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A Verona il Polo integrato di restauro dei beni culturali

da | 6 Set 2022 | Arte e Cultura, Conservazione e Tutela

Nasce dalla collaborazione tra la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio, il Comune e l’Accademia di Verona, il nuovo polo integrato di restauro e diagnostica, studio, ricerca e formazione e valorizzazione dei beni culturali. Gli spazi dell’ala destra del complesso monumentale dell’ex Dogana di Terra nel quartiere Filippini a Verona ospiteranno la sede del polo. L’Accademia si farà carico dei costi per il restauro e la riqualificazione dell’area su progetto realizzato dalla Soprintendenza. E’ previsto – già a partire dal primo semestre dell’anno accademico 2022/2023 e per i prossimi 19 anni – il collocamento di tutta la Scuola di Restauro dell’Accademia di Belle Arti, con i relativi laboratori e il centro di diagnostica. Con la collaborazione anche dei Musei Civici di Verona, la Dogana di Terra diviene così il primo centro integrato per il restauro dei beni culturali della Regione Veneto, con potenzialità didattiche e applicative a tutto tondo: dalla pittura ai mosaici, al legno, alla ceramica, ai lapidei. “Credo che questo luogo sia una bellissima sintesi di tutela e valorizzazione, il risultato di un percorso che è fatto sia del conoscere che del vivere un’esperienza – ha aggiunto il sindaco di Verona, Damiano Tommasi -. Un ruolo educante nella formazione è quello dello spazio, e portare qui i ragazzi che dovranno essere parte attiva della salvaguardia del nostro patrimonio rappresenta un elemento in più che rende questa attività unica”. Questo nuovo accordo, come ha osservato il presidente dell’Accademia di Belle arti di Verona, Marco Giaracuni, “ha lo scopo di ottimizzare l’uso delle reciproche risorse umane e tecniche e le diverse professionalità, valorizzando la ricerca e la sperimentazione di nuove tecnologie. La condivisione di spazi e strumenti di lavoro, con la conseguente possibilità di contenerne i costi di gestione e aggiornamento, ha l’ambizione di trasformarsi in un progressivo trasferimento di competenze tra enti, con la possibilità di far convergere l’attività degli studenti in progetti e ricerche di interesse reciproco”. (fonte Ansa)

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