fbpx

Israele, ritrovato un carico di un relitto di oltre tremila anni fa

da | 25 Giu 2024 | Archeologia, Istituzioni, Promozione e valorizzazione

Scoperte anfore dell’età del bronzo

Ritrovato un relitto di oltre tremila anni fa con il suo carico intatto al largo della costa settentrionale di Israele. Scoperte centinaia di anfore risalenti all’età del bronzo al largo di Haifa, a una profondità di 1.800 metri. A fare la scoperta è stata la compagnia di gas naturale Energean, in sinergia con l’Autorità per le antichità di Israele.

Una scoperta archeologica incredibile

Una scoperta archeologica che ha dell’incredibile al largo delle coste israeliane di Haifa, risalente a circa 3.400 anni fa, nella tarda età del bronzo. Infatti, si è sempre ritenuto che ai tempi si preferisse mantenere la vista della costa durante la navigazione. In questo modo si pensava fosse più semplice mantenere la rotta.

Marinai esperti già all’età del bronzo

Al contrario, il ritrovamento del relitto della nave mercantile ha dimostrato che i marinai dell’epoca erano già molto esperti. Il relitto era lontano dalla costa visibile, segnale che i marinai dell’epoca navigassero probabilmente la posizione del sole e delle stelle.

A galla già le prime due anfore

La pila di anfore sul fondo del mare è stata rinvenuta durante un’esplorazione del fondale marino per cercare nuove possibilità di scavo. A galla sono già state riportate le prime due anfore.

Nave affondata per una tempesta o per un attacco dei pirati

Jacob Sharvit, capo dell’unità marina dell’Autorità israeliana per le antichità,  ha definito il ritrovamento “una scoperta che cambia la storia a livello mondiale. La nave sembra essere affondata a causa di una tempesta o di un attacco piratesco, un evento ben noto nella tarda età del bronzo”.

Ricerche da un anno

L’esistenza di reperti sommersi è stata individuata un anno fa. Da quel momento, Energean e l’Autorità per le antichità di Israele hanno continuato ad analizzare i fondali marini.

Un robot subacqueo per intervenire

Per intervenire sul relitto è stato utilizzato un robot subacqueo ad alta tecnologia. Il robot  in grado di estrarre i reperti senza causare danni all’insieme. Per arrivare a effettuare l’intervento ci sono volute circa tre ore. Due persone hanno poi manovrato a distanza le braccia del robot e hanno portato a galla le prime anfore, posizionandole poi in un cestello realizzato appositamente. Le anfore erano vuote. All’interno sono stati trovati solo detriti. La speranza però è quella di trovare, attraverso le analisi, tracce sul contenuto.

Il fango come protezione

Si ipotizza che la nave fosse lunga tra i 12 e i 16 metri e che sia affondata all’improvviso. Infatti, le anfore non sono state ritrovate sparpagliate in punti distanti tra loro ma raggruppate. Il fango le ha preservate da eventuali danneggiamenti.

 

Clicca sul banner per leggere Territori della Cultura