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Parigi, la cattedrale di Notre-Dame riapre dopo cinque anni

da | 9 Dic 2024 | Architettura, Arte e Cultura, Conservazione e Tutela, Istituzioni

Oltre quaranta i leader mondiali che hanno partecipato alla cerimonia di riapertura

 

La cattedrale di Notre-Dame di Parigi riapre dopo cinque anni, alla presenza di oltre quaranta leader del mondo, tra i quali Donald Trump, il leader ucraino Volodymyr Zelensky, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni, che ha anche avuto modo di un incontro bilaterale con il presidente degli Stati Uniti. La cattedrale francese aveva subito danni durante l’incendio del 15 aprile 2019.

L’incendio

Il 15 aprile 2019. Una data che resterà impressa nella memoria dei cittadini francesi, ma non solo: Notre-Dame  è stata avvolta dalle fiamme di un incendio divampato verso le 18:50. Neppure un’ora dopo una guglia a circa 93 metri di altezza era crollata. Ancora non si ha la totale certezza della causa dell’incendio: forse un guasto elettrico o una sigaretta lasciata accesa. Sono state necessarie ore di intenso lavoro da parte dei Vigili del fuoco per domare le fiamme, in una cattedrale che già si trovava in fase di restauro esterno. Notre Dame ha resistito e oggi finalmente torna a risplendere.

La cerimonia di riapertura

Alla cerimonia del 7 dicembre hanno partecipato circa 2.500 persone. La celebrazione, aperta con il discorso del Presidente Macron, è stata officiata dall’Arcivescovo di Parigi, Monsignor Ulrich, che ha battuto le porte della cattedrale con il bastone pastorale realizzato con un pezzetto di legno sopravvissuto all’incendio. I rintocchi di Emmanuel, la campana più importante di Notre-Dame, hanno sancito la riapertura dell’imponente cattedrale.

La soddisfazione di Macron

All’interno della cattedrale, i leader mondiali: Trump, Zelensky, Mattarella e Giorgia Meloni fra i nomi. Presente anche Elon Musk, imprenditore membro della futura amministrazione Trump. Macron ha evidenziato lo spirito di unità che ha caratterizzato e reso possibile il restauro di Notre-Dame, invocando la “fraternità universale”. Del resto, Macron aveva promesso di riaprire la cattedrale in cinque anni: “Abbiamo riscoperto ciò che le grandi nazioni possono fare: realizzare l’impossibile”, ha detto dopo un filmato che ha riassunto l’incendio e la ricostruzione. Intenso anche l’applauso ai vigili del fuoco che sono intervenuti durante il rogo.

I numeri del restauro

Su ‘Quotidiano nazionale’ sono stati resi noti i numeri legati al restauro: 700 milioni di euro il costo della ristrutturazione, 846 milioni di euro provenienti da donatori, 2.063 giorni di lavoro, 2.000 artigiani. I 146 milioni di euro avanzati serviranno per restaurare l’esterno della cattedrale. Sono ben 340.000 i donatori: gli Arnault, il gruppo LVMH, la famiglia Bettencourt-Meyers, L’Oreal, Pinault, il gruppo Total, Bouygues, JC Decaux, Societe Generale, BPCE, Axa e Sanofi, fra i nomi noti. Sono state costruite più di 1.200 tonnellate di impalcature interne.

Pillole del restauro

Ingenio ha pubblicato un’intervista a Carlo Blasi, l’architetto che ha fatto parte del gruppo di progettazione e direzione dei lavori (insieme a Philippe Villeneive, Rémi Fromont e Pascal Prunet) come delegato per le problematiche di stabilità delle antiche strutture murarie e delle nuove ricostruzioni. Durante la lunga intervista, Blasi sottolinea i punti principali del restauro. Dopo le opportune verifiche, si è optato per una ricostruzione delle strutture perse con i medesimi materiale e che rispecchiassero com’erano, in un delicato equilibrio tra passato e presente. Blasi sottolinea che è stato conservato quanto più possibile. I muri perimetrali del sottotetto sono stati in larga misura conservati e consolidati con fibra di vetro, stuccature e varie tecniche.  Solamente la fila superiore è stata sostituita. Sostituiti anche i rosoni nei timpani del transetto e alcune sculture. Tre porzioni di volte sono crollate, ma tutto ciò che si è salvato è stato restaurato. Sono stati utilizzati impacchi di materiale che assorbissero la fuliggine nera e per pulire le pietre.

