C’e’ chi usa il pennello, chi la semplice matita, chi ha un tratto piu’ delicato, chi piu’ marcato. Ma nei soggetti di ciascuno di loro si riflette a vario titolo un pezzo di Roma. Sono tre i soggetti su cui gli aspiranti pittori di strada, alle prese da oggi con le prove pratiche, si stanno cimentando, riproducendoli con la propria arte: la statua di Marco Aurelio, uno scorcio di Porta Maggiore e una figura femminile vista di spalle. Tutti gli artisti hanno un solo obiettivo: piazzarsi in testa nelle graduatorie del Comune e poter scegliere per primi la propria postazione espositiva e di lavoro. Nella lista delle postazioni disponibili non c’e’ solo la storica piazza Navona, ma ben 204 localizzazioni in tutta la citta’, anche in periferia. Nella commissione valutatrice ci sono: un critico d’arte (a presiederla), un esperto dei Mibac, uno della sovrintendenza capitolina, uno individuato dall’ Accademia delle Belle Arti e poi un artista. Alla selezione possono partecipare pittori e scultori, ma e’ stato ammesso anche chi usa “supporti informatici” per le sue opere. E’ il caso di un artista che fa foto e le rielabora al computer e che ancora non si e’ cimentato nella prova. La sua ammissione, pero’, ha creato polemiche tra alcuni concorrenti. E non solo. “Si tratta della seconda selezione fatta a Roma, ma la prima e’ datata 2002 – spiega il direttore del dipartimento Attivita’ Culturale Vincenzo Vastola -. Da allora questa attivita’ e’ stata sempre svolta su piazza Navona dove pero’ nel frattempo le 50 postazioni sono scese a 25. I partecipanti in tutto sono 183, quindi meno delle postazioni libere, ma per ‘passare’ dovranno superare una soglia di sufficienza. Oltre alla prova pratica, che ha un peso assolutamente rilevante, si valutano anche l’anzianita’ e i titoli”. Vastola chiarisce anche le novita’ della selezione, quelle che hanno acceso qualche polemica: “Abbiamo accolto la richiesta dei concorrenti di partecipare con modalita’ alternative e inedite rispetto alla pittura tradizionale: ovvero supporti informatici. Ferma restando la garanzia di originalita’, non ripetibilita’ e singolarita’ dell’opera”. Una scelta che non e’ piaciuta al presidente della commissione Commercio Andrea Coia (M5S) che punta il dito: “Permettere l’uso di stampante o macchina fotografica e computer snatura il bando e regolamento dell’ assemblea capitolina. E’ una violazione che sottoporro’ alle autorita’ competenti”. Anche un aspirante pittore di strada commenta: “Con la stampante che pittori sono?”. “Un fotografo non e’ un pittore ma sempre un artista e’ – replica un altro concorrente – e’ un mio amico che ha fatto richiesta di partecipare con queste modalita’: lui fa le foto, le lavora al computer e poi le stampa”. “Se usa il computer che esame di pittura e’?”, osserva sconsolato Roberto, anziano artista di piazza Navona.(Ansa-Paola Lo Mele )