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Firenze, la Sala delle Carte geografiche torna a risplendere

da | 3 Dic 2024 | Arte e Cultura, Conservazione e Tutela, Mostre ed Eventi

Presente anche un sito web per visitare la sala in 3D

 

Firenze, il 27 novembre è stata inaugurata la Sala della Guardaroba del museo di Palazzo Vecchio, comunemente nota come Sala delle Carte geografiche, dopo tre anni di lavori.

Torna a splendere la Sala delle Carte geografiche a Palazzo Vecchio

Le carte geografiche sono state finemente restaurate, il mappamondo è stato risanato e reso di nuovo leggibile con tecniche modernissime, una nuova illuminazione, un sito web per visitare la sala in 3D e un lavoro certosino portato avanti da mani esperte che ha permesso anche una eccezionale scoperta storica. Dopo tre anni di lavori, è stata inaugurata la Sala della Guardaroba del museo di Palazzo Vecchio a Firenze, nota come Sala delle Carte geografiche.

Una rete per sostenere l’intervento

L’intervento è stato studiato e curato dal Servizio Belle Arti e Fabbrica di Palazzo Vecchio della direzione Servizi tecnici, con la collaborazione del Servizio Musei della direzione Cultura, ed è stato possibile realizzarlo grazie alla donazione della Fondazione di Friends of Florence. Le opere hanno visto impegnati vari restauratori, squadre di muratori e impiantisti. La sala è rimasta chiusa al pubblico solo per il rifacimento della pavimentazione, mentre il resto degli interventi è continuato fino a oggi con la sala visitabile e si è concluso adesso.

Fra i lavori, il restauro del globo terrestre al centro della sala

I lavori hanno permesso il restauro del grande globo terrestre al centro della sala e delle 53 carte geografiche di tutto il mondo conosciuto nella seconda metà del XVI secolo, dipinte a olio su tavola negli sportelli degli armadi, su disegno di Egnazio Danti e Stefano Bonsignori (1563-1586). Inoltre, sono stati effettuati il consolidamento strutturale del pavimento, la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione della sala basato sul sistema domotico che utilizza i Led, la manutenzione completa dei 13 armadi monumentali in legno di noce con motivi decorativi a intaglio – realizzati da Dionigi di Matteo Nigetti (1564-1571) – e la sostituzione dei pannelli in plexiglass che erano sulle tavole dipinte con moderne lastre antiriflesso tipo Optium Museum Acrylic.

Un’importante scoperta

Il paziente lavoro di restauro e analisi del patrimonio di straordinario interesse storico, geografico e artistico conservato nella sala, che è fra le più visitate del museo di Palazzo Vecchio, ha permesso anche di compiere un’importante scoperta, che – sempre grazie alla Fondazione Friends of Florence – sarà raccolta nel volume dedicato alla presentazione degli studi e dei lavori della sala che sarà pubblicato a breve dalla casa editrice Mandragora di Firenze. È stato infatti provato che il globo fu interamente rifatto dall’ultimo cosmografo della corte medicea Matteo Neroni tra il 1605 e il 1613 e che della prima versione del mappamondo di Egnazio Danti (1564-1569), non resta in pratica più niente, se non la struttura esterna di sostegno in metallo e, forse, gli elementi principali dell’armatura interna in ferro, realizzate entrambe all’epoca, dall’architetto e ingegnere Antonio Lupicini.

Esplorazione della sala in 3D

Contemporaneamente il Museo Galileo, con il sostegno della stessa Fondazione Friends of Florence e grazie a una convenzione stipulata con il Comune, ha realizzato un sito web per che permetterà una esplorazione interattiva in 3D della Sala, completamente ricostruita digitalmente, e delle opere che vi si conservano. L’esplorazione 3D della sala, interamente ricostruita digitalmente, consente inoltre di consultare nel dettaglio i contenuti cosmografici – muovendosi liberamente nell’ambiente virtuale e cliccando sul globo e su ogni singola mappa per ammirarne i particolari attraverso notevoli livelli di ingrandimento – e di leggere i testi dei cartigli che descrivono le caratteristiche geografiche, la storia e i costumi delle popolazioni in ogni parte del mondo conosciuto.

Simonetta Brandolini: “Impegno affascinante”

Come riporta l’Ansa, Simonetta Brandolini d’Adda, presidente di Friends of Florence, sottolinea che “il programma di restauro e studio per la sala guardaroba di Palazzo Vecchio è stato un impegno affascinante che ha riunito arte, storia e geografia in un unico progetto”.

Sara Funaro: “Tassello prezioso del percorso museale di Palazzo Vecchio”

Commenta la sindaca Sara Funaro, come evidenzia l’Ansa: “Ritorna al suo antico splendore la sala delle Carte Geografiche, un tassello prezioso del percorso museale di Palazzo Vecchio. Un luogo dalla grande storia che è stato oggetto di lavori complessi e accurati grazie all’impegno del Servizio Belle Arti e Fabbrica di Palazzo Vecchio. Recupera la sua originaria bellezza anche lo straordinario mappamondo posto al centro, tra i più antichi al mondo. E adesso attraverso l’innovazione tecnologica messa a disposizione dal museo Galileo sarà possibile letteralmente immergersi in questo ambiente unico. Un grande grazie va a Friends of Florence, ancora una volta a fianco della nostra città”. L’assessore alla Cultura, Giovanni Bettarini, ribadisce che “è una parte del nostro museo fra le più amate, che adesso, dopo il restauro, è ancora più bella”.

Antonella Ranaldi: “Eccellente esempio di partecipazione tra pubblico e privato”

Sempre come indicato dall’Ansa, la soprintendente Antonella Ranaldi commenta: “Un restauro complesso che ha unito le varie istituzioni coinvolte, corredato di apparati divulgativi filmati e in 3d e da una pubblicazione dedicata, si offre un eccellente esempio di partecipazione tra pubblico e privato, con Friends of Florence parte attiva del finanziamento”.

Palazzo Vecchio in pillole

Palazzo Vecchio è il monumento simbolo della città e, da oltre sette secoli, sede del suo governo. Palazzo Vecchio reca testimonianze straordinarie di tutte le fasi salienti della storia e dell’arte di Firenze. Dai resti del teatro di età romana conservati nel sottosuolo, si passa ai sontuosi ambienti dei quartieri monumentali decorati da celebri artisti del XV e XVI secolo, per giungere infine agli affacci panoramici del camminamento di ronda e della torre. Tra i capolavori presenti nell’edificio, la Giuditta di Donatello, le pitture di Bronzino nella Cappella di Eleonora e il Genio della Vittoria di Michelangelo.

 

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