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I Macchiaioli protagonisti a Gubbio

da | 7 Nov 2023 | Arte e Cultura, Mostre ed Eventi

La mostra presenta oltre ottanta opere, molte provenienti da collezioni private

I Macchiaioli sono protagonisti della mostra “I Macchiaioli e la pittura en plein air tra Francia e Italia”, presentata alle Logge dei Tiratori di Gubbio, in provincia di Perugia, dal 4 novembre 2023 al 3 marzo 2024. L’esposizione, curata da Simona Bartolena, è costituita da oltre ottanta opere provenienti in gran parte da collezioni private e quindi difficilmente visibili al pubblico.

Un movimento di rifiuto dell’arte accademica
Siamo nella seconda metà dell’Ottocento. Un gruppo di artisti si riunisce al noto Caffè Michelangelo, a Firenze, punto di riferimento per molti intellettuali. Pittori accomunati dallo spirito di rottura verso l’arte accademica. Senso del vero, quotidianità, temi umili, paesaggi e importanza attribuita al colore costituiscono i tratti distintivi del movimento dei Macchiaioli.

La rivoluzione dei Macchiaioli
Il nome viene inizialmente utilizzato in modo dispregiativo dalla critica. Tuttavia, il termine viene adottato dallo stesso gruppo, poiché incarna alla perfezione la poetica di questo movimento, a partire dall’utilizzo del colore con l’effetto di ottenere quasi delle macchie. Una vera e propria rivoluzione per l’epoca, con rilevanza europea.

I Macchiaioli in cinque sezioni
Le cinque sezioni della mostra accompagnano il visitatore in un percorso che abbraccia l’evoluzione di questo movimento. Spiega la curatrice, Simona Bartolena: “La mostra permette ai visitatori di immergersi in un momento storico e culturale molto vivace, da cui emergeranno i fermenti di rivolta di questi nuovi pittori, insieme alle loro forti personalità artistiche e umane. La scena artistica francese del XIX secolo è notissima e sempre molto apprezzata dai visitatori delle grandi mostre. L’Ottocento italiano, invece, è ancora poco raccontato. Proprio per questo riserva ancora numerosi motivi di interesse, sorprendendo per la sua complessità e per la straordinaria qualità degli artisti”.

La nascita della pittura en plein air
La prima sezione della mostra parte dalla scuola di Barbizon, riferimento per la pittura di paesaggio en plein air. In questa parte del percorso espositivo dialogano opere di Corot, Daubigny, Troyon, Rousseau, ma anche di artisti italiani, come Giuseppe e Filippo Palizzi, oltre ai capolavori dei Macchiaioli.

Alla scoperta della macchia
La seconda sezione si focalizza sulla tecnica macchiaiola, sulle principali caratteristiche e i motivi della sua tensione rivoluzionaria. Di estrema bellezza sono anche le caricature che i frequentatori del Caffè Michelangelo amavano farsi reciprocamente, lasciando assaporare il clima di vivacità e quotidianità attorno ai tavoli del locale fiorentino.

Il paesaggio come protagonista
Il paesaggio è il grande protagonista della terza sezione. Le campagne fiorentine, le coste di Castiglioncello, le località tra la Toscana e la Liguria sono solo alcuni dei paesaggi che incantano lo spettatore.

La narrazione del quotidiano
Lavoratrici nei campi, monaci che passeggiano in un chiostro, mercati del bestiame sono temi raccontati nella quarta sezione. Il quotidiano viene narrato dai Macchiaioli in modo innovativo e moderno. Un focus è dedicato anche alla storia antica e al soggetto letterario, tematiche anche queste indagate in modo innovativo.

L’eredità dei Macchiaioli
L’ultima sezione si concentra sulla produzione più tarda del movimento dei Macchiaioli, quando il gruppo inizia a entrare in crisi. Ma non è la fine. Il percorso indaga anche i capolavori di alcuni artisti che hanno seguito le tracce dei Macchiaioli, per esempio Nicolò Cannicci, i fratelli Gioli e i Tommasi.

Quadri dal vero
Simona Bartolena commenta: “A Gubbio si dipana un suggestivo racconto che farà rivivere un ventennio d’oro dell’arte italiana, tra l’esperienza a Barbizon e le gustose caricature realizzate al Caffè Michelangelo, tra scene nei campi e un pomeriggio a Montemurlo. Si tratta perlopiù di opere di piccole dimensioni, adatte a essere trasportate appunto en plein air, a volte anche su supporti improvvisati che celano aneddoti e storie personali. Come ad esempio uno splendido quadro di Giovanni Fattori, dipinto dietro il coperchio di una scatola per sigari. Sono opere che sembrano piccoli studi – come appena abbozzati- e hanno tutto il sapore di quadri realizzati al volo, appunto dal vero”.

Alla scoperta dei Macchiaioli
Prosegue Bartolena: “Il clima in cui nasce la macchia era goliardico, fatto di amici e personaggi di tutta Italia che si incontravano a Firenze e trovano qui spunto per la loro piccola rivoluzione. Lo spettatore della mostra scoprirà, mediante citazioni, stralci di racconti scritti, approfondimenti biografici e spiegazioni tecniche, la vera importanza storico-artistica della pittura macchiaiola, troppo spesso nota solo per la piacevolezza delle sue tavolette”.

Un suggestivo racconto
Esprime tutta la sua soddisfazione il sindaco di Gubbio, Filippo Mario Stirati: “Eugubini e visitatori potranno immergersi in un viaggio che li porterà a rivivere un momento storico e culturale particolarmente vivace: a Gubbio si dipanerà infatti un suggestivo racconto che farà luce sulla vera importanza storico-artistica della pittura macchiaiola, attraverso un percorso che, ne siamo certi, saprà attirare in città centinaia di appassionati d’arte e curiosi. Il Comune di Gubbio è particolarmente lieto di patrocinare questa importante iniziativa, che rinnova un clima fecondo di grande apertura all’arte. L’amore per lo studio e per la tradizione è capace, in un contesto storico-architettonico come il nostro, di rinascere in maniera sempre diversa ma sempre stimolante, in una città antica abituata e direi votata al costante confronto con il passato, il presente e il futuro”.

Una rete per i Macchiaioli
La mostra è prodotta e realizzata da Navigare Srl in co-produzione con Diffusione Cultura con il patrocinio del Comune di Gubbio e il sostegno della Fondazione Perugia, in collaborazione con Land, ViDi cultural e ONO arte contemporanea. Partner dell’evento sono l’Istituto Italiano Design di Perugia, l’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia, Fondazione Università delle Arti e Mestieri, con il contributo del travel partner Trenitalia.

Info: orari di apertura mostra: da lunedì a venerdì, 10:00 – 13:00: 14:30 – 19:30. Sabato e domenica, 10:00 – 20:00. Ultimo ingresso trenta minuti prima.

Immagine di apertura: Vincenzo Cabianca, Scogli a Castiglioncello, 1865 Olio su tela, Collezione Palazzo Foresti, Carpi.

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