Roma, ‘Caravaggio 2025’ va in scena a Palazzo Barberini

da | 27 Gen 2025 | Appuntamenti, Arte e Cultura, Mostre ed Eventi

In mostra anche l’ultimo dipinto del Caravaggio

 

Roma, a Palazzo Barberini va in scena ‘Caravaggio 2025’, a cura di Francesca Cappelletti, Maria Cristina Terzaghi e Thomas Clement Salomon: un progetto tra i più importanti e ambiziosi dedicati a Michelangelo Merisi, detto Caravaggio (1571-1610). In mostra un eccezionale numero di dipinti autografi e un percorso tra opere difficilmente visibili e nuove scoperte in uno dei luoghi simbolo della connessione tra l’artista e i suoi mecenati.

Caravaggio in mostra

Dal 7 marzo al 6 luglio 2025, Palazzo Barberini ospita la mostra ‘Caravaggio 2025’, in concomitanza con le celebrazioni del Giubileo 2025. Il percorso espositivo è presentato dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica, in collaborazione con Galleria Borghese, con il supporto della Direzione Generale Musei, Ministero della Cultura e con il sostegno del Main Partner Intesa Sanpaolo. Esaminando il contesto che ha reso l’artista una figura centrale nell’arte mondiale, Palazzo Barberini ospiterà le opere in un allestimento che esalta la potenza e la modernità della pittura di Caravaggio, tra i più grandi maestri della pittura di tutti i tempi.

Ritorna in Italia dopo secoli l’Ecce Homo

La mostra riunisce alcune delle opere più celebri, affiancate da altre meno note ma altrettanto significative, in modo da offrire una nuova e approfondita riflessione sulla rivoluzione artistica e culturale del Maestro, esplorando per la prima volta in un contesto così ampio l’innovazione che introdusse nel panorama artistico, religioso e sociale del suo tempo. Tra le opere in esposizione il ‘Ritratto di Maffeo Barberini’, recentemente presentato al pubblico a oltre sessant’anni dalla sua riscoperta, ora per la prima volta affiancato ad altri dipinti del Merisi; l’‘Ecce Homo’, attualmente esposto al Museo del Prado di Madrid, che rientrerà in Italia per la prima volta dopo secoli, accanto ad altri prestiti eccezionali come la ‘Santa Caterina’, del Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, capolavoro già nelle collezioni Barberini, che tornerà nel Palazzo che la ospitava; ‘Marta e Maddalena’, del Detroit Institute of Arts, per il quale  l’artista ha usato la stessa modella della ‘Giuditta’ conservata a Palazzo Barberini, esposti per la prima volta tutti uno accanto all’altro.

In mostra anche l’ultimo dipinto del Caravaggio

La mostra sarà anche l’occasione per vedere di nuovo insieme i tre dipinti commissionati dal banchiere Ottavio Costa, ‘Giuditta e Oloferne’, di Palazzo Barberini, il ‘San Giovanni Battista’, del Nelson-Atkins Museum di Kansas City e il ‘San Francesco in estasi’, del Wadsworth Atheneum of Art di Hartford. Inoltre saranno presenti opere legate alla storia del collezionismo dei Barberini, come i ‘Bari’, del Kimbell Art Museum di Fort Worth, che torna nel palazzo romano dove fu a lungo conservato. Chiude la selezione l’importante prestito concesso da Intesa Sanpaolo: ‘Martirio di sant’Orsola’, ultimo dipinto del Merisi, realizzato poco prima della sua morte.

L’innovazione di Caravaggio in mostra

La mostra si sviluppa in sezioni tematiche che esplorano vari aspetti della produzione di Caravaggio, svelando nuove scoperte e riflessioni critiche. Centrale, a partire dalle prime opere del percorso, è il carattere di innovazione che l’artista ha significato nel contesto della produzione e del mercato delle opere d’arte tra Cinquecento e Seicento, fin dall’impatto dirompente dell’esordio romano. L’eccezionale sequenza di capolavori permette inoltre di evidenziare la trasformazione e rivoluzione del linguaggio caravaggesco, con quell’inconfondibile uso della luce che squarcia le sue rappresentazioni di tema sacro o profano e che apre nuove vie all’interpretazione del vero. Non solo nei drammi religiosi, come nell’incredibile teatralità della ‘Cattura di Cristo’, proveniente dalla National Gallery of Ireland di Dublino, si identifica la novità della pittura del Merisi.

In esposizione anche il ‘Ritratto di Monsignor Maffeo Barberini’

L’innovazione traspare anche in altri generi trattati dall’artista. La mostra offre infatti per la prima volta l’opportunità di esplorare anche quella che può essere considerata la nascita del ritratto moderno, a partire da quel ‘Ritratto di Monsignor Maffeo Barberini’, di collezione privata, ora per la prima volta a confronto con gli altri dipinti del Maestro. Il futuro Papa Urbano VIII è seduto su una poltrona collocata di sbieco ed è illuminato da un fascio di luce che converge dall’alto, emergendo potentemente da uno spazio nudo ed essenziale. La raffinata sperimentazione cromatica, il modo di impostare la figura in diagonale rispetto al fondo, i contrasti di chiaro e scuro, il disegno delle mani arrotondate, la luminosità dell’epidermide e la tecnica di costruzione degli occhi, sui quali è applicata una pennellata di biacca che dà intensità allo sguardo, sono le cifre dell’autografia del Merisi evidenziate da tutta la critica.

Un catalogo con nuovi studi critici

Caravaggio 2025 rappresenta un’opportunità unica per riscoprire l’arte del Maestro in una chiave nuova, offrendo un’esperienza espositiva che integra scoperte storiche, riflessioni critiche e un confronto ravvicinato con i suoi capolavori. Non solo un tributo al suo genio, ma una riflessione sulla sua continua influenza sull’arte contemporanea e il nostro immaginario collettivo. Accompagna l’esposizione un catalogo edito da Marsilio Arte, che approfondisce i temi del percorso espositivo presentando nuovi studi critici, con saggi di alcuni tra i maggiori esperti internazionali, che esplorerà gli snodi biografici di Caravaggio, l’evoluzione del suo stile e il contesto culturale che ha influenzato la sua arte, presentando nuove chiavi di lettura e riflessioni sulla sua eredità. La mostra beneficia del supporto di Marsilio Arte e Coopculture come partner tecnici e Urban Vision in qualità di media partner.

Info. Dalla domenica al giovedì, dalle ore 9:00 alle ore 20:00. Venerdì e sabato: dalle ore 9:00 alle ore 22:00.

Immagine in evidenza Caravaggio (Michelangelo Merisi), ‘Martirio di Sant’Orsola’, 1610 olio su tela; 143×180 cm. Collezione Intesa Sanpaolo. Gallerie d’Italia – Napoli (IT). Crediti: Archivio Patrimonio Artistico Intesa Sanpaolo / foto Luciano Pedicini, Napoli.

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