Dopo polemiche, confusione e accuse reciproche, il 18 ottobre è entrato in vigore l’obbligo del biglietto nominativo per l’ingresso al Colosseo. Una soluzione ideata dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che ha l’obiettivo di risolvere il problema del bagarinaggio. Un primo passo per contrastare il secondary ticketing che a pochi giorni dall’introduzione ha già raccolto plausi e incertezze.
Il commento di Fiavet
La prima dichiarazione positiva arriva da Fiavet, Associazione delle imprese del turismo, che da tempo segnalava l’insostenibilità della situazione. La federazione ha infatti scritto al dicastero congratulandosi per la positività dell’intervento ma sottolineando allo stesso tempo la necessità di ulteriori disposizioni. “Bisognerà pensare a una linea dedicata agli acquisti plurimi – evidenzia Fiavet – se così non fosse, si comprometterebbe l’obiettivo del Piano Strategico Nazionale del Turismo del Governo”. Insomma, un’iniziativa sicuramente importante per il settore ma che ha bisogno di aggiornamenti per non rischiare di essere inefficace.
Le prime perplessità di Agta
Stando a quanto dicono gli esperti del settore turistico, del resto il biglietto nominativo da solo non basta a risolvere i problemi del Colosseo. Isabella Ruggiero, presidente nazionale Agta – Associazione guide turistiche abilitate, sottolinea le prime perplessità: “La domanda è talmente alta rispetto all’offerta che questo sistema non è bastato a contrastare e neanche a scalfire il problema. Esiste poi la possibilità di manomettere abbastanza facilmente il nominativo presente sul biglietto, che viene rilasciato dal sito d’acquisto in PDF e dunque modificabile attraverso degli appositi software. Chi mai potrebbe riuscire a risalire ai dati originariamente indicati al momento dell’acquisto?” Si chiede la Presidente.
“Il biglietto nominativo non è falsificabile”
In merito a quest’ultima dichiarazione, la concessionaria per la vendita dei biglietti del Colosseo, CoopCulture, precisa: “Esattamente come il sistema in uso per i boarding pass delle compagnie aeree, anche il barcode associato al nostro biglietto per il Colosseo contiene l’anagrafica inserita al momento dell’acquisto da parte del visitatore. I dati non sono modificabili in alcun modo e confrontabili immediatamente con quelli riportati sul documento di riconoscimento. Questa modalità rende inutile qualsiasi falsificazione del nome con software esterni”.
Multe per 8.500€
In ulteriore aiuto sopraggiungono le forze dell’ordine, che nella prima “giornata di biglietto nominale” hanno già provveduto a contrastare bagarini e acchiappini posizionati davanti al Colosseo. Un interregno che, secondo quanto si apprende, durerà per circa un mese con controlli in maniera serrata. Proprio in questi giorni i carabinieri hanno proceduto alla contestazione della violazione amministrativa per un totale di 8.500 euro con notifica dell’ordine di allontanamento, oltre al sequestro di vari badge per sei abusivi. Tutte le persone multate cercavano di procacciare turisti stranieri, offrendo la vendita di tour guidati per il Colosseo e per tour in autobus scoperti, senza i necessari titoli e autorizzazioni.