Via a una giornata studi e al portale ‘Giacomo Puccini online’
In occasione del centenario della morte di Giacomo Puccini (1858-1924), il Comitato promotore delle Celebrazioni Pucciniane presenta una giornata di studi in omaggio all’importante compositore, realizzata a cura dell’Archivio Storico Ricordi e con il patrocinio del Ministero della Cultura. Durante l’evento sarà anche presentato il portale ‘Giacomo Puccini online’, dedicato alla figura e alla produzione del Maestro. L’omaggio a Puccini si accompagna anche a un lungo e costante progetto di restauro degli autografi presenti in Archivio.
Via alla giornata studi dedicata a Giacomo Puccini
La giornata di studi intitolata ‘Puccini – Prospettive Contemporanee’ è prevista per mercoledì 22 maggio alla Sala Spadolini del Ministero della Cultura, in via del Collegio Romano, 27, a Roma, dalle ore 9:30 alle 18:00. L’evento costituirà l’occasione per delineare un ritratto di un grande compositore ma anche di un uomo immerso in un contesto storico e sociale caratterizzato da importanti cambiamenti.
Riflessione sulla modernità di Giacomo Puccini – QA intervista Pierluigi Ledda, Managing Director dell’Archivio Storico Ricordi
Spiega Pierluigi Ledda: “La giornata vuole essere un momento di riflessione e di approfondimento su Puccini in una chiave che guarda al culto di un passato glorioso” ma soprattutto “a quanto la musica di Puccini, la sua arte e la sua eredità impattano e si riverberano nella contemporaneità su tante prospettive differenti; avremo testimonianze del mondo della musicologia, del teatro, ma anche del cinema, della musica contemporanea e chiaramente anche degli Archivi. La riflessione sarà sulla profonda modernità di Puccini”.
La tradizione tende la mano alle tecnologie
La giornata assumerà una forma dinamica: saranno presenti momenti di dialogo, tavole rotonde, interviste, testimonianze, presentazioni di progetti ma anche contributi video ed esecuzioni di composizioni. Un evento durante il quale la tradizione tenderà la mano alle tecnologie e ai media, sposando totalmente la logica delle Digital Humanities.
Gli interventi previsti
Gli interventi previsti sono di Andrea Balestri, Andrea Barbon, Virgilio Bernardoni, Gabriella Biagi Ravenni, Paolo Bolpagni, Giovanni Bruno, André Comploi, Piero A. Corsini, Paolo Crisostomi, Michele Dall’Ongaro, Gabriele Dotto, Carlo Lanfossi, Pierluigi Ledda, Francesco Micheli, Nicolò Palazzetti, Manuel Rossi, Emilio Sala, Emanuele Senici e Marco Targa. Moderazione di Giuliano Danieli.
Puccini e i media del suo tempo raccontato in una mostra
Durante la giornata studi sarà anche presentata la mostra conclusa il 16 maggio ‘Opera Meets New Media – Puccini, Ricordi and the Rise of the Modern Entertainment Industry’. L’esposizione sarà riproposta al Museo Teatrale alla Scala di Milano in ottobre, è stata organizzata per celebrare il centenario della morte di Giacomo Puccini e focalizzata sull’interazione tra opera e media all’inizio del Novecento. Sottolinea Pierluigi Ledda: “Racconteremo di questa mostra che abbiamo realizzato insieme a Bertelsmann e che racconta Puccini e i media del suo tempo, in particolare la discografia e il cinema; quindi, non solo la vita e le opere di Puccini ma anche il contesto ai tempi di Puccini e le costanti storiche che rimandano anche alla contemporaneità”. Per esempio, “quali furono le nuove tecnologie, le nuove industrie culturali che hanno cambiato all’epoca i modi di diffondere la musica, di fruire la musica; abbiamo visto che ci sono tanti riferimenti anche al presente”.
Giacomo Puccini, il compositore tra tradizione e innovazione
Nuove tecnologie che all’epoca hanno trasformato il mondo musicale così come le nuove tecnologie contemporanee stanno rivoluzionando la musica del presente. “I discografici devono capire come regolamentare queste nuove praterie, come monetizzare, come tutelare il compositore; e Puccini all’epoca era l’uomo e il compositore che si è trovato in mezzo a questa rivoluzione tra Ottocento e Novecento. Il curatore della mostra, Gabriele Dotto, racconterà questa idea espositiva”.
Il portale ‘Giacomo Puccini online, partecipato e open
Durante la giornata di studi dedicata a Giacomo Puccini sarà presentato il portale ‘Giacomo Puccini online’, dinamico e aperto a tutti. Il portale si configura come un aggregatore delle principali fonti documentarie che sono conservate presso varie istituzioni pubbliche e private, raccogliendo informazioni legate alla figura e alla produzione del grande compositore. Non solo. Il portale è pensato anche in un’ottica di infrastruttura che integra documenti digitali di varie tipologie e sarà in costante aggiornamento, promuovendo così una sempre più larga diffusione delle opere di Puccini.
