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MIbac. iniziate le audizioni della Commissione di studio per la sinergia di reti museali e sistemi territoriali

da | 16 Gen 2019 | Arte e Cultura, Promozione e valorizzazione

Una commissione interna al Ministero per i beni e le attività culturali si occuperà di studiare possibili forme di gestione del patrimonio culturale attraverso la sinergia di reti museali e sistemi territoriali in tutta Italia. L’obiettivo della Commissione RST (Reti museali e Sistemi Territoriali), da poco istituita con decreto del Ministro Bonisoli, sarà, infatti, quello di tracciare delle linee guida per sviluppare tutte le possibili strategie di collaborazione e cooperazione tra le istituzioni culturali pubbliche, quelle private e le realtà produttive territoriali, puntando all’aumento della fruibilità di tutti i siti culturali nel Paese. L’elemento principale per coinvolgere a livello locale tutti i soggetti pubblici e privati che operano nel campo dei beni culturali sarà la “progettazione partecipata”. Saranno, inoltre, incoraggiate forme di partenariato che contribuiscano a mettere a sistema strumenti e competenze, così da costruire una rete a livello nazionale che sia anche capace di connettere tra loro tutti i luoghi di interesse culturale, valorizzando, soprattutto, i siti meno noti. Lo riporta una nota del Mibac.

La Commissione RST è composta da: Daniela Tisi, Consigliere del Ministro, in qualità di Presidente; Ilaria Cavo, Assessore alla Cultura della Regione Liguria; Manuel Roberto Guido, esperto e già dirigente Mibac; Antonio Lampis, Direttore Generale Musei; Francesca Paola Leon, Assessore alla Cultura di Torino; Tiziana Maffei, Presidente di ICOM Italia; Virginia Villa, esperta. Entro12 mesi, la Commissione formulerà proposte finalizzate all’attuazione, da parte del Ministero per i beni e le attività culturali, di iniziative e politiche di valorizzazione integrata, sostenibile e durevole del patrimonio culturale. Saranno, inoltre, studiati strumenti che facilitino e incentivino gli accessi nei musei, come le “card museali”, e sistemi premiali per i territori che si distingueranno nella capacità di offerta integrata ed efficiente tra luoghi culturali e servizi.

«Una delle caratteristiche del nostro patrimonio culturale è quella di essere un museo a cielo aperto da tutelare e valorizzare in una logica di sistema, affinché anche i contesti più periferici diventino dei poli di attrazione e di interesse internazionale, nonché generatori di nuove forme occupazionali – ha dichiarato la presidente della Commissione, Daniela Tisi -. Avrò la fortuna di collaborare con un team di professionisti di alto profilo che credono fermamente in questa visione di una innovativa gestione culturale che parte dall’ascolto dei territori e che su di essa fonda le sue linee programmatiche e di intervento»

Ieri si è tenuta la prima riunione della Commissione di studio per la gestione complessa del patrimonio culturale attraverso reti museali e sistemi territoriali Ne da’ notizia sul suo profilo Facebook il ministero dei Beni culturali, ricordando che “l’obiettivo generale e’ quello di valorizzare anche i siti meno noti e far si’ che possano rientrare nei circuiti piu’ battuti del turismo culturale”. Sono così iniziate le audizioni dei soggetti istituzionali, le associazioni e gli enti interessati al progetto di creazione di una rete integrata tra luoghi della cultura e territorio. Sono stati ascoltati i rappresentanti dell’Anci, della Conferenza Stato-regioni, della fondazione Fitzcarraldo, di Symbola, di Federculture e di Unioncamere. Nelle prossime riunioni sono previste audizioni ad hoc, nei vari territori, per avere il termometro della situazione anche ad un livello più dettagliato.

“La valorizzazione e la promozione dei luoghi della cultura -ha affermato il ministro Alberto Bonisoli, possono trarre un grande vantaggio dalla collaborazione tra i vari enti statali e locali e le associazioni di settore. Il ruolo del ministero resterà quello di tutela del nostro patrimonio e, laddove necessario, di coordinamento degli aspetti legati alla promozione, per far sì che l’offerta culturale su scala nazionale abbia le stesse caratteristiche in ogni regione”

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