Confguide e Federagit: “Maggiori tutele per la categoria. I comuni si attivino”
Il 13 luglio 2024 è entrato in vigore il regolamento attuativo della riforma della professione di guida turistica realizzata dal Ministero del Turismo.
L’intervento normativo è finalizzato a riconoscere la centralità della figura professionale di guida turistica, prevedendo un esame di accesso a cadenza annuale, un elenco nazionale gestito attraverso un’apposita piattaforma informatica dal dicastero e un sistema sanzionatorio per i casi di violazione degli obblighi di aggiornamento e dei comportamenti stabiliti.
Le novità introdotte dal regolamento
Le nuove regole, in vigore dallo scorso sabato e stabilite dal Decreto PNRR 2024 convertito in Legge, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 28 giugno 2024 (GU Serie Generale n.150 del 28-06-2024) vanno ad integrare la legge sull’ordinamento professionale univoco delle guide turistiche, (Legge 13 dicembre 2023, n. 190).
Le novità, introdotte dalla nuova legge con l’obiettivo di attuare una strategia efficiente di contrasto all’abusivismo, riguardano:
- requisiti per l’esercizio della professione di guida turistica;
- conoscenze linguistiche e titoli di studio funzionali all’esame di abilitazione all’esercizio della professione;
- composizione e aggiornamento dell’elenco nazionale delle guide turistiche;
- regole per l’esercizio della professione sulla base di titoli conseguiti all’estero;
- corsi di specializzazione e aggiornamento;
- disciplina di divieti e sanzioni.
I requisiti richiesti
Per entrare a far parte dell’elenco nazionale del Ministero del Turismo, le guide turistiche dovranno superare l’esame di abilitazione nazionale ed ottenere il riconoscimento della qualifica professionale oppure dovranno essere già abilitati e iscritti agli albi regionali alla data in vigore della legge (il 17 dicembre 2023).
L’albo delle Guide turistiche è suddiviso in due sezioni:
- coloro che hanno superato l’esame di abilitazione nazionale o già abilitate;
- coloro che hanno ottenuto il riconoscimento della qualifica conseguita all’estero.
Gli iscritti potranno svolgere la professione su tutto il territorio nazionale e saranno provvisti di un tesserino di riconoscimento, che include fotografia, numero di iscrizione e codice univoco di identificazione.
L’esame di abilitazione prevede i seguenti requisiti:
- maggiore età;
- diploma di laurea triennale oppure della qualifica professionale di guida turistica conseguita negli Stati membri dell’Unione Europea o di abilitazione all’esercizio della professione qualora lo Stato membro dell’Ue la preveda;
- non aver subito condanne passate in giudicato o applicazione della pena per reato doloso;
- non aver riportate condanne per abuso di professione, arte, industria, commercio o mestiere;
- certificazioni della conoscenza di una lingua straniera al livello di competenza C1 del quadro comune europeo di riferimento.
L’esame abbraccia le seguenti materie: storia dell’arte, geografia, storia, archeologia, diritto del turismo, accessibilità e inclusività dell’offerta turistica, prove linguistiche. Nello specifico consiste in: una prova scritta, una prova orale ed una prova tecnico-pratica.
Per partecipare all’esame di abilitazione bisognerà versare un contributo di 10 euro e poi altri 30 euro per il rilascio del tesserino personale di riconoscimento. In alternativa alla prova attitudinale, si può scegliere un tirocinio di adattamento sotto la supervisione di una guida turistica abilitata da almeno tre anni.
Gli obblighi previsti
Le disposizioni del decreto ministeriale attuativo precisano che i corsi di aggiornamento per le guide turistiche iscritte all’elenco nazionale sono obbligatori e devono comprendere almeno 50 ore di formazione ogni tre anni. I corsi sono tenuti da docenti ed esperti in materia e sono organizzati da enti autorizzati e convenzionati con le Regioni o le Province autonome.
Le guide turistiche dovranno inoltre comunicare al Ministero l’avvenuta partecipazione ai corsi inviando l’attestazione di frequenza sulla piattaforma informatica dedicata.
Infine, le guide turistiche dovranno seguire alcune norme di comportamento obbligatorie nell’esercizio della propria professione, quali: esporre in modo visibile il tesserino di riconoscimento e fornire all’utente informazioni trasparenti sui costi della prestazione professionale.
Il tesserino andrà poi esibito ad ogni richiesta da parte di organi di polizia locale o altri soggetti autorizzati.