Ripuliti 40mila mq di pietra

Per la ricostruzione della torre, sono stati utilizzati strumenti tradizionali e computerizzati. Rivestita in piombo, è stato installato un nuovo gallo d’oro, che sostituisce l’originale sprofondato nel fuoco. I blocchi di calcare sono stati ripuliti o sostituiti, mentre le murature, ricoperte da polvere e fuliggine, sono state in larga parte ripulite con un aspirapolvere ad alta potenza e un apposito spray. Sono stati ripuliti circa 40mila mq di pietra.

Le sculture

Molte sculture presenti all’aperto, come i gargoyle, sono state danneggiate dalla strumentazione per contrastare l’incendio. Cinque gargoyle sono stati scansionati al computer e rifusi in pietra calcarea. Le sculture all’interno sono state ripulite e riparate.

Risplendono i colori e rinasce l’organo

Ritornato il colore al coro e alle cappelle laterali. Sono ricomparsi il rosso, il blu e l’oro. Anche le vetrate sono state rimosse, ripulite e collocate nuovamente. La struttura dell’organo – alta 12 metri con sei tastiere e 7.952 canne – è stata smontata. Sono stati sostituiti i rivestimenti e aggiunti controlli elettronici.

I ritrovamenti

Durante le operazioni di restauro, sono state ritrovate ossa e i resti del crivello medievale, che separava la congregazione dalla parte sacra della chiesa. Era un divisorio in pietra realizzato nel XIII secolo e poi smantellato nel XVIII secolo, alto circa undici metri.

Una cena di gala

Durante la cerimonia, notevole l’antico organo di Notre-Dame e la benedizione con i canti del Te Deum. Alla conclusione della cerimonia, una cena di gala all’Eliseo ha accolto i leader del mondo.

Il messaggio di papa Francesco

Papa Francesco ha inviato un messaggio all’Arcivescovo di Parigi, S.E. Mons. Laurent Ulrich, in occasione della riapertura della Cattedrale di Notre-Dame. È stata data lettura dal Nunzio Apostolico in Francia, S.E. Mons. Celestino Migliore. Recita il messaggio: “Sono molto felice di unirmi a Lei, Eccellenza, nel pensiero e nella preghiera, come pure a tutto il popolo fedele riunito, e a tutti i presenti, in questo solenne giorno in cui la sua Cattedrale viene riaperta al culto. Tutti ricordiamo ancora il terribile incendio che, cinque anni fa, danneggiò gravemente l’edificio. Il nostro cuore si è spezzato al rischio di vedere scomparire un capolavoro della fede e dell’architettura cristiana, testimone secolare della vostra storia nazionale. Oggi la tristezza e il lutto lasciano il posto alla gioia, alla celebrazione e alla lode. Rendo omaggio a tutti coloro, in particolare ai vigili del fuoco, che hanno lavorato coraggiosamente per salvare questo monumento storico dal naufragio. Rendo omaggio al deciso impegno delle autorità pubbliche e alla grande effusione di generosità internazionale che ha contribuito alla restaurazione. Questo slancio è un segno non solo di attaccamento all’arte e alla storia, ma anche di più – e quanto è incoraggiante! – il segno che il valore simbolico e sacro di un simile edificio è ancora ampiamente percepito, dal più piccolo al più grande”.

L’omaggio alle maestranze

Sottolinea ancora il papa nel messaggio: “Rendo omaggio anche allo straordinario lavoro delle tante maestranze che hanno investito per riportare Notre-Dame al suo splendore. È bello e rassicurante che il saper fare di una volta sia stato sapientemente conservato e migliorato. Ma è ancora più bello che tanti lavoratori e artigiani abbiano testimoniato di aver vissuto questa avventura di restauro in un autentico approccio spirituale. Hanno seguito le orme dei loro padri la cui fede, vissuta nel loro lavoro, è stata l’unico modo per costruire un capolavoro dove nulla di profano, incomprensibile o volgare trova posto”.

Papa Francesco: “Notre Dame sarà presto nuovamente visitata e ammirata da una folla immensa di persone”

Ancora evidenzia il papa: “Notre Dame sarà presto nuovamente visitata e ammirata da una folla immensa di persone di ogni condizione, provenienza, religione, lingua e cultura, molte delle quali alla ricerca dell’assoluto e del significato della propria vita. So, Eccellenza, che per loro le porte saranno spalancate e che voi vi impegnerete ad accoglierli con generosità e libertà, come fratelli e sorelle. Nella testimonianza della comunità cristiana possano percepire la pace che abita nella sua lode, percepire la gioia di conoscere e amare il Signore che si è fatto vicino, compassionevole e tenero. Possano essi, alzando lo sguardo verso queste volte che hanno ritrovato la luce, condividere la sua invincibile speranza”.

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