“Xzzz….desert” di Francesca Leone in esposizione a Roma alla GNAM

da | 27 Mar 2025 | Arte e Cultura, Mostre ed Eventi

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Prima di partire per il Giappone Francesca Leone espone nella sua città, a Roma, nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea “Zzzz…desert” una selva di fusti e fiori giganteschi che evocano paesaggi esotici.
Sono le sculture che presenterà all’Expo 2025 di Osaka nel Padiglione Italiano (tema “L’arte rigenera la vita”) in cui sono esposti eccezionalmente (a rotazione) quattro preziosi disegni del Codice Atlantico di Leonardo da Vinci, dal 1637 proprietà della Veneranda Biblioteca Ambrosiana fondata da Federico Borromeo nel 1607.

Un’esposizione resa possibile grazie alla collaborazione con il Comune di Milano che ha realizzato il progetto “Milano e Leonardo”.
Francesca Leone non è nuova a questo tipo di trasferte internazionali visto che nel’23 è stata selezionata dal Ministero della Cultura per rappresentare l’Italia al G20 in India nell’ambito della mostra “T0gether we art “ al Bihar Museum di Patna. Ha esposto anche in altre importanti istituzioni museali nazionali e internazionali. Come il “Momma” di Mosca, il Museum of Contemporary Art di Santiago del Cile, il Museum of Contemporary di Buenos Aires, il Museum of Fine Arts di San Pietroburgo. E in Italia alla Sala delle Colonne nelle Gallerie d’Italia di Milano, al Museo Macro di Roma, al Reale Albergo dei Poveri di Palermo,

Le sue opere sono la ricostruzione immaginifica di un paesaggio desertico, un paesaggio dell’anima frutto di sogni e ricordi. Sono tronchi spogli e aridi e tre enormi rose metalliche dipinte di colori sgargianti, che giganteggiano a confronto. Sono i paesaggi forti dei film del padre, il grande regista Sergio Leone che era solito, quando le riprese richiedevano una lunga permanenza in luoghi lontani, farsi accompagnare dalla famiglia, moglie e figli compresi, anche piccoli.
A questo paesaggio fa da sottofondo una musica composta da Marco Turriziani che combina suoni e rumori della natura, il ronzio delle api con il sussurro del vento , ma interrotta da rimbombi metallici, da colpi netti che rompono il silenzio.
L’artista, che ha sempre avuto uno sguardo attento all’impatto c he ogni opera dell’uomo può  avere sulla natura, avvezza al riuso, al recupero dei materiali di scarto, ha scelto di utilizzare vecchie lamiere, consumate dall’uso e dal tempo, arrugginite, ossidate, che lei stessa ricerca nei luoghi dove possono essere finite. Nei cantieri dismessi, in centri abbandonati, nei campi. E una volta trovate, è lei a ripulirle e poi le lavora creando altre forme che possono essere rocce, tronchi o fiori del deserto. Quelli che abitano lo spazio a pianterreno della GNAM.

L’esposizione è realizzata in collaborazione con Intesa San Paolo che ha concesso in prestito (dove tornerà), una delle tre rose in mostra. Le altre due, donate dall’artista alla Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea, entreranno a far parte delle collezioni del Museo che le esporrà all’aperto nel Giardino Aldrovandi.

Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
Viale delle Belle Arti 131
Fino al 18 maggio 2025
www.lagallerianazionale.com

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