Ieri a Firenze è stato avviato il progetto Outdoor, volto a portare alcuni dipinti delle collezioni del Museo Novecento direttamente nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, per permettere ai ragazzi di avere una relazione diretta con le opere d’arte e di scoprire quali tecniche vengono utilizzate per trasportarle, restaurarle e conservarle, grazie a esperti del settore. Due classi terze della scuola secondaria dell’istituto comprensivo Oltrarno hanno quindi potuto assistere ieri all’arrivo e al disimballaggio della Natura morta con carpa e conchiglie e limoni nel paesaggio di Pomposa di Filippo De Pisis e hanno poi potuto ascoltare una breve descrizione dell’opera e dell’attività dell’artista. Le prossime opere ad “andare in trasferta” nelle scuole saranno Albero viola e casa bianca di Severo Pozzati e Figure nello spazio di Virgilio Guidi.
Outdoor, ideato da Sergio Risaliti, direttore artistico del Museo Novecento, e dal MUS.E in collaborazione con l’assessorato all’istruzione di Firenze, fa parte dell’iniziativa Chiavi della Città, che prevede una serie di percorsi educativi e formativi integrativi della didattica rivolti alle scuole fiorentine. Molte azioni sono necessarie per valorizzare e divulgare l’arte. La mediazione culturale all’interno di un museo è la prima tra queste. Abbiamo immaginato di creare un ulteriore collegamento tra le opere della collezione e il pubblico, invertendo la direzione. In questo caso sono le opere che raggiungono le persone nel loro habitat quotidiano. In primis i bambini e i ragazzi nelle scuole. Un quadro che arriva in classe direttamente dal museo è un atto d’amore per l’arte, senza cui parole come ‘tutela’ e ‘conservazione’ rischiano di rimbalzare a vuoto, spiega Risaliti.
In futuro il progetto mira al coinvolgimento non solo di scuole, ma anche di ospedali, strutture di detenzione, istituti per anziani, aziende e persino case private.