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“Contemporanea 50” il catalogo della collezione di Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani 1973 – 2023

da | 26 Giu 2024 | Arte e Cultura, Mostre ed Eventi

“Esiste ancora, esiste anche in questo nostro arido mondo secolarizzato, una capacità prodigiosa di esprimere oltre l’umano autentico, il religioso, il divino, il cristiano”, affermava nel suo storico discorso Paolo VI sabato 23 giugno 1973, in occasione dell’inaugurazione della collezione di arte religiosa moderna dei Musei Vaticani.

Un discorso storico con il quale l’intellettuale Papa Montini dava ufficialmente il via alla formazione della Collezione di Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani che fino a quella data non avevano nel loro ricchissimo catalogo alcuna opera d’arte che non fosse antica.
Un discorso che ha segnato un discrimine, che ha rappresentato un punto di svolta, un prima e un dopo di cui non si può non tener conto.
La domanda era sempre la stessa: “esiste oggi, proprio nel quadro della nostra vissuta esperienza, un‘Arte religiosa, attuale, moderna, figlia del nostro tempo e gemella dell’Arte profana che ancora assilla ed incanta l’occhio ed anche lo spirito dell’uomo del nostro secolo?”
E continuava analizzando il fenomeno. “… La Chiesa fu maestra di Arte, e cultrice nel passato e conservatrice del passato; la sua grande tradizione s’è poi rallentata e quasi isterilita; dov’è , ad esempio, in questo domicilio delle sue glorie artistiche dei secoli andati un posto per noi moderni?
La Chiesa avrebbe solo musei, gelosi custodi dei lavori degli antichi artisti, solo perciò superbi e magnifici cimiteri da offrire alla nostra ammirazione e alla nostra imitazione? E apriva le porte agli artisti e ad opere moderne di arte religiosa. “Esiste ancora, esiste anche in questo nostro arido mondo secolarizzato una capacità prodigiosa di esprimere oltre l’umano autentico, il religioso, il divino, il cristiano”. Perché l’Arte, la grande Arte non disdegna di avere accanto una nuova sorella, l’Arte contemporanea.

E allora la prima rassegna d’Arte religiosa moderna, posta accanto, se non a confronto, con lo sfoggio circostante dei capolavori vaticani. E l’auspicio di Papa Montini era che scaturisse una novella tradizione artistica, e si avvalorasse nei cuori degli artisti la convinzione che la Chiesa cattolica è tuttora e sempre loro estimatrice, fautrice e protettrice…” augurandosi “la fioritura di una primavera nuova dell’arte religiosa postconciliare”.

Il riferimento a Papa Montini su questo tema è ineludibile, essenziale, in quanto è dal suo esplicito invito agli artisti contemporanei che nasce la Collezione d’Arte religiosa moderna dei Musei Vaticani di cui in questi giorni è stato presentato il catalogo generale che racconta cinquant’anni di storia e di acquisizioni. Già dieci anni prima Paolo VI aveva detto che la cultura cattolica aveva “bisogno di allievi e di maestri, di studiosi e di scrittori, di artisti e di apostoli”, ricorda Micol Forti ripercorrendo dalle origini la storia della formazione della collezione vaticana.

Precisamente per la festa dell’Ascensione, il 7 maggio del ’64 (che segna l’atto di nascita del progetto), in Cappella Sistina nell’incontro con il mondo dell’arte il Papa parlava, di una relazione antica attraverso i secoli, di filo “perduto”, ma non tagliato. “Le carte sono tutte sul tavolo. E’ giunto il momento di fare la pace” diceva “Torniamo amici”.
E’ la “Lettera agli artisti” consegnata nel ’65, a chiusura del Concilio, nelle mani di Giuseppe Ungaretti, Pier Luigi Nervi e Gian Francesco Malipiero.

Punto focale, ancora, il Discorso di Paolo VI in occasione dell’inaugurazione della Collezione il 23 giugno 1973 . Nei testi introduttivi Barbara Jatta ricorda il periodo di gestazione di una decina d’anni, a seguire gli scritti di José Tolentino de Mendonça e Gianfranco Ravasi, quindi i saggi di Mario Ferrazza che ha curato per primo la collezione e delle curatrici di oggi Micol Forti, Francesca Boschetti e Rosalia Pagliarani.

L’operazione ha avuto un lungo periodo di preparazione. Al termine la raccolta trova posto nel cuore degli appartamenti apostolici: dall’Appartamento Borgia affrescato dal Pinturicchio, sino alla Sala Marescalca e alle salette quattrocentesche che conducono alla Cappella Sistina. Una sede non casuale, ma scelta con l’obiettivo d’incunearsi nel tessuto storico dei Musei e di tracciare un dialogo aperto e coraggioso con il passato, un confronto dialettico fra storia e presente.

Lo stesso dialogo è alla base del progetto che accompagna l’anniversario dei 50 anni della Collezione, celebrati dai Musei Vaticani lungo due direttrici: quella espositiva e quella documentale. L’una intrecciata all’altra, ricorda la direttrice Barbara Jatta.
Ed ecco la “mostra diffusa”, opere moderne, contemporanee, che contrastano con le altre che sono attorno, o che sollecitano apparentamenti. Sono in tutto dieci pezzi scelti fra quelli entrati in collezione negli ultimi dieci anni, frutto di committenze o di generose donazioni: dieci opere in grado di parlare ai visitatori e di dialogare con quelle circostanti. E’ il caso, nel Padiglione delle Carrozze, del “manto” metallico e colorato del maestro ghanese El Anatsui che si mette in relazione con le antiche berline papali.
O nel Museo Pio Cristiano dell’opera concettuale coloratissima della Colombiana Monica Bravo pensata per il Padiglione della Santa Sede alla Biennale di Venezia. Una mostra concepita come contaminazione e confronto che si inserisce in uno specifico filone espositivo.

La seconda linea direttrice è quella documentale che si esprime attraverso la mostra fotografica che presenta gli eventi di questi cinquant’anni ospitata nelle salette dell’Appartamento Borgia e ovviamente nel ricco e documentato catalogo “Contemporanea 50” Edizioni Musei Vaticani che illustra le idee e gli intenti di Paolo VI, racconta la storia e lo sviluppo della collezione dagli esordi fino ad oggi. Mezzo secolo di vita di un museo nuovo e giovane, inserito in una dimensione di lunga durata che lancia traiettorie per il futuro. Il volume, celebra questi cinquanta anni facendo la storia delle origini e delle trasformazioni della Collezione di Arte Moderna e Contemporanea dei Musei del Papa. Bellissime le illustrazioni del volume: “Gran cosmate” di Guido Strazza, veduta della mostra “I segni del sacro. Le impronte del reale”, di Giuliano Vangi “Varcare la soglia”, di Antonio Maraini “Studio per la decorazione della nuova scala dei Musei Vaticani”…

Contemporanea 50 – La collezione Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani 1973 – 2023 – Edizioni Musei Vaticani

 

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