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14/12/1974 – 2024. Il Ministero della cultura compie 50 anni

da | 17 Dic 2024 | Arte e Cultura, Istituzioni

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Nel 1974, il 14 dicembre, in pieno periodo pre natalizio, nasce con decretazione d’urgenza (Decreto Legge n° 657) il ministero per i beni culturali e per l’ambiente che modificherà la sua denominazione, in sede di conversione del decreto con la legge 29 gennaio 1975, n° 5, con la sostituzione del termine ambiente con il termine ambientale nasce così il ministero per i beni culturali e ambientali. Si parlò allora della scelta della decretazione d’urgenza che poteva apparire incongrua rispetto ad un tema quale quello della nascita di un nuovo ministero. La scelta fu fortemente voluta da Aldo Moro, Presidente del Consiglio e condivisa da Ugo La Malfa, tanto che si parlò della nascita del ministero consulae il Governo Moro – La Malfa, sulla avvertiva diffusa convinzione che si trattava di colmare un vuoto che la Commissione d’indagine sullo stato dei beni culturali in Italia dei primi anni sessanta (presieduta dall’onorevole Francesco Franceschini), aveva fortemente auspicato, la nascita appunto di un dicastero deputato alla tutela del patrimonio culturale del Paese.

La legge di conversione confermò le sedi delle direzioni generali già afferenti al ministero della pubblica istruzione, le Antichità e Belle Arti che rimase nella sede di Piazza del Popolo e quella delle Accademie e Biblioteche nel grattacelo Italia a Piazzale Marconi all’EUR, aggiunse la Direzione degli Archivi di Stato che rimase nella sede di Via Agostino Depretis sede del ministero degli affari interni, nella cui sede, nel c.d. Conventino, trovò provvisoria sede il ministro e il primo nucleo operativo del neonato dicastero, La scelta del titolare del nuovo ministero ricadde su una personalità di alto profilo culturale che non ha bisogno di alcuna sottolineatura, Giovanni Spadolini. Il dibattito parlamentare fu particolarmente acceso in sede di conversione in legge del decreto legge con riunioni serrate e confronti di assoluto rilievo che posero anche l’accento sulla necessità della nascita di un altro ministero, con portafoglio, quello dell’ecologia ovvero dell’Ambiente, da qui anche la sostituzione del termine ambiente con ambientale nella denominazione del nuovo ministero.
La vicenda logistica non fu meno intensa, il trasferimento da spazi ridotti del ministero dell’interno fu uno dei primi problemi da affrontare per dare dignità e piena operatività alle neonate strutture ministeriali.

In quei primi mesi del 1975 si era completato il trasferimento della Biblioteca Nazionale Centrale dalla sede del Collegio Romano alla nuova sede di Castro Pretorio, fu questa circostanza che portò Spadolini ad individuare come sede ministeriale il Collegio Romano, furono mesi di intenso lavoro di ristrutturazione e arredo con l’utilizzo anche di mobilio proveniente dalla sede di Palazzo Venezia, lavori che videro ad esempio, per accelerare gli stessi, la posa in opera di una tutt’altro che gradevole moquette posta su un pavimento dissestato, si trattava di una scelta provvisoria  che si risolse poi alcuni anni dopo, va ricordato che il trasferimento al Collegio Romano, vedeva il permanere nella sede, della biblioteca della “Crociera” dei gesuiti, dalla forma a croce della struttura straordinaria per il suo contenuto e per la sua architettura, rimase anche il Museo preistorico etnografico Luigi Pigorini che si trasferirà poi all’EUR e confluirà successivamente nel Museo delle Civiltà.
Insomma furono mesi di grande e intensa attività normativa che porterà alla emanazione del DPR n° 805 del 3 dicembre 1975, recante Organizzazione del ministero per i beni culturali e ambientali che renderà pienamente operativo il ministero.

Voglio solo ricordare come nella normativa che dette vita al nuovo ministero fu espressamente inserita una riserva con la quale si rinviava ad una fase successiva il trasferimento di altre materie, in particolare lo spettacolo (Teatro, Cinema, Musica, Attività circensi) competenze, che dopo la soppressione a seguito di Referendum abrogativo, furono attribuite alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e successivamente  perverranno appunto al ministero che assumerà la nuova denominazione di ministero per i beni e le attività culturali, ma questa è un’altra storia.

l MiC festeggia la ricorrenza con un logo celebrativo e un video che esalta la classica bellezza del logo stesso: l’Apollo e Dafne tratto dal gruppo scultoreo realizzato da Gian Lorenzo Bernini ed esposto alla Galleria Borghese di Roma.
Il video (https://www.youtube.com/watch?time_continue=6&v=1K5wgfIMQdc&emb eds_referring_euri=https%3A%2F%2Fcultura.gov.it%2F&source_ve_pat h=Mjg2NjY) sarà visibile sui social ufficiali.

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