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Istituto Centrale per la Grafica. Da Parmigianino a Kentridge

da | 22 Dic 2024 | Arte e Cultura, Mostre ed Eventi

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    Alexander Calder. Presenza grafica, 1972, morsura aperta con acquatinta.

Esposte oltre 60 acquisizioni dal 2021 – 2024

E’ partita in sordina la notizia che l’Istituto Centrale per la Grafica a Palazzo Poli ha acquisito in tre anni una sessantina di opere, che vanno da Parmigianino a Kentridge, come dice il titolo del comunicato stampa. Con ciò arricchendo notevolmente la propria collezione di disegni, matrici, incisioni, fotografie, video e libri d’artista, tutte di notevole valore storico artistico. Le acquisizioni degli ultimi tre anni di opere spaziano dall’antico al moderno: Sono realizzate tramite il piano di acquisto 2021 – 2024 del Ministero della Cultura. Opere del valore di oltre tre milioni di euro acquistate dallo Stato con diverse modalità sempre passando al vaglio di apposite commissioni. Oltre le acquisizioni a seguito di bandi pubblici, con committenza diretta agli artisti, su proposta di privati, di gallerie, passate al vaglio di apposite commissioni, ci sono anche gli acquisti coattivi che nascono dal fermo all’esportazione di opere che non possono uscire dal territorio nazionale.

Una di queste, che apre l’esposizione, è di Francesco Mazzola detto il Parmigianino. Il disegno, realizzato dall’artista che allora si trovava a Roma fra il 1526 – 1527, rappresenta la “Dormizione e Assunzione della Vergine “. Dell’opera Francesco Rosaspina nel 1802 fece un’incisione che si trova nelle collezioni dell’Istituto.
La “Veduta del Tempio di Vesta a Tivoli” del 1720 di Caspar Van Wittel è un grande disegno a penna e inchiostro acquarellato. Un classico del fascino delle rovine. E ancora, siamo sempre nel Settecento, il secolo delle vedute, di Giovanni Battista Lusieri, nato a Roma e morto in Grecia dove si era trasferito, “Veduta di Roma (Prati di Castello) da Ripetta” del 1780.
Sono dell’Ottocento due album da disegno di Vincenzo Camuccini e di Giovanni Fattori alcune acqueforti su zinco, una tecnica a cui si dedicò in età matura ottenendo risultati eccellenti.

Ma è il secolo breve a regalare opere insperate. Di Umberto Boccioni “Uomo seduto”, una piccola incisione del 1907.mai esposta prima. E’ l’unico esemplare noto di un’attività incisoria che durò poco tempo.
E le sorprese non finiscono qui. Risale ai primi dieci anni del Novecento il disegno a matita e a tempera acquarellata di Egon Schiele “Nudo maschile seduto” 1910. E’ l’unico disegno di Schiele nelle collezioni italiane. E di poco successivo, 1912 -13, di Gustav Klimt “Mäda Primavesi, in piedi, con il cappotto”, un bozzetto per l’omonimo ritratto ad olio conservato al Metropolitan Museum di New York. Anche in questo caso un primato: è la prima opera dell’artista a entrare nelle collezioni dell’Istituto.

Dopo i big internazionali i grandissimi nostrani. Come Arturo Martini presente con una cheramografia, una tecnica particolare che usa come matrice una sfoglia di argilla incisa e di Duilio Cambellotti, fermati all’esportazione, due disegni acquarellati “Gruppo di Danaidi” e “Allegoria dell’aviere caduto”, un bozzetto per la Casa del Mutilato di Siracusa.
Il ‘900 è ricchissimo di scoperte. Come le otto lastre a punta secca di Mario Sironi realizzate nel ’17 in licenza dalla guerra, durante l’estate ospite nella casa di campagna di Margherita e Cesare Sarfatti ritratti insieme a Massimo Bontempelli. E’ del 1950 l’installazione di Fabrizio Clerici. Esposte anche la matrice in bronzo del “Cretto” di Alberto Burri e alcune opere di grande formato di Giuseppe Penone. Un’intera parete è dedicata al modello preparatorio su carta lungo oltre 11 metri di William Kentridge per il fregio di 550 metri realizzato sulla banchina destra del Tevere nel 2016. E ancora Nunzio, Tomaso Binga, la fotografia…e la fotografia di Bruno Miniati, Lisetta Carmi, Guido Guidi, Olivi Barbieri, Mario Cresci. E gli affascinanti ritratti in bianco e nero di intellettuali e della nobiltà romana della fotografa ungherese Ghitta Carrel.

Istituto Centrale per la Grafica Palazzo Poli Via Poli 54 Roma
Orario di apertura : Martedì – Domenica 10.oo – 19.00
Ingresso libero

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