La legge di conversione confermò le sedi delle direzioni generali già afferenti al ministero della pubblica istruzione, le Antichità e Belle Arti che rimase nella sede di Piazza del Popolo e quella delle Accademie e Biblioteche nel grattacelo Italia a Piazzale Marconi all’EUR, aggiunse la Direzione degli Archivi di Stato che rimase nella sede di Via Agostino Depretis sede del ministero degli affari interni, nella cui sede, nel c.d. Conventino, trovò provvisoria sede il ministro e il primo nucleo operativo del neonato dicastero, La scelta del titolare del nuovo ministero ricadde su una personalità di alto profilo culturale che non ha bisogno di alcuna sottolineatura, Giovanni Spadolini. Il dibattito parlamentare fu particolarmente acceso in sede di conversione in legge del decreto legge con riunioni serrate e confronti di assoluto rilievo che posero anche l’accento sulla necessità della nascita di un altro ministero, con portafoglio, quello dell’ecologia ovvero dell’Ambiente, da qui anche la sostituzione del termine ambiente con ambientale nella denominazione del nuovo ministero.
La vicenda logistica non fu meno intensa, il trasferimento da spazi ridotti del ministero dell’interno fu uno dei primi problemi da affrontare per dare dignità e piena operatività alle neonate strutture ministeriali.
In quei primi mesi del 1975 si era completato il trasferimento della Biblioteca Nazionale Centrale dalla sede del Collegio Romano alla nuova sede di Castro Pretorio, fu questa circostanza che portò Spadolini ad individuare come sede ministeriale il Collegio Romano, furono mesi di intenso lavoro di ristrutturazione e arredo con l’utilizzo anche di mobilio proveniente dalla sede di Palazzo Venezia, lavori che videro ad esempio, per accelerare gli stessi, la posa in opera di una tutt’altro che gradevole moquette posta su un pavimento dissestato, si trattava di una scelta provvisoria che si risolse poi alcuni anni dopo, va ricordato che il trasferimento al Collegio Romano, vedeva il permanere nella sede, della biblioteca della “Crociera” dei gesuiti, dalla forma a croce della struttura straordinaria per il suo contenuto e per la sua architettura, rimase anche il Museo preistorico etnografico Luigi Pigorini che si trasferirà poi all’EUR e confluirà successivamente nel Museo delle Civiltà.
Insomma furono mesi di grande e intensa attività normativa che porterà alla emanazione del DPR n° 805 del 3 dicembre 1975, recante Organizzazione del ministero per i beni culturali e ambientali che renderà pienamente operativo il ministero.
Voglio solo ricordare come nella normativa che dette vita al nuovo ministero fu espressamente inserita una riserva con la quale si rinviava ad una fase successiva il trasferimento di altre materie, in particolare lo spettacolo (Teatro, Cinema, Musica, Attività circensi) competenze, che dopo la soppressione a seguito di Referendum abrogativo, furono attribuite alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e successivamente perverranno appunto al ministero che assumerà la nuova denominazione di ministero per i beni e le attività culturali, ma questa è un’altra storia.
l MiC festeggia la ricorrenza con un logo celebrativo e un video che esalta la classica bellezza del logo stesso: l’Apollo e Dafne tratto dal gruppo scultoreo realizzato da Gian Lorenzo Bernini ed esposto alla Galleria Borghese di Roma.
Il video (https://www.youtube.com/watch?time_continue=6&v=1K5wgfIMQdc&emb eds_referring_euri=https%3A%2F%2Fcultura.gov.it%2F&source_ve_pat h=Mjg2NjY) sarà visibile sui social ufficiali.