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Al Mao di Torino “Tatoo. L’arte sulla pelle”

da | 11 Nov 2018 | Arte e Cultura

E’ un viaggio storico, geografico, evolutivo nel mondo dei tatuaggi l’oggetto della mostra “Tatoo. L’arte sulla pelle” che ha preso il via a Torino al Museo di Arte Orientale. Un percorso che si sviluppa tra artisti contemporanei, tatuatori e tatuati, opere e personaggi del passato che si mescolano e dialogano guidando il pubblico in un viaggio ed una riflessione sull’uso sociale, culturale e artistico del corpo. Se nell’antichitàil tatuaggio viene visto come il marchio degli sconfitti, degli schiavi o dei malfattori, nel Settecento, allorquando i navigatori europei raggiungono il sud-est Asiatico e l’Oceano Pacifico, l’atteggiamento di ribrezzo ed estraneità inizia quasi a mutare in una sorta di fascinazione nei confronti del tatuaggio. Grazie ai prestitidel Museo delle Civiltà di Roma, sono presenti alla mostra strumenti collegati al tatuaggio provenienti dall’Asia e dall’Oceania, foto storiche scattate dal celebre fotografo Felice Beato nel Giappone della metà dell’800 e fotografie, sempre storiche, dei Maori della Nuova Zelanda. A questo si aggiunge una selezione delle stampe del noto artista giapponese Kuniyoshi Utagawa che nel 1827 pubblica una serie di eroi popolari giapponesi noti come i 108 eroi suikoden, famosa per essere diventata un riferimento iconografico per i tatuaggi. L’idea del tatuaggio come marchio distintivo dei malviventi viene successivamente ripresa da Cesare Lombroso che collega la condizione dei criminali tatuati del mondo occidentale con quella dei cosiddetti primitivi. Diversi disegni e oggetti provenienti dal museo di Antropologia criminale Cesare Lombroso e dal museo di Anatomia di Torino costituiscono, infatti, parte integrante dell’esposizione nella quale il materiale storico e iconografico si sovrappone e dialoga con la cultura contemporanea del tatuaggio, profondamente influenzata sia dalle tecniche e dagli stili provenienti dall’Asia, sia dalle teorie del Lombroso.

Il tatuaggio ha ormai da decenni raggiunto una definitiva legittimazione nel mondo delle culture popolari prima come elemento distintivo di correnti come la cultura punk e skinhead, fino a diventare una modifica del corpo socialmente accettata. Diversi gli esempi in tal senso: il fiammingo Wim Delvoye ha tatuato grossi maiali non destinati all’alimentazione e lasciati morire di vecchiaia; lo spagnolo Santiago Sierra ne fa un uso politico e trasgressivo; il messicano Dr. Lakra si dedica a minuziosi disegni e interventi di street art. Presenti alla mostra anche le fotografie ritoccate e decorate da Plinio Martelli e le statue in marmo di Fabio Viale.

Tra i tatuatori contemporanei sono state scelte immagini dei lavori di professionistinoti proprio per il ruolo cruciale che hanno sulla scena contemporanea e la diffusione della cultura del tatuaggio, da Tin-Tin a Horiyoshi III. Alle opere di questi influenti personaggi del mondo del tatuaggio, sono affiancati i lavori di altri tatuatori più o meno conosciuti al grande pubblico, sia italiani che stranieri, tra i quali Nicolai Lilin, Gabriele Donnini, Claudia De Sabe.

“TATOO. L’ARTE SULLA PELLE” a cura di Luca Beatrice e Alessandra Castellani

Dal 09.11.2018 al 03.03.2019

Museo d’Arte Orientale di Torino

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