La mostra ricostruisce la vita pubblica e privata dell”’inventore della Radio”, del Premio Nobel per la fisica a 35 anni, attraverso una ricca serie di reperti, di strumenti come il microfono usato dalla URI, oggi RAI, all’inizio delle trasmissioni radiofoniche in Italia (6 ottobre ’24), di documenti autentici, di foto di Marconi e della famiglia (si è sposato due volte), ottenendo prestiti di 34 archivi nazionali e internazionali. Fra questi si segnalano l’Accademia dei Lincei, il Museo Storico della Comunicazione, l’Ufficio Storico della Marina Militare, la Bodleian Libraries di Oxford… Molte le fotografie, numerosi i documenti importanti come il regio decreto del 1904 di Vittorio Emanuele III in cui si approvava la prima convenzione fra il governo e la Compagnia di Marconi che sarà nominato presidente del CNR, dell’Accademia d’Italia e dell’Enciclopedia Italiana. Sempre all’avanguardia Marconi sostenne l’Istituto di Fisica della Regia Università di Roma e l’attività del gruppo di Enrico Fermi. Già nel ’31 l’Accademia d’Italia ospitò il primo congresso internazionale di Fisica Nucleare. Molto cospicua la documentazione tratta dai giornali. In mostra la prima pagina del “Resto del Carlino” che celebra l’inaugurazione della Radio della Città del Vaticano. Papa Pio XI, infatti, intuendo le potenzialità del nuovo mezzo, incarica proprio Marconi di progettare e realizzare lil centro che verrà inaugurato il 12 febbraio 1931 davanti a un microfono che diffonde la voce della Chiesa nel mondo. E’ del maggio del 35 la lettera in cui si propone la nomina di Marconi a presidente del Comitato per lo sviluppo della televisione. Quasi venti anni prima dell’inizio delle trasmissioni in Italia.
La mostra si snoda in due edifici storici, Palazzo Venezia e il Vittoriano, che per certi aspetti possono essere considerati contemporanei a Marconi, ricorda Edith Gabrielli direttrice generale del VIVE. Il Vittoriano ideato nel 1878 è concluso nei decenni a seguire, mentre Palazzo Venezia, pur essendo di origine rinascimentale, è proprio nei primi decenni del Novecento che assume l’aspetto che ha oggi. Edifici prestigiosi, si pensi alla Sala Zanardelli e alla Sala Regia a Palazzo Venezia, messi a disposizione per esposizioni temporanee al servizio del Ministero della Cultura.
Chi era Marconi? Non solo il pioniere delle comunicazioni via radio, ma molto altro ancora. Guglielmo Marconi nato a Bologna nel 1874 da una famiglia benestante, il padre ricco proprietario terriero, la madre nipote del fondatore della distilleria Jameson di Dublino, aveva respirato cultura fin dall’infanzia. Perfettamente bilingue si costruisce una educazione molto particolare che mette insieme Italia e Inghilterra, studi regolari e lezioni private. Attirato dagli esperimenti di propagazione elettromagnetica, quando la famiglia decide di stabilirsi a Villa Griffone, fra il 1893 e il 1895, si chiude nella soffitta a fare esperimenti con antenne, elettrodi, lastre metalliche riuscendo un giorno a far suonare un campanello a qualche metro di distanza inviando un impulso elettrico senza fili. Le onde hertziane erano già note ai fisici di fine ottocento, ma solo lui intuì la possibilità di utilizzarle per inviare messaggi. Una mattina il ventenne Marconi, dalla finestra della soffitta, riesce a trasmettere a un chilometro e mezzo di distanza la lettera S, in codice Morse, a un suo assistente oltre la collina, E’ l’inizio di un’avventura che lo porterà lontano.
Nel 1896 con la madre parte per Londra dove deposita la prima richiesta di brevetto e comincia divulgare la sua scoperta. Quindi torna in Italia e a La Spezia, su incarico della Regia Marina riesce a inviare segnali a una stazione di terra, concedendo gratuitamente il suo brevetto al governo italiano. E a soli 23 anni costituisce a Londra la Wireless Telegraph & Signal Company. Un grande successo, ma continua a sperimentare per migliorare il segnale. Intanto gli scienziati di tutto il mondo, pur meravigliati dei risultati ottenuti erano sicuri che la curvatura terrestre avrebbe impedito la propagazione del segnale oltre una certa distanza. Convinto che le ipotesi scientifiche debbano essere sempre comprovate, Marconi continua a inviare segnali. Il 12 dicembre 1901 riceve la fatidica S inviata dalla Cornovaglia. Il segnale aveva traversato l’Atlantico e Marconi diventava un eroe internazionale. Il suo segnale contribuisce a salvare la vita a oltre 700 passeggeri a bordo del Titanic.
Ma Guglielmo Marconi non fu solo un geniale inventore, ma anche un imprenditore di straordinaria immaginazione. Che si rese conto che quelle invenzioni potevano essere utilizzate per diversi scopi . E’ la nascita del “broadcasting”. Dopo la prima radiocronaca in tempo reale nel 1899 dell’ America’s Cup, la sua società l’anno dopo trasmette il recital di un soprano australiano, considerato il primo programma radiofonico d’intrattenimento pubblico al mondo. Da qui la necessità di regolamentare il traffico radiotelegrafico a livello internazionale.
Marconi nel ‘22 è tra i fondatori della BBC e nel ’24 dell’Unione Radiofonica Italiana (URI) che nel ’28 cambierà nome in Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche (EIAR). Alla liberazione di Roma diventerà RAI. Marconi era convinto che “la radiodiffusione, gestita in modo appropriato, avrebbe dato un contributo sostanziale a una maggiore comprensione e amicizia tra le nazioni, al consolidamento della vita familiare e alla felicità delle persone”.
Scienziato, imprenditore, uomo di Stato, diplomatico, conosciuto in tutto il mondo, Marconi che dal 1920 viveva su un panfilo a vapore, divenuto la sua casa-laboratorio, ribattezzato Elettra dal nome dell’adorata figlia avuta dalla seconda moglie, ha avuto un ruolo importantissimo nella società italiana. Il 21 luglio del ‘37 i suoi funerali furono imponenti, degni di un capo di stato, tutte le stazioni radio del mondo osservarono un minuto di silenzio. La mostra, attraverso la sua vita racconta un pezzo di storia del nostro paese, che è anche sociale, economica, politica, di come era e come si è trasformata nel tempo la società italiana anche grazie a Guglielmo Marconi.
VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia – Roma
Orario: tutti i giorni (lun-dom) dalle 9.30 alle 19.30. Fino al 25 aprile 2025
Biglietto gratuito per i minori di 18 anni, le persone con disabilità e altre categorie di utenti.