Spiega Pierluigi Ledda: “La caratteristica principale di questo portale è quella di essere un progetto di public history, cioè un portale partecipato. Ciascun Ente potrà creare una sua sezione all’interno del sito e potrà alimentarla con i materiali che intende condividere. È chiaro che ciascuno potrà collaborare a seconda non solo dei propri documenti ma anche delle proprie politiche di condivisione dei materiali. È però importante questo aspetto partecipato della risorsa, che è il cuore tecnico di questo portale”.
Il portale sarà aperto a tutti per la consultazione, come del resto lo è già la collezione digitale dell’Archivio Storico Ricordi. Niente account né sottoscrizioni, dunque. Una modalità open access “in cui crediamo fortemente”, specifica Ledda. “L’apertura vuol dire incoraggiare e contribuire alla diffusione della conoscenza; ma per l’archivio vuol dire anche esistere, cioè essere utile nella contemporaneità, servire la comunità”. Ledda fa riferimento a un’espressione del direttore della Fondazione Ugo e Olga Levi di Venezia, Giorgio Busetto: “Mi piace molto la definizione di Giorgio Busetto, ‘archivi e biblioteche sono i camerieri della cultura’, nel senso più nobile del termine. Il nostro compito è servire e quindi utilizzare gli strumenti tecnologici per servire nel modo più efficace”.
Il portale agisce come motore di ricerca per raccogliere i dati ma avrà anche contenuti editoriali che contestualizzano l’opera di Puccini in modo transmediale e interdisciplinare: documentazione archivistica, bibliografica ma anche iconografia, testimonianze cinematografiche e sonore. La direzione è quella delle Digital Humanities.
Commenta Pierluigi Ledda: “Credo che il digitale sia un acceleratore della conoscenza, nel senso che permette un accesso a una quantità importante di contenuti che prima erano forse più nascosti o anche fisicamente più impegnativi da raggiungere. Ma non è solo un discorso quantitativo, è anche un discorso qualitativo”. Gli strumenti che oggi il digitale offre sono molteplici e sono al servizio della cultura, per esempio, “la visualizzazione, la restituzione di grandi quantità di contenuti, l’interoperabilità tra archivi diversi, la possibilità di navigare in modi nuovi tra i contenuti stessi” ma anche l’Intelligenza Artificiale che “può processare grandissime quantità di contenuti, aiutando anche, per esempio, la metadatazione di grandi fondi archivistici e di grandi collezioni”.
Sono proprio queste componenti quantitativi ma anche qualitativi che rappresentano “uno strumento molto potente per chi deve lavorare con i contenuti, dallo studioso al curatore della mostra al documentalista. Chiaro è che tutto questo non preclude anzi accentua ancora di più il fattore umanista, inteso come ruolo imprescindibile della sensibilità umana nel processare e nell’interpretare tutta questa materia”. La tecnologia “riconduce sempre all’umano ed è in funzione di questo; mai capovolgere, mai pensare che tutta questa trasformazione delle Digital Humanities sia in funzione dell’opportunità tecnica: è il contrario”.
Il partner tecnico del portale è l’organizzazione ‘Made in Heritage’, dedicata alla valorizzazione del digitale dell’Heritage. I suoi membri, in collaborazione con altri Enti, hanno anche sviluppato un ciclo di seminari legati proprio alle Digital Humanities. Inoltre, il portale è stato promosso e finanziato dal Comitato promotore delle Celebrazioni Pucciniane.
Nell’aria c’è l’idea di estendere il progetto del portale anche ad altri importanti compositori. Specifica Ledda: “Credo sia molto plausibile. Per noi questo è il progetto pilota di una serie di piattaforme dedicate che un domani si andranno sempre di più ad amalgamare con un ecosistema dell’Archivio Storico Ricordi online, oscillando tra il particolare e il generale”.
L’Archivio Storico Ricordi
Giacomo Puccini ma anche molti altri grandi compositori hanno un posto di rilevo nell’Archivio Storico Ricordi, fondato nel lontano 1808. Per la varietà e il prestigio dei documenti conservati, può essere ritenuto il più importante archivio musicale privato al mondo. Conserva i manoscritti originali di 23 delle 28 opere di Giuseppe Verdi, quasi tutte le opere di Puccini (con l’eccezione de ‘La Rondine’), ma conserva anche materiale di Bellini, Rossini, Donizetti, fino a contemporanei come Nono, Donatoni, Bussotti e Sciarrino.
