,6 miliardi di euro. Si stima che tra il 2023 e il 2024  possa raggiungere una cifra stimata tra i 37,2 e i 41,2 miliardi di euro. Anche l’e-commerce aumenta. Nel 2023 vale 20,4 miliardi, cioè il 56 per cento del totale online e offline.

I pareri delle agenzie di viaggio

Dai dati emersi dalla Convention FTO (Federazione Turismo Organizzato) di Confcommercio svoltasi a Malta nel gennaio 2024, emerge che il 45,3 per cento degli operatori interpellati ritiene che l’anno in corso andrà meglio del 2023. Agenzie di viaggi e tour operator segnalano che il turista è più informato, esigente e richiede servizi personalizzati (62 per cento del campione), mentre il 38 per cento evidenzia che è aumentata la richiesta di servizi assicurativi aggiuntivi. Per quasi il 30 per cento del campione, i clienti hanno più voglia di esplorare e sono aumentate le richieste per il lungo raggio malgrado l’incremento dei costi.

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