Le sanzioni
Con l’entrata in vigore del regolamento attuativo della riforma della professione turistica spetterà solo alle guide turistiche abilitate lo svolgimento di visite guidate.
Le guide abusive possono essere multate dagli organi di polizia locale, dalle autorità di pubblica sicurezza e da ogni altro soggetto autorizzato con una sanzione che va da 3.000 a 12.000 euro. Anche le agenzie di viaggio, i tour operator e ogni altro intermediario, online o offline, italiano o estero, potranno andare incontro a sanzioni che vanno da 5.000 a 15.000 euro se si avvarranno per attività di guida turistica, di soggetti che non siano iscritti nell’elenco nazionale.
Stessa sanzione è prevista anche ai responsabili degli istituti e dei luoghi della cultura aperti al pubblico, anche appartenenti a soggetti privati, che non dovessero utilizzare una guida turistica abilitata o che dovessero interdire o ostacolare in qualsiasi modo l’ingresso della guida turistica e lo svolgimento della relativa attività.
Santanchè: “Nuova era per l’industria turistica”
“Da oggi, inizia una nuova era per l’industria turistica italiana, dopo anni di incertezza e frammentazione normativa che hanno soltanto prestato il fianco all’abusivismo e allo svilimento di una figura che rappresenta un vero e proprio biglietto da visita per chi viene in Italia – ha commentato il ministro del Turismo Daniela Santanchè -. Ridiamo così dignità a una figura essenziale che, mettendo a disposizione professionalità e competenze, trasmette e tutela la conoscenza e l’importanza del nostro incommensurabile patrimonio culturale, naturale e turistico. E adesso che proteggiamo e valorizziamo le guide con un apposito apparato sanzionatorio spetta ai Comuni fare la loro parte”.
Confguide: “Alcune modifiche abbassano il livello della categoria”
Pur apprezzando la riforma, Confguide-Confcommercio ha evidenziato invece che “è stata via via depotenziata in questi mesi rispetto all’impianto originario, che conteneva le caratteristiche qualitative che riteniamo necessarie per la figura della guida turistica”. Senza contare il fatto che il regolamento approvato non si applica alle Regioni a Statuto speciale e alle Province autonome e quindi “limita l’efficacia della riforma stessa”.
L’Associazione ha poi sottolineato la sua contrarietà “ad alcuni passaggi come la deroga per gli enti del Terzo Settore di effettuare visite guidate senza utilizzare guide abilitate; il titolo di accesso alla professione passato da laurea a diploma e le lingue straniere passate da due a una. Questo perché la guida turistica è una figura professionale del mondo della cultura e aver ridotto i requisiti di accesso determina un abbassamento del livello qualitativo della categoria e comporta una concorrenza non equilibrata tra operatori”.
Tuttavia, “la legge 190 e il regolamento attuativo contengono aspetti positivi, come la definizione della professione di guida turistica, l’elenco nazionale, la possibilità di accesso per le guide in tutti gli istituti e luoghi della cultura, il divieto di avvalersi di guide turistiche non abilitate, i controlli e le sanzioni”. Detto che “molte delle modifiche introdotte al quadro normativo di settore sono state chieste dall’Europa”, Confguide auspica che “i nuovi legislatori europei possano tutelare maggiormente la categoria delle guide turistiche, a partire dalla previsione di percorsi di studio simili per l’accesso alla professione, per garantire qualità e parità di condizioni operative”.
Federagit: “I Comuni si attivino”
“Abbiamo atteso per oltre dieci anni la riforma, e ora chiediamo ai Comuni di attivarsi quanto prima per recepire ed applicare le novità, iniziando finalmente i controlli”, ha dichiarato Micol Caramello, presidente di Federagit, l’associazione che riunisce le guide e gli accompagnatori turistici di Confesercenti. “Anche nei confronti delle guide straniere in prestazione occasionale. Ora gli enti locali hanno a disposizione tutti gli strumenti necessari non solo per intervenire contro l’esercito di abusivi che da troppo tempo imperversa nel comparto, ma anche per chiarire alcune situazioni borderline che ostacolano le guide nello svolgimento della professione – ha aggiunto -. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, sarebbe utile intervenisse anche il ministero della Cultura per sensibilizzare le strutture museali: non devono impedire l’accesso alle guide autorizzate, che hanno oltretutto diritto ad entrare gratuitamente per motivi di studio e formazione”.