I numeri dell’Archivio Storico Ricordi
Ospitato alla Biblioteca Nazionale Braidense di Milano, l’Archivio raccoglie circa ottomila partiture, oltre 31mila lettere di musicisti, librettisti e cantanti, circa 13.500 bozzetti e figurini, oltre 10mila libretti, 6mila foto d’epoca, manifesti Art Nouveau firmati da grandi artisti della grafica.
Giacomo Puccini nell’Archivio Storico Ricordi
Per quanto riguarda Giacomo Puccini, nell’Archivio sono presenti trenta volumi di partiture autografe per undici opere, 380 lettere autografe, 261 libretti manoscritti e a stampa, 758 documenti iconografici originali fra bozzetti, figurini, tavole attrezzeria e note di regia, 134 fotografie, edizioni musicali a stampa e documenti amministrativi. Da notare anche la fitta corrispondenza tra il compositore e l’editore che testimoniano l’iter creativo e la successiva messa in scena. Se le lettere inviate da Puccini a Ricordi sono 380, sono quasi 1.500 quelle inviate dalla Casa Musicale al Maestro, provenienti dal fondo dei Copialettere. Inoltre, sono ben 300 le lettere in cui appare citato il nome di Puccini.
Un costante lavoro di restauro
Un patrimonio importantissimo quello dell’Archivio Storico Ricordi, che non esaurisce le fonti relative a Puccini ma che sicuramente detiene un primato. Le carte del Maestro sono oggetti di un costante lavoro di restauro. Spiega Pierluigi Ledda: “Il restauro fa parte di un progetto organico di valorizzazione dell’Archivio che è stato pensato e promosso insieme alla casa madre Bertelsmann – che è proprietaria dell’Archivio e crede fortemente nel suo valore culturale – che ha deciso di promuoverne uno sviluppo culturale in cui il contenuto è al centro”.
Il restauro dei “fantastici cinque”
Il percorso è iniziato già nel 2011. Continua Ledda: “Uno dei primi passi fondamentali è stato quello di preservare quello che è il cuore dell’Archivio. All’interno della collezione delle partiture musicali, quasi ottomila, abbiamo deciso di restaurare i manoscritti di maggior valore, che sono quelli dei cosiddetti fantastici cinque dell’archivio: Bellini, Rossini, Donizetti, Verdi e Puccini. Questo lavoro di restauro andava poi a inserirsi in un discorso più ampio che prevedeva una nuova catalogazione del fondo delle partiture e una digitalizzazione di questi documenti”.
Lo studio Crisostomi in campo
Il restauro dei “fantastici cinque” è stato affidato al noto studio Crisostomi di Roma, “con il quale abbiamo intrapreso una collaborazione duratura proprio per l’estrema qualità e cura del lavoro”.
Nuovo contenuto di Puccini grazie a una particolarità del Maestro
Il restauro delle carte di Puccini lascia emergere una caratteristica singolare del compositore. Sottolinea Ledda: “Era particolare il modo in cui Puccini correggeva le sue carte o ripensava dei passaggi musicali, ovvero incollando delle nuove strisce di carta da musica sulla carta della partitura”. Quindi i restauratori sono stati in grado di rimuovere queste strisce musicali aggiunti, svelando la prima stesura del foglio. Commenta Ledda: “Questo è un restauro che ha portato in superficie anche del nuovo contenuto, collegato proprio al processo creativo del compositore. È un aspetto molto affascinante, che rappresenta una nuova materia utile per i musicologi, per chi deve fare le edizioni critiche, ma anche più in generale per chi si occupa di teatro perché le partiture di Puccini spesso contengono delle note di regia”.
Un restauro conservativo
La linea che segue il restauro è precisa. Spiega Ledda: “Dobbiamo intervenire laddove è necessario garantire una migliore conservazione futura del documento e prevenire dei danni. Quindi fare in modo di traghettare il documento nel futuro. È un restauro sempre conservativo”, che procede in parallelo con il lavoro di catalogazione di digitalizzazione.
Un restauro che è un cantiere aperto
Il lavoro procede in modo costante. Sottolinea Ledda: “Abbiamo già concluso il processo per alcune collezioni come quella relativa alle lettere e quella iconografica, mentre è in corso quella fotografica. Successivamente proseguiremo con le altre. Abbiamo dato priorità a quei documenti che sono presenti solo in archivio, per esempio le lettere autografe. È un cantiere aperto che poi trova la sua risultante pubblica nella collezione digitale dell’Archivio, dove le collezioni – una volta censite e digitalizzate -vengono pubblicate per la libera consultazione”.
Info: www.https://www.archivioricordi.com/progetti/puccini-prospettive-contemporanee#/
Immagine in evidenza: partitura autografa de La Bohème.