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Napoli, restaurato il ritratto di Pier Luigi Farnese in armatura di Tiziano

da | 14 Mar 2022 | Arte e Cultura, Conservazione e Tutela

Presentato venerdì 11 marzo, presso l’Istituto Centrale per il Restauro (Aula Magna “Cesare Brandi”) di Roma, dal Direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger e dalla Direttrice dell’Istituto Centrale per il Restauro Alessandra Marino il restauro del Ritratto di Pier Luigi Farnese in armatura di Tiziano (1546).

L’opera fa parte della prestigiosa raccolta farnesiana del Museo e Real Bosco di Capodimonte giunta a Napoli con l’ascesa al trono di Carlo di Borbone (1734), grazie al dono della collezione della madre Elisabetta Farnese. Il dipinto rappresenta Pier Luigi Farnese (1503-1547), primogenito di Papa Paolo III, nella sua smagliante armatura del condottiero con la bandiera che richiama la carica di Gonfaloniere e generale dell’esercito pontificio, assegnatagli dal padre Papa Paolo III Farnese nel 1545 insieme con quella, prestigiosissima, di duca di Parma e Piacenza.

Tiziano, ritrattista della famiglia Farnese, coglie Pier Luigi in un profilo di tre quarti, catturando con estrema maestria tutti gli effetti della luce che scintilla sull’armatura del condottiero. Con la sua tonalità carica e i suoi caldi riflessi, contribuisce a mettere in risalto il volto pallido e scavato del duca malato, su cui risalta la violenza emotiva dello sguardo, con gli occhi vivacissimi e la bocca sottile e tesa, specchio del temperamento cruento e risoluto e della personalità trasgressiva e dissacratrice, quasi presago della morte violenta che lo avrebbe colpito a seguito di una congiura ordita contro di lui nel 1547, un anno dopo l’esecuzione del ritratto.

Il restauro del dipinto è stato inserito nel nel progetto “Rivelazioni. Finance for Fine Arts”, avviato dal Museo e Real Bosco di Capodimonte nel 2018. Grazie al meccanismo dell’art bonus, tre aziende campane (Tecno, Pasell e Graded), tutte inserite nel programma Elite di Borsa Italiana, per le imprese con alto potenziale di crescita, hanno potuto finanziare la campagna di indagini diagnostiche e il restauro.

Prima del restauro l’opera presentava condizioni di leggibilità compromesse da una notevole presenza di piccole lacune e abrasioni diffuse e dall’alterazione degli strati protettivi, colle e vernici, applicati nel restauro precedente, risalente al 1957, realizzato presso l’Istituto Centrale del Restauro, all’epoca diretto da Cesare Brandi. Prima del restauro vero e proprio sono state realizzate una serie di indagini preliminari. Ricerche con metodologie avanzate che hanno permesso di acquisire nuove informazioni sulla tecnica esecutiva del dipinto utili ad affrontare al meglio il delicato restauro.

Il dipinto ha così recuperato intensità cromatica e ricchezza di dettagli, che erano stati completamente attutiti dall’ossidazione delle vernici di restauro e frammentati dalle lacune. Inoltre, senza il fondamentale contributo delle analisi, sarebbe stato difficile ipotizzare il colore verde della divisa del soldato e la complessa stratigrafia del drappo rosso.

L’armatura è ora perfettamente leggibile nei bagliori luminosi del metallo brunito e nelle tante rifiniture preziose: i dettagli metallici in oro costruiti con ocra gialla e giallorino, quelli traslucidi sul braccio sinistro resi con lievi pennellate di bianco Sangiovanni. Il volto dello scudiero, prima quasi indistinto, ha ripreso vita; nelle mani e nel volto di Pier Luigi si torna ad apprezzare la potenza espressiva di Tiziano.

A partire dal 18 marzo 2022, il dipinto sarà esposto presso il Complesso Monumentale della Pilotta a Parma nell’ambito della mostra “I Farnese. Architettura, Arte, Potere”, patrocinata dal Ministero della Cultura e inserita nei progetti di Parma Capitale italiana della Cultura 2020+21, esposizione a cui il Museo e Real Bosco di Capodimonte contribuisce in maniera rilevante con il prestito di un nucleo significativo di dipinti, armature e preziosi oggetti della Wunderkammer Farnese. Il 30 luglio 2021 il Ritratto di Pier Luigi Farnese in armatura di Tiziano è stato esposto a Palazzo Barberini, sede del primo incontro dei Ministri della Cultura del G20 a Roma, nella sala dedicata all’Istituto Centrale del Restauro.

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