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E’ stata presentata oggi alla stampa la più completa retrospettiva mai tenuta in Italia dedicata al fotografo francese Willy Ronis (1910-2009), alla presenza del curatore Matthieu Rivallin, di Denis Curti, Direttore artistico, del prof. Amerigo Restucci del Comitato scientifico della Casa dei Tre Oci e del Direttore della Fondazione di Venezia, Giovanni dell’Olivo.
Coprodotta dal Jeu de Paume di Parigi e dalla Médiathèque de larchitecture et du patrimoine, Ministry of culture France, con la partecipazione della Fondazione di Venezia, organizzata da Civita Tre Venezie, la rassegna presenta 120 immagini vintage, tra cui una decina inedite dedicate a Venezia, in grado di ripercorre lintera carriera di uno dei maggiori interpreti della fotografia del Novecento e protagonista della corrente umanista francese, insieme a maestri quali Brassaï, Gilles Caron, Henri Cartier-Bresson, Raymond Depardon, Robert Doisneau, Izis, André Kertész, Jacques-Henri Lartigue e Marc Riboud.
Attraverso le sue immagini, Ronis sviluppa una sorta di micro-racconti costruiti partendo dai personaggi e dalle situazioni tratte dalla strada e dalla vita di tutti i giorni, che lo portano a estasiarsi davanti alla realtà e a osservare la fraternità dei popoli.
Se è vero che le sue fotografie corrispondono, in una certa misura, a una visione ottimista della condizione umana, Ronis non ne cela lingiustizia sociale e sinteressa alle classi più povere. La sua sensibilità nei confronti delle lotte quotidiane per la sopravvivenza in un contesto professionale, familiare e sociale precario, rivela che le sue convinzioni politiche, militante comunista, lo conducevano a un impegno attivo, attraverso la produzione e la circolazione di immagini della condizione e delle lotte operaie.