La vittoria, annunciata dal ministro Giuli, garantirà a Pordenone un milione di euro per la realizzazione del progetto “Città che sorprende”.
Pordenone è stata proclamata Capitale Italiana della Cultura per il 2027. L’annuncio è stato dato dal ministro della Cultura Alessandro Giuli lo scorso 12 marzo nel Salone Spadolini del MiC. La città friulana ha vinto con il progetto Pordenone 2027. Città che sorprende e riceverà un contributo di un milione di euro per attuare le iniziative previste nel dossier di candidatura.
Le motivazioni della giuria
La giuria, presieduta dal giornalista e scrittore Davide Maria Desario, ha premiato Pordenone per “la sua capacità di coniugare tradizione e contemporaneità, attraverso un modello di valorizzazione culturale innovativo e inclusivo”. Nel documento ufficiale si legge che “l’approccio strategico mira a rafforzare l’identità del territorio attraverso progetti che intrecciano patrimonio storico, arti visive, cinema e partecipazione attiva della comunità”.
La giuria ha inoltre sottolineato “la volontà di rendere la cultura un motore di sviluppo sostenibile, con un programma articolato lungo l’intero anno, capace di attrarre un pubblico ampio e diversificato”. Il progetto ha ricevuto un giudizio “eccellente” per la sua solidità e la capacità di creare un impatto positivo sul tessuto socio-economico locale.
Giuli e Desario “Impegno a sostenere anche altre città finaliste”
Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha espresso grande apprezzamento per il lavoro svolto da tutte le città finaliste: “Abbiamo valutato dieci meravigliosi progetti e, pur dovendo scegliere un vincitore, vogliamo garantire un supporto economico anche alle altre finaliste”.
Desario ha ribadito che “la qualità media dei progetti è stata altissima” e ha proposto di assegnare risorse aggiuntive per valorizzare il lavoro compiuto.
Le altre 9 finaliste erano:
- Alberobello (Bari) – “Pietramadre”
- Aliano (Matera) – “Terra dell’altrove”
- Brindisi – “Navigare il futuro”
- Gallipoli (Lecce) – “La bella tra terra e mare”
- La Spezia – “Una cultura come il mare”
- Pompei (Napoli) – “Pompei Continuum”
- Reggio Calabria – “Cuore del Mediterraneo”
- Sant’Andrea di Conza (Avellino) – “Incontro tempo”
- Savona – “Nuove rotte per la cultura”
Tutte potranno accedere al progetto “Cantiere Città”, che garantirà percorsi di valorizzazione e formazione per le amministrazioni locali.
Le reazioni di Pordenone: le parole del sindaco e di Ciriani
Il sindaco di Pordenone, Alberto Parigi, ha espresso grande soddisfazione: “Questo titolo accende un faro sulla nostra città e ci permette di mostrare il nostro vero volto: non solo industria, ma anche cultura e creatività. Grazie a questo riconoscimento, Pordenone potrà crescere e affermarsi come un punto di riferimento culturale a livello nazionale”.
Anche Luca Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento e originario di Pordenone, ha commentato con entusiasmo la vittoria della sua città: “Un risultato straordinario che mi rende particolarmente fiero e orgoglioso. Il progetto presentato è completo, moderno e capace di connettere il mondo culturale e produttivo dell’intera provincia. Questo riconoscimento è il frutto di una visione e di un lavoro portato avanti con determinazione negli ultimi anni. Sono certo che Pordenone saprà cogliere al meglio tutte le opportunità che questo titolo le offrirà”.
Capitale Italiana della Cultura: lo scopo dell’iniziativa e le prossime città vincitrici
Attualmente, la Capitale Italiana della Cultura 2025 è Agrigento, con il progetto “Il sé, l’altro e la natura”. Nel 2026 sarà invece il turno de L’Aquila. L’iniziativa della Capitale Italiana della Cultura è nata nel 2014 con l’obiettivo di promuovere la valorizzazione culturale delle città italiane e favorire il turismo e lo sviluppo economico.
Come si legge sul sito del Ministero della Cultura, lo scopo del progetto è “sostenere, incoraggiare e valorizzare la capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura, affinché venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione, la creatività, l’innovazione, la crescita, lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo”.