Un team di archeologi subacquei al lavoro in uno scavo di archeologia marittima della laguna di Venezia, nel sito di Lio Piccolo, ha rinvenuto i resti di ciò che fu, con ogni probabilità, un allevamento di ostriche di epoca romana.
Il progetto di ricerca guidato da Carlo Beltrame, professore associato di archeologia marittima del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, con il supporto della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna, ha infatti ritrovato sul fondale di Lio Piccolo, a Cavallino-Treporti, una vasca in mattoni sesquipedali rettangolari risalente, sulla base di analisi al radiocarbonio, al primo o al secondo secolo avanti Cristo. Le ostriche sono state ritrovate in buonissimo stato sul fondo della vasca, e saranno ora oggetto di studio da parte di Davide Tagliapietra di Cnr-Ismar.
All’iniziativa hanno preso parte l’impresa Idra di Venezia, Paolo Mozzi, geomorfologo e geoarchologo del Dipartimento di geoscienze dell’Università degli studi di Padova ed Elisabetta Boaretto, esperta in analisi al radiocarbonio del Weizmann Institute di Rehovot (Israele).
Inoltre, il ritrovamento di un gargame in legno che aveva il compito di suddividere lo spazio mediante una saracinesca, fa ipotizzare che le ostriche non fossero l’unica specie presente nella vasca.
“Nel mondo romano le ostriche erano molto apprezzate e allevate, anche se forse già adulte, in Gallia e nella penisola italiane. Come ricorda Cicerone, famose erano quelle allevate nel Lago Lucrino da Sergio Orata. Gli autori antichi ci parlano anche delle ostriche dell’Istria ma non menzionano Altino, dove però ostriche sono emerse da vari scavi della città romana. Non stupisce quindi trovarle a Lio Piccolo, ossia in una località che in età romana doveva essere in prossimità del litorale, in condizioni ideali per la loro crescita”, dichiara Beltrame.
In base alle ipotesi fatte dagli archeologi, la vasca per l’acquacoltura sarebbe una parte del più vasto complesso rinvenuto sotto le acque della laguna, costituito da camminamenti in mattoni ricoperti di cocciopesto e affreschi pregiati, che potrebbero rappresentare i resti di una villa marittima munita di piscine per l’allevamento ittico.