L’8 novembre è stato presentato il progetto “Il tesoro della legalità”, incentrato sulla lotta al traffico illecito di beni archeologici.
Per cinquant’anni il Museo Archeologico Nazionale di Napoli ha accolto nei suoi depositi una sezione di beni sequestrati negli anni dalle Forze dell’Ordine. Finalmente ora il MANN è pronto a ‘liberare’ oltre15mila reperti sequestrati, dove per “liberare” si intende togliere dai sigilli le centinaia di questi reperti sequestrati nella lotta al traffico illecito e restituirli allo studio e alla fruizione pubblica. E’ questo l’obiettivo raggiunto dal progetto pilota, desiderato da Paolo Giulierini, direttore del MANN, e nato dall’accordo tra MANN e Procura di Napoli, con il supporto scientifico dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
Hanno partecipato al progetto Stefano De Caro (già Soprintendente e Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania, Direttore Generale alle Antichità e Direttore dell’ICCROM), Teresa Elena Cinquantaquattro (Direttrice del Segretariato Regionale della Campania del MiC), Pierpaolo Filippelli (Procuratore Aggiunto della Procura di Napoli), Mariano Nuzzo (Direttore della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’area metropolitana di Napoli), Nunzio Fragliasso (Procuratore Capo della procura di Torre Annunziata), Maurizio Di Stefano (Presidente Nazionale ICOMOS). Il progetto è stato illustrato attraverso gli interventi di Vincenzo Piscitelli (Sostituto Procuratore di Napoli), Daniela Savy (Università degli Studi di Napoli Federico II), Ilaria Marini (Maresciallo Capo dei Carabinieri Comando Provinciale di Napoli), Marialucia Giacco (Ufficio Mostre MANN) e Domenico Camardo (Archeologo Capo dell’Herculaneum Conservation Project). C’è da sottolineare che gli esperti del Nucleo tutela Carabinieri si sono impegnati per oltre un anno al fianco del personale del Mann, per esaminare 279 fascicoli relativi ad altrettanti casi giudiziari riguardanti il possesso illegale di opere d’arte, poi depositate in custodia giudiziaria presso il Mann.
Tra i reperti mostrati in anteprima, c’è la meravigliosa “Tomba del Cavaliere”, forse proveniente da Paestum e risalente al III secolo a.C. E’ composta da una serie di lastre affrescate che descrivono, con grande precisione, una processione funebre. Il defunto a cavallo è seguito da due donne vestite di bianco – che era il colore del lutto- che tengono la coda dell’animale in segno di rispetto e devozione. Oltre a questa, sono state riconsegnate anche due monete sottratte in una rapina del 1977 e finite in case d’asta estere. Le monete sono un denario di Cesare e un aureo di Nerone. Il progetto è anche il racconto di 50 anni di lotta al traffico illecito, in senso più lato. Il traffico illecito, infatti, priva i cittadini e i ricercatori degli oggetti che costituiscono la loro memoria collettiva. Dunque, il progetto si propone di restituire il patrimonio sequestrato che è conservato non solo nei depositi del MANN ma anche in altri siti museali: sicuramente, infatti, questo metodo potrà essere replicato anche in altri grandi musei. A seguito dell’accordo stipulato con la Procura di Napoli, il MANN presenta oggi una prima selezione dei reperti appena restaurati, che in futuro saranno esposti in una mostra: si tratta di una nuova collezione che Giulierini ha proposto di esporre in futuro al MANN2, presso l’Albergo dei Poveri. Ciò rispecchia anche un forte messaggio etico, come afferma lo stesso direttore: “Una nuova collezione con un forte messaggio etico. I giovani devono capire che ogni opera o reperto sottratto alla collettività è un’offesa alla nostra storia”. C’è comunque da precisare che non tutti i reperti sequestrati sono originali. Sono stati ritrovati anche molti alcuni falsari. Un esempio sono dei vasi e delle urne, consegnati al laboratorio del Falso dell’Università Roma Tre.