È tornato in Italia un incunabolo del 1493 con cui Cristoforo Colombo, al rientro dalle Americhe, annuncia ai Reali di Spagna la scoperta del Nuovo Mondo.
L’epistola “de Insulis Indiae supera Gangem nuper inventis”, stampata a Roma da Stephan Plannck dopo il 29 aprile 1493, era stata trafugata, in epoca antecedente al 1988, dalla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia.
Il documento
La lettera di Colombo era nelle mani di un facoltoso collezionista di Dallas, risultato, poi, essere detentore in buona fede.
Nel mercato statunitense erano confluiti alcuni rari incunaboli di Cristoforo Colombo, oggetto di monitoraggio da parte degli investigatori americani per la presunta presenza di falsi e di altri documenti evidentemente trafugati da biblioteche italiane ed europee.
Le verifiche sono state condotte dai Carabinieri dell’arte e dagli investigatori americani di H.S.I. (Homeland Security Investigation), con il fondamentale contributo del Prof. Paul Swope Needham, curatore della sezione libri antichi della Biblioteca Universitaria di Princeton (Usa), esperto di riconosciuta competenza e collaboratore della polizia americana.
“L’indagine è stata avviata nel 2012 e il collezionista che l’aveva acquistata per 1 milione e mezzo di dollari appena saputo di cosa si trattava non si è opposto. Ringrazio anche gli americani per l’eccezionale collaborazione”, ha detto il comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, il generale di Brigata Vincenzo Molinese.
Il documento è composto da 8 pagine scritte in latino ed è di elevatissima importanza storico-bibliografica e di considerevole valore commerciale.
I Carabinieri, d’intesa con la magistratura, ne cureranno la riconsegna alla Biblioteca Marciana.
L’idea di una mostra itinerante
Alla cerimonia di restituzione dell’incunabolo che si è tenuta al Ministero della Cultura, sono intervenuti: il Comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, Generale di Brigata Vincenzo Molinese; il Procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Roma, Angelantonio Racanelli; Acting Director, Immigration and Customs Enforcement (ICE), Patrick J. Lechleitner; l’Incaricato d’affari a.i. dell’Ambasciata USA, Shawn Crowley e il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano che ha lanciato l’idea di una mostra itinerante dedicata a Colombo.
“Abbiamo riportato in Italia non un libro qualsiasi bensì un’opera legata a Cristoforo Colombo che resta uno degli italiani che hanno un posto di diritto nel nostro pantheon. Con il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, abbiamo avuto l’idea di allestire una grande mostra a Venezia su Cristoforo Colombo, mostra che sarà pronta l’anno prossimo. Potrebbe essere anche itinerante e arrivare a Genova”.
La collaborazione italo- americana
Durante la cerimonia per la riconsegna del volume trafugato, non è mancata occasione per sottolineare l’efficace collaborazione tra Italia e Stati Uniti.
“L’Italia e gli Stati Uniti mantengono una solida partnership, in particolare sulle questioni relative all’applicazione della legge, dalle indagini sul traffico di stupefacenti e dall’interruzione delle reti di riciclaggio di denaro alla lotta alla criminalità informatica, allo smantellamento della criminalità organizzata, alla tutela del patrimonio culturale. Siamo partner a pieno titolo nella lotta contro la criminalità”, ha osservato l’Acting Director dell’ICE Patrick J. Lechleitner.
“La restituzione della lettera di Cristoforo Colombo testimonia ancora una volta la preziosa collaborazione italo-americana nel campo della cooperazione giudiziaria e di polizia, in particolare, tra i Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e l’Homeland Security Investigations. Con il coordinamento delle magistrature dei due Paesi, questo lavoro ha permesso di riconsegnare al patrimonio italiano una importante testimonianza storico-culturale”, ha concluso il Generale Molinese.