Sesto Fiorentino, cambio della guardia al Museo Ginori

da | 13 Mar 2025 | Arte e Cultura, Istituzioni, Persone e Carriere

Dal ministero si va verso la nomina di Marco Corsini al posto di Tomaso Montanari

 

Il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha intenzione di nominare Marco Corsini, sindaco di Rio nell’Elba (Livorno), come presidente della Fondazione Museo Ginori di Sesto Fiorentino. Dunque, ci sarebbe una mancata riconferma di Tomaso Montanari a presidente dell’ente. Lo ha comunicato lo stesso ministero in una lettera ricevuta dalla Regione Toscana e dal sindaco di Sesto Fiorentino, in quanto soci fondatori del museo. La politica si divide tra chi è rimasto “deluso” e chi invece sottolinea la probabile nomina come “opportunità”.

Cambio della guardia al Museo Ginori

Cambio della guardia prima della riapertura del Museo Ginori, a Sesto Fiorentino (Firenze). La Regione Toscana e il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, hanno infatti ricevuto una lettera inviata dal Ministero della Cultura che designa l’avvocato Marco Corsini presidente della Fondazione Museo Archivio Richard Ginori, non riconfermando Tomaso Montanari come presidente dell’ente.

L’iter per la nomina del presidente in pillole

In una nota stampa pubblicata sul sito apposito della Regione Toscana si legge: “Lo statuto della Fondazione, costituita da Ministero della Cultura, Regione Toscana e Comune di Sesto Fiorentino prevede che la nomina del presidente venga effettuata dal Ministro della Cultura d’intesa con la Regione Toscana e il Comune di Sesto. Nel corso degli ultimi mesi era stata raggiunta un’intesa, più volte confermata dai ministri Gennaro Sangiuliano e Alessandro Giuli, sul nome del professor Tomaso Montanari, che negli ultimi anni aveva curato da vicino tutte le complesse vicende legate alla riapertura del museo, ai finanziamenti e alla tutela del patrimonio artistico che conserva”. Tuttavia, sembra esserci un cambio di direzione da parte del Ministero.

La lettera

Afferma il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani: “Con assoluta convinzione ho formalmente espresso nei mesi precedenti e l’ultima volta nel novembre scorso, il mio apprezzamento per l’indicazione di Tomaso Montanari come presidente della Fondazione. Arriva, a me indirizzata, la lettera della capo gabinetto del Ministero Valentina Gemignani che, preso atto della scadenza del consiglio di amministrazione della Fondazione, indica come nuovo presidente l’avvocato Marco Corsini, con il suo curriculum in allegato”.

Eugenio Giani: “Indispensabile un chiarimento”

Continua Giani: “Resto sconcertato e deluso dalla mancanza di rispetto verso tutto l’impegno e il percorso di concertazione istituzionale che aveva portato alla condivisa indicazione del nome di Tomaso Montanari, autore di un eccellente lavoro per il Museo e la Fondazione svolto, tengo a precisarlo, a titolo gratuito e portato avanti per restituire alla Toscana ed all’Europa un patrimonio artistico unico. La lettera della capo gabinetto è giunta senza nessun contatto, nessun colloquio e nessun segnale che potesse far pensare a un ripensamento del Ministero su una nomina concordata. Non entro nel merito o valuto il curriculum dell’avvocato Corsini, ma credo fermamente che un iter a livello istituzionale condiviso e concordato debba essere portato fino in fondo. A questo punto, di concerto con l’amministrazione di Sesto Fiorentino, è inevitabile la sospensione di ogni atto e procedura in merito alla nomina del presidente della Fondazione, in attesa di un indispensabile chiarimento con il ministro Giuli. Scriverò quindi al ministro confermando quanto ho anticipato e chiedendo un incontro fra i soci della Fondazione che possa concludersi con la conferma del nome di Tomaso Montanari alla presidenza”.

Lorenzo Falchi: “Mi impegno a chiedere spiegazioni”

Il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, aggiunge: “Vivo con imbarazzo questa decisione del Ministero che arriva senza alcuna spiegazione o motivazione. Nel curriculum dell’avvocato Corsini figurano numerosi incarichi, nessuno dei quali pertinente con la presidenza di una associazione artistica o culturale. Mi impegno a chiedere spiegazioni al ministro delle ragioni di questa designazione”.

Tomaso Montanari: “Attendiamo di conoscere i motivi”

Il professor Tomaso Montanari, commenta fra le altre cose: “Tutti attendiamo di conoscere i motivi di questo cambio di orizzonte, soprattutto in ragione degli impegnativi lavori di restauro e allestimento del museo che ne stanno preparando la riapertura”.

Cecilia Del Re: “Solidarietà a Montanari”

Cecilia Del Re, capogruppo in Consiglio comunale per Firenze Democratica, commenta la mancata riconferma di Tomaso Montanari alla guida del Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia: “Il curriculum di Montanari e la sua precedente esperienza presso il Museo Ginori parlano per lui. Sotto la sua guida è stato avviato un percorso che doveva portare alla riapertura della struttura e alla valorizzazione dei circa 10.000 oggetti in porcellana e maiolica, realizzati tra 1737 al 1990. Massima solidarietà a Montanari”.

Eike Schmidt: “Grande opportunità”

La Lista civica Eike Schmidt, a Firenze, è invece a favore di Corsini e in una nota stampa i consiglieri comunali Eike Schmidt, Paolo Bambagioni e Massimo Sabatini sottolineano: “È una grande opportunità per la Città metropolitana e per tutto il mondo culturale nazionale avere uno dei massimi esperti nazionali di contrattualistica, legislazione e giurisprudenza in materia di lavori pubblici a guidare la Fondazione. Da Assessore ai Lavori Pubblici e Affari legali della città di Venezia ha guidato la ricostruzione del Gran Teatro La Fenice dopo l’incendio devastante del 29 gennaio 1996, portandola a termine in maniera ineccepibile, recuperando anche il tempo perso in precedenza, grazie all’impegno vigoroso a livello di strategia giuridica e controllo operativo”.

Il Museo Ginori

Nato a metà del Settecento come galleria dei capolavori in porcellana prodotti dalla Manifattura di Doccia, il Museo Ginori è stato per quasi tre secoli un museo d’impresa. La sua storia è da sempre un tutt’uno con quella della fabbrica fondata dal marchese Carlo Ginori nel 1737 e con quella del territorio di Sesto Fiorentino. Oggi la sua collezione custodisce quasi 10.000 oggetti in porcellana e maiolica databili dal 1737 al 1990, modelli scultorei, documenti cartacei e disegni, una biblioteca storica, una biblioteca specialistica e una fototeca. In attesa della riapertura, il Museo Ginori organizza esposizioni temporanee in altre sedi in Italia e all’estero, in collaborazione con musei e istituzioni